Loki 1x03 "Lamentis": la recensione
Forti riferimenti a Doctor Who in questo terzo episodio di Loki, che svela alcuni retroscena sulla trama
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Fortissime vibrazioni da Doctor Who in questo terzo episodio di Loki. Non solo nell'idea di viaggio nel tempo e nello spazio, ma nella capacità di raccontare il punto di vista di un terzo che attraversa come un'anomalia eventi prestabiliti. I Signori del tempo, siano essi gli abitanti di Gallifrey o i Creatori della TVA, osservano senza giudicare questi "punti fissi", che devono rimanere tali. Lo sguardo di Loki e della sua compagna di viaggio invece è quello di varianti consapevoli, che in quei punti fissi si muovono come bambini al parco giochi. Ripensano le regole fissate da "adulti" che hanno già plagiato varianti come loro, cercano la sopravvivenza immediata, ma nelle loro parole ci sono già riflessioni che mettono in discussione la Time Variance Authority.
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La puntata si prende moltissimo tempo per costruire il rapporto tra i due personaggi e soprattutto per raccontare la versione femminile di Loki. Anche se dovremmo smetterla di chiamarla così, dato che il nome Sylvie e il costante riferimento agli incanti fanno probabilmente di lei l'Incantatrice dei fumetti. E tanto per non dimenticare il paragone con Doctor Who, anche qui ritorna il tema della trasformazione dei corpi e arriva la conferma della bisessualità di Loki. Dove The Falcon and the Winter Soldier approfittava dei momenti di quiete per parlare di fredde responsabilità e della difficoltà di accettare il proprio ruolo, i discorsi di Loki sono più istintivi e viscerali. Si parla di edonismo, piacere, del godimento della vita (diventare alticci e cantare canzoni), di visioni distorte di amore.
Nel fare tutto questo, la serie diventa molto diversa rispetto alle prime due puntate. Niente più ricerche e scartoffie, ma ambientazioni aliene e sopravvivenza immediata. L'episodio è molto buono. Rimanda tutte le risposte, non parla della crisi alla TVA, praticamente sospende la trama per raccontare una parentesi chiusa. Eppure è molto avvincente e sarà impossibile non imprecare una volta arrivati al finale sospeso nel momento di maggior dramma.