Lockwood & Co. : la recensione

«Nel panorama delle serie young adult l’adattamento dei romanzi di Jonathan Stroud si distingue per essere un mix giusto di generi giusti»

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La recensione della prima stagione di Lockwood & Co., la nuova serie Netflix disponibile in streaming dal 27 gennaio 

Siamo in Gran Bretagna, decenni dopo la comparsa di un fenomeno noto come "Il Problema", una misteriosa infestazione che ha improvvisamente colpito e decimato il mondo. Il responsabile non è però un comune virus, bensì un’epidemia di fantasmi assassini, invisibili a tutti ma inspiegabilmente percepiti solo dagli adolescenti, che vengono perciò addestrati fin da piccoli a combattere questi spettri con catene, cerchi di sale, spade ed esplosivi. 

Delineare in modo semplice ed immediato le regole interne di una realtà alternativa non è mai un compito facile, ma Lockwood & Co. riesce a risolvere il problema già nei primi minuti del primo episodio, senza ricorrere a prologhi o "spiegoni" più o meno camuffati, ma grazie ad una sceneggiatura brillante e ad una sequenza di titoli di testa che rende visivamente esplicativo il contesto della storia. 

Annunciata nel lontano 2017Lockwood & Co. è l’adattamento dell’omonima saga letteraria di Jonathan Stroud, creata e diretta da Joe Cornish, regista del sorprendente Attack the Block – Invasione aliena nonché co-sceneggiatore del primo Ant-Man. Fedele alla descrizione dei libri, la serie si presenta come un mix fra GhostbustersSherlock Holmes e Doctor Who, e a prima vista potrebbe facilmente essere etichettata come l’ennesimo prodotto fantasy per la Gen Z, se non fosse per una scrittura intelligente che mette al centro i personaggi e le loro relazioni.

In un mondo in cui gli adulti sono a capo di grandi corporazioni aziendali e non esitano a sfruttare e sacrificare giovani vite, solo una piccola società opera senza supervisione, la Lockwood & Co., gestita dall'enigmatico e sicuro di sé Anthony Lockwood e dal suo geniale ed eccentrico braccio destro George Karim. A questa agenzia sui generis si unisce la nuova e talentuosa Lucy Carlyle, dando vita ad una squadra pronta a dare la caccia a mostri spaventosi, sia spettri che in carne ed ossa. 

Se gli adulti sono visti con sospetto, la famiglia non è più quella di nascita ma quella che ci si costruisce: il punto di forza della serie risiede infatti nei legami che i tre stringono fra loro, supportati da dialoghi coinvolgenti (solo a volte forzati) e soprattutto divertenti e dall'ironia tipicamente inglese.

Ma a trainare la serie è anche la bravura di un cast giovanissimo e per lo più sconosciuto: dismessi i panni della quasi sempre assente Francesca di Bridgerton, a guidare il trio è la brillante Ruby Stokes, seguita da Ali Hadji-Heshmati nel ruolo forse un po’ stereotipato dell’amico nerd George, mentre ad interpretare il carismatico leader del gruppo l’esordiente Cameron Chapman, che ricorda molto il Decimo Dottore di David Tennant ma in una versione più giovane e tormentata. 

Non mancano soluzioni di trama banali e prevedibili, soprattutto nella (mancata) caratterizzazione dei vari villains, o nella costruzione dell’azione e dei colpi di scena. A parte le solite e ormai abusate suggestioni musicali anni ’80, lo stile della messa in scena non ha grossi difetti ma neanche grandi pregi, mentre la natura semplice e di certo non perfetta della CGI, che dovrebbe essere il punto focale in una serie di genere soprannaturale, al contrario non infastidisce e passa in secondo piano. 

Uno degli aspetti più convincenti di Lockwood & Co. è il suo worldbuilding, curato nei minimi dettagli e che traspare in ogni aspetto, dalla classificazione delle diverse specie di fantasmi all’attenzione all’uso di dispositivi analogici in un mondo in cui la rivoluzione digitale non è mai avvenuta. Se l’utilizzo di reali locations inglesi e soprattutto londinesi è perfetto per creare quel tono da mistery story, l'accogliente quartier generale della sgangherata agenzia sembra la versione teen del famoso 221B di Baker Street.

I misteri lasciati irrisolti e il furbissimo cliffhanger finale suggeriscono la speranza per un rinnovo, e nonostante la spietata tendenza di Netflix alle cancellazioni premature, la presenza di una folta fanbase dei romanzi fa ben sperare. Certo, l’attività di promozione fino ad ora è stata piuttosto silenziosa, simile a quella che fu di un’altra serie Netflix di sherlockiana memoria, Gli Irregolari di Baker Street, cancellata nel 2021 dopo una sola stagione.

Il recente successo di Mercoledì ha però dimostrato che se c’è un target di pubblico al quale il gigante dello streaming è affezionato è proprio quello dei giovanissimi. Se poi consideriamo l’elemento soprannaturale come parte di questo algoritmo, allora Lockwood & Co. sembra avere tutte le carte in regola per diventare una serie di successo. Probabilmente non siamo davanti alla nuova Stranger Things, ma si tratta senz’altro di un accattivante e ben riuscito mix di generi giusti, che intrattiene non solo il pubblico young adult, ma anche per quello già adult da un pezzo. 

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La prima stagione di Lockwood & Co. sarà disponibile su Netflix a partire dal 27 gennaioTrovate tutte le notizie sulla serie nella nostra scheda!

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