Locke & Key (prima stagione): la recensione
Basato su un fumetto di Joe Hill, Locke & Key percorre sentieri da subito familiari per lo spettatore, e racconta una storia di case magiche e ragazzi che scoprono poteri
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L'adattamento di Locke & Key, al di là della familiarità con il fumetto originale, percorre da subito sentieri familiari per lo spettatore. Nella sua versione televisiva, si tratta di una rielaborazione di una storia per ragazzi tipica che discende, come buona parte dell'immaginario contemporaneo, dagli anni '80. C'è la villa che viene abitata da una famiglia, e che svela ai suoi occupanti una dimensione magica che si colloca da qualche parte tra il meraviglioso e l'orrorifico. Nella serie Netflix c'è il racconto di formazione, il truma della perdita, la strizzata d'occhio al teen drama, ma meno mitologia fantastica di quanta avremmo voluto vedere.
Ha richiesto grande fatica aprire la porta di Locke & Key in tv. L'adattamento del fumetto entra nell'orbita della FOX nel 2011, quando viene realizzato un pilot con Miranda Otto diretto da Mark Romanek e prodotto da Alex Kurtzman e Roberto Orci. Nel 2017 Hulu mette in cantiere il progetto per la regia di Scott Derrickson, che però lascerà in favore di Andres Muschietti. Viene girato un altro pilot, ma anche in questo caso non se ne farà niente. Alla fine dell'anno, infine, il progetto approda a Netflix, che porta a termine l'adattamento con Carlton Cuse tra gli sviluppatori dello show.
I personaggi sono rigidi e istantanei e Locke & Key, normalizzato rispetto al suo potenziale horror, non riesce a ritagliare né per loro né in generale per se stesso una forte personalità. Tyler, Kinsey e Bode aderiscono allo status del personaggio che interpretano, ma raramente emerge profondità o trasporto nei loro gesti o parole. Ad affaticare il loro percorso c'è una scrittura che diluisce troppo l'intreccio, o che quantomeno non riesce a gestirlo con un respiro più incalzante. Gli eventi della serie ci riportano spesso a scuola o alle poco interessanti tribolazioni romantiche degli adolescenti. A uscirne ridimensionata è la dimensione fantastica e horror della serie, che invece sarebbe la più interessante, ma della quale alla fine emergerà ben poco da un punto di vista narrativo e visivo.