Little Nightmares II, piccoli incubi per un grande titolo | Recensione

Dopo un primo ottimo episodio, Tarsier Studios torna a sorprendere il proprio pubblico con Little Nightmares II

Condividi

Quando Tarsier Studios annunciò di essere al lavoro su Little Nightmares II, il pubblico del web reagì in modo a dir poco entusiastico. Il primo capitolo, dopotutto, era riuscito a convincere una vasta fetta di giocatori, delusi esclusivamente dalla durata non esaltante di circa due ore. Il team svedese, conscio di questa debolezza, ribadì sin da subito che il secondo episodio sarebbe stato un prodotto più longevo. Come se non bastasse, gli sviluppatori affermarono anche di voler enfatizzare maggiormente il lato narrativo dell’opera, svelando nuovi dettagli dell’oscuro mondo di gioco nella quale è ambientata l’intera avventura.

Ebbene, dopo tante promesse, il titolo è finalmente pronto a raggiungere gli scaffali (fisici e digitali) di tutto il mondo. Little Nightmares II sarà disponibile a partire dall’11 febbraio 2021 su PlayStation 4, Xbox, Nintendo Switch e PC.

Little Nightmares II

Dopo pochi minuti di gioco, l’opera sviluppata da Tarsier Studios mette subito le cose in chiaro: il vero protagonista di Little Nightmares II è Mono, un misterioso ragazzo con in testa un sacchetto di carta. La piccola Six che abbiamo imparato ad amare nel capitolo precedente è quindi “relegata” al ruolo di spalla, pur mantenendo un ruolo cruciale nella storia. I due ragazzi, in costante fuga da luoghi corrotti e inquietanti, dovranno quindi imparare a collaborare per riuscire a sopravvivere.

Con il procedere dell’avventura sarà possibile scoprire qualche informazione in più su quanto accaduto alle persone che popolano il pericoloso mondo che circonda i due bambini. Ci teniamo a precisarlo: Little Nightmares II non utilizza una narrazione esplicita e spesso ci troveremo a fare congetture su ciò che vedranno i nostri occhi. Si tratta di una scelta ben precisa da parte degli sviluppatori, che sono riusciti ancora una volta a dare vita a una trama tanto semplice, quanto affascinante.

Il mondo all’interno del quale si muovono Mono e Six è disturbante, malato e cupo, ma anche dannatamente affascinante. Come promesso dal team svedese, la longevità di questo secondo episodio è addirittura raddoppiata rispetto al primo capitolo, attestandosi attorno alle cinque ore di gioco. Nonostante ciò, il desiderio di continuare a esplorare nuove aree si innesta rapidamente nella mente del giocatore, lasciando comunque una sorta di “insoddisfazione” nel cuore una volta raggiunti i titoli di coda.

Sotto il profilo ludico, il nuovo lavoro della software house svedese si allinea con l’opera precedente. Ancora una volta, quindi, ci troveremo a utilizzare un protagonista costretto ad aggirare la maggior parte degli avversari, nettamente più pericolosi di lui. Mono, a differenza di Six, potrà però afferrare oggetti come asce, martelli e torce luminose, in grado di tenere alla larga i nemici più piccoli. Saltando a destra e a sinistra nelle cinque aree che potremo esplorare nel corso dell’avventura, potremo imbatterci anche in due differenti tipi di collezionabili: i cappelli di Mono e i ragazzi d’ombra. I primi sono una serie di copricapi che, una volta sbloccati, potremo far indossare al ragazzo, mentre i secondi sono legati alla trama di gioco e vengono nascosti nelle parti più recondite dei livelli.

Little Nightmares II non vuole comunque rivaleggiare con il gameplay dei grandi nomi del genere platform, ma mette questa tipologia di gioco al servizio dell’atmosfera. Ciò che spingerà il giocatore a raggiungere il finale del titolo, infatti, è il desiderio di scoprire quali nuove, inquietanti, mostruosità si siano inventati gli sviluppatori. E da questo punto di vista non possiamo che elogiare l’opera prodotta da BANDAI NAMCO.

"Little Nightmares II stupisce per un lavoro eccelso nel character design e nelle ambientazioni"Arriviamo, di conseguenza, a quello che è il punto di forza del titolo: il comparto artistico e sonoro. Visivamente, Little Nightmares II stupisce per un lavoro eccelso nel character design e nelle ambientazioni. I modelli poligonali potranno anche non essere esaltanti, ma il “problema” viene agilmente superato grazie a un utilizzo maturo e consapevole delle luci e delle ombre. Ogni singola creatura partorita dal team svedese, inoltre, si insinua sotto la pelle del giocatore, strisciando fino nel profondo della sua anima e accovacciandosi al suo interno. Difficilmente dimenticherete gli orrori ideati da Tarsier Studios, che spesso riescono a superare abbondantemente titoli horror ben più blasonati.

La colonna sonora di Fredrik Hultin condisce ogni singolo momento di gioco con insana grazia e terrificante maestria. Le tracce audio che accompagneranno Mono e Six per tutta l’avventura riescono a enfatizzare ogni momento della storia e, soprattutto in alcune situazioni, a dar vita a sequenze davvero inquietanti. Completano il tutto una discreta gamma di suoni, perfetti per calare ulteriormente l’utente all’interno dell’atmosfera horror.

Little Nightmares II

Come avrete ormai capito, Little Nightmares II è un prodotto migliore rispetto al predecessore sotto tutti i punti di vista. Ogni singolo elemento del primo capitolo è stato potenziato e perfezionato, dando vita a un’opera cupa e inquietante, ma in grado di creare una strana assuefazione. Tarsier Studios ha confermato la propria abilità nel creare un titolo unico e inimitabile, che ci sentiamo di consigliare a tutti gli amanti del genere horror e a coloro che apprezzano una narrazione portata avanti tramite le immagini. Nessun dialogo, nessuna spiegazione esplicita. Solo suggestioni e pura atmosfera. Insomma, ribadiamo quindi quello che abbiamo affermato all’inizio di questa recensione: di Piccoli Incubi non ne abbiamo mai abbastanza e ne vogliamo ancora di più.

Continua a leggere su BadTaste