Linee Bollenti (prima stagione): la recensione

Linee bollenti racconta la nascita del primo centralino erotico in Europa con uno stile rapido e divertente, anche se troppo derivativo

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Le serie tv sul sesso non sono quasi mai veramente sul sesso. Non fa eccezione Linee Bollenti, serie olandese appena arrivata su Netflix.
Come accade in Sex Education o in Non ho mai… il mondo in cui si muovono i personaggi è pieno di erotismo (più o meno spinto a seconda dei casi). Sembra che nessuno pensi ad altro! Le loro scelte sono sempre legate a questioni corporee, di affetti e di voglia di conquista. Sotto questa patina pruriginosa c’è sempre però l’interesse a raccontare altro: una rivoluzione.

Nel liceo di Moordale i ragazzi riaffermano il proprio diritto ad avere un’educazione, e un percorso di consapevolezza, rispetto ai cambiamenti del proprio corpo. In Pam & Tommy (serie più coraggiosa di Linee Bollenti ma molto simile a questa come ritmo e tono) un sex tape trasforma la percezione della privacy e soprattutto l’industria del porno. Che siano affermazioni femministe, battaglie di liberazione, rivendicazioni di autonomia contro la morale punitiva e castigata, o semplici scoperte scientifiche, l’erotismo nella televisione di oggi è praticamente un McGuffin, un espediente che fa partire l'azione andando a centrare un altro tipo di bersaglio.

Di cosa parla Linee Bollenti? La trama della serie

Non è diversa dalle serie sopra citate nemmeno Linee Bollenti, ambientata ad Amsterdam nel 1987. Una città profondamente diversa da quella odierna, come continua a ribadire la voce narrante della protagonista. Marly Salomon è una studente che si trova suo malgrado a lavorare per una strampalata squadra di giovani imprenditori creativi. Frank e Ramon Stigter non hanno un soldo ma possiedono tante idee. Una di queste è mettere in piedi la prima linea telefonica erotica d’Europa: la Teledutch. Il successo li travolge. L’invenzione è strepitosa, tanto da diventare un caso nazionale. Il sovraccarico della centralina ha infatti causato il blocco delle comunicazioni e diversi incidenti. Quando la stampa inizia a parlarne, innesca un processo di crescita che li arricchisce in pochissimo.

Marly capita lì quasi per caso: è in cerca di soldi e, spinta dalle amiche, si mette in gioco come speaker. Lei e il sesso sono come l’acqua e l’olio: per quanto voglia immergersi e sperimentarlo appieno non riesce a viverlo con serenità e nemmeno a provare piacere dagli uomini che incontra. Scoprire le potenzialità della nuova impresa significa per lei non solo sistemare la sua condizione economica, ma anche scoprire lati di sé sopiti da anni di proibizionismo della sua famiglia.

Linee bollenti recensione

Una buona commedia che vuole osare senza scomodare

Linee Bollenti (Dirty Lines in originale) fa tutto quello che deve senza grande originalità. Il tono scoppiettante e allegro, appartiene al sottogenere della commedia "spinta ma pudica". Perché se a parole nei dialoghi non ha peli sulla lingua (si parla di tutte le pratiche possibili, si spiegano in dettaglio i meccanismi dell’eccitazione sia fisici che psicologici), quello che si vede è estremamente morigerato. La serie non si spinge mai oltre, mostrando ciò che declama. Siamo ben lontani insomma dal “dialogo con il pene” di Pam & Tommy.

Lo showrunner Pieter Bart Korthuis ha bene in mente il suo target e gioca con furbizia con l’algoritmo: propone cioè un titolo pruriginoso su un tema che garantisce sempre attenzione dal pubblico adulto, ma poi lo affronta adottando un linguaggio che guarda agli spettatori adolescenti. Nonostante l’ambientazione della serie sia nostalgica degli anni ’80-’90, Linee Bollenti parla alla generazione nata dopo gli anni 2000.

L’andamento spigliato si frena talvolta bruscamente. I personaggi guardano in camera e iniziano a declamare lezioni sulla storia del pensiero scientifico e filosofico legato alla sfera sessuale, spiegano e smentiscono tutte le dicerie sul piacere femminile, aggiungendo indicazioni per capire i segnali del proprio corpo. Insomma: un'utile sex education (che è anche il proposito non dichiarato dell’omonima serie) per i più giovani, ma di un terribilmente retorica per il resto del pubblico. Si può parlare di sesso senza dover trovare per forza una morale?

Qualche risata e un gran ritmo

Superato questo ostacolo a livello di intenzioni, la serie si rivela riuscita nel dare tutto quello che promette. È sorprendente quanta musica ci sia e come sia ben inserita. Addirittura una sottotrama coinvolge la nascita della musica House! Senza alcun momento di noia, Linee Bollenti diverte trovando sempre soluzioni creative. Vive sui controcampo: non fa mai ridere sentire le registrazioni dei messaggi erotici di per sé. È invece irresistibile la reazione delle le persone che assistono alle professioniste all’opera.

Come leggere con espressività sensuale un racconto? Lo sanno dimostrare bene le madri di famiglia che si mettono al tavolo della cucina facendo perdere gli uomini in ascolto nelle loro fantasie. Lo scoprirà anche Marly che capitalizzerà i suoi studi di psicologia andando ad individuare una fantasia specifica per ogni canale a disposizione.

Linee Bollenti serie

Se quindi le serie sul sesso non parlano mai veramente di quello, Linee Bollenti si dimostra una toccante lettera d’amore alla città di Amsterdam. Le sue strade vengono riprese con la consapevolezza di oggi, per capire i progressi fatti. Ovviamente nessun luogo può essere scisso dalle persone che lo abitano, così anche la capitale dei Paesi Bassi è diventato un simbolo di progresso e libertà grazie alle persone che l’hanno abitata.

La protagonista guarda negli occhi gli spettatori, dice quello che - come donna in quegli anni - non può dire senza subire gravi conseguenze. Eppure si sfoga proprio grazie alla cinepresa, appaga le sue pulsioni e in un certo senso si libera grazie a chi osserva le sue peripezie.

La serie è piana di comprimari grotteschi e riusciti: le amiche disinibite, i genitori che appaiono in sogno come angeli punitori, il deejay musicalmente così avanti da essere considerato un fallito che fa musica orribile. Se solo non cercasse di essere così corretta, se avesse accolto qualche asperità in più, sarebbe potuta diventare un piacevolissimo cult sulla generazione che, scoprendo le proprie pulsioni e abbandonandosi alla passione, ha riempito di vita intere città.

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