Limitless 1x01, "Pilot": la recensione
Sequel dell'omonimo film, arriva sulla CBS l'atteso Limitless: la recensione del pilot con Bradley Cooper
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A rilanciarla, certo senza troppa serietà, nel 2011 ci aveva pensato il regista Neil Burger con il suo Limitless, film allucinato e adrenalinico in cui Bradley Cooper interpretava uno scrittore fallito che si trovava tra le mani la pillola della felicità e dell'intelligenza. La NZT sbloccava tutte le sue facoltà mentali latenti, gli permetteva l'accesso a ricordi ormai dimenticati, lo dotava di capacità straordinarie rendendolo un supergenio. Naturalmente tutto ciò che sale deve prima o poi scendere, e presto il protagonista si trovava a dover pagare un conto salato. Un film coinvolgente, con un gran ritmo e alcune belle trovate. Era da qui che partiva Maccio Capatonda con quel capolavoro dell'assurdo che era Italiano Medio, prima falso trailer e poi film. E infine è su questa base che Luc Besson lo scorso anno ha diretto il suo dimenticabile e un po' ridicolo Lucy.
Marc Webb dirige un pilot su sceneggiatura di Craig Sweeny, ma i margini di manovra sono molto ristretti. Le migliori intuizioni, come quella di cominciare con il personaggio ad un passo dalla morte, e la sua voce narrante che ci spiega come si è arrivati a quel punto, sono riprese direttamente dal film. Per il resto l'originalità manca. Non il ritmo, che si mantiene veloce e scattante – dieci minuti e siamo già nel vivo della storia – e che ha un ulteriore salto di livello nel momento in cui la presenza inquietante del senatore Eddie Morra (Bradley Cooper appunto) si manifesta sullo schermo. Ma è solo una breve sequenza, che ci richiama alla mente quanto avvenuto di recente con Bryan Cranston nel pilot di Sneaky Pete.