Life is Strange: True Colors, emozioni che puntano dritte al cuore | Recensione

Life is Strange: True Colors è un titolo che permette di abbracciare quelle emozioni che solamente questo franchise è in grado di donare

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Quando Deck Nine ha rivelato che Life is Strange: True Colors avrebbe trattato il tema delle emozioni e il loro potere sulle persone, il nostro cuore ha saltato un battito. Dopotutto il potenziale di questa tematica, abbinato alla delicatezza tipica della serie ideata da Dontnod Entertainment, aveva il potenziale per riuscire a conquistarci appieno. Mano a mano che i dev hanno rilasciato nuove informazioni sulla propria opera, ci siamo sempre più convinti che True Colors fosse il vero erede di quel primo capitolo del franchise datato 2015.

Ebbene, dopo mesi di attesa, siamo finalmente riusciti a trascorrere tutto il tempo necessario a Haven Springs in compagnia di Alex Chen. Un periodo non certo privo di problemi, ma che abbiamo fissato nella nostra memoria e che rimarrà nei nostri cuori per sempre. Se anche voi siete curiosi di scoprire se vale la pena fare i bagagli e viaggiare verso la splendida cittadina del Colorado, non dovete far altro che continuare a leggere la nostra recensione.

Life is Strange: True Colors racconta la storia di Alex Chen, una ragazza in possesso di un dono: una sorta di super empatia. Alex, infatti, può concretamente vedere delle auree che avvolgono le persone. Auree che mutano di colore in base al sentimento provato e che, nelle situazioni più estreme, spingono la giovane donna a venir travolta dall'emozione in questione. Questo ha da sempre complicato la vita della nostra protagonista che, dopo un'infanzia problematica, viene contattata da suo fratello Gabe per trasferirsi nella piccola cittadina di Haven Springs. Ovviamente gli eventi prenderanno presto una brutta piega e Alex sarà costretta a utilizzare il proprio potere per scoprire cosa stia accadendo nel piccolo borgo tra le montagne del Colorado.

"Alex Chen è senza dubbio un personaggio fantastico, del quale ci siamo innamorati sin dal primo minuto di gioco"Come in ogni capitolo del brand Life is Strange, il comparto narrativo è senza dubbio l'elemento più importante da prendere in considerazione. Sotto questo punto di vista, True Colors presenta alti e bassi. Alex Chen è senza dubbio un personaggio fantastico, del quale ci siamo innamorati sin dal primo minuto di gioco. La sua timidezza, le sue micro espressioni e il suo passato ci hanno coinvolto e appassionato per tutta la durata dell'avventura, facendola diventare subito una delle nostre eroine videoludiche preferite. Peccato, però, che la storia nella quale Alex è inserita dimostri più di qualche incertezza. Non solo le vicende ingranano molto lentamente, ma quando si arriva al finale si rimane quasi spiazzati dalla semplicità del mistero dietro tutta l'avventura. Una semplicità costellata di piccoli cedimenti nella scrittura, che non possono essere ignorati.

Life is Strange: True Colors è suddiviso in cinque capitoli, dalla durata di circa due ore ciascuno. La trama orizzontale, sopratutto nei primi tre episodi, viene relegata a una decina di minuti per ogni capitolo, lasciando ampio spazio alla caratterizzazione dei personaggi secondari. Questo non è per forza di cose un male, ma si ha spesso la sensazione che la storia non evolva e che Alex stia “perdendo tempo” con gli abitanti di Haven Springs, piuttosto che concentrarsi sulla propria (urgente) missione.

Tra un capitolo e l'altro, inoltre, passano diversi giorni e, nel caso il giocatore non legga tutti i messaggi sul cellulare della nostra protagonista, c'è il rischio che si trovi talvolta smarrito. Il rapporto tra Alex e i suoi due amici Ryan e Steph cresce infatti molto rapidamente. Non perché sia scritto male, sia chiaro, ma perché ci sono numerosi eventi “off-screen” che il pubblico non vedrà mai e che dovrà dare per assodati.

Ad ogni modo, l'atmosfera che si respira in questo Life is Strange sviluppato da Deck Nine è davvero splendida. L'ambientazione avvolge il giocatore e i dialoghi ci sono sembrati davvero curati e in grado di valorizzare la psicologia dei personaggi. Persino le tematiche trattate, in più di qualche momento, hanno saputo coinvolgerci nel profondo. La sensazione che si prova, una volta terminata l'avventura di Alex, è quella nostalgia tipica delle migliori vacanze estive del passato. Una nostalgia per luoghi e situazioni che ci accompagnerà nel tempo, con note dolciamare che rimarranno per sempre sul nostro palato di videogiocatori.

Life is Strange: True Colors

Per quanto riguarda il gameplay, Life is Strange: True Colors si discosta ben poco dai precedenti capitoli del franchise. Nonostante le possibilità offerte dalla gestione delle emozioni, il titolo non introduce vere e proprie nuove meccaniche di gioco. Alex potrà quindi interagire con gran parte degli abitanti di Haven Springs, leggendo nei loro cuori e aiutandoli di conseguenza. Un personaggio sarà alla ricerca del proprio cagnolino smarrito?! Vi basterà trovare la bacheca nella quale viene segnalato di aver trovato il piccolo animale e comunicarlo alla persona per risolvere la “quest”. Le (poche) missioni secondarie non aggiungono quasi nulla al comparto narrativo e, ludicamente, si dimostrano davvero semplici e, talvolta, addirittura banali.

Impeccabile, invece, la gestione delle scelte che dovrà prendere Alex. L'impatto delle nostre decisioni sulla storia è significativo e, soprattutto nel finale, si ha davvero la sensazione di aver plasmato la propria avventura. Una sensazione per nulla scontata, dato che molte opere di questa tipologia sembrano correre su binari già tracciati.

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Grazie alla performance capture, la nuova opera di Deck Nine riesce davvero a imporsi come il Life is Strange definitivo dal punto di vista tecnico. Le espressioni dei personaggi risultano estremamente curate e ci siamo trovati spesso estasiati dalle micro espressioni di Alex e da tutti quei dettagli in grado di rendere i personaggi di gioco vivi. Impeccabile la palette cromatica che avvolge l'intera opera. Un tripudio di colori ed elementi che fanno respirare l'aria del Colorado a pieni polmoni e che ci hanno conquistati in ogni singola schermata.

Life is Strange: True Colors presenta poi una delle migliori colonne sonore del franchise. Non c'è una singola traccia fuori posto e, per enfatizzare questo elemento, gli sviluppatori hanno inserito delle postazioni dover far riflettere Alex. In queste postazioni, dopo qualche linea di dialogo, prende il via una nuova traccia della soundtrack, accompagnata da alcune schermate in grado di valorizzare l'ambiente. Ci siamo soffermati in ognuno di questi angoli di paradiso, chiudendo gli occhi e respirando quella magia che solamente Life is Strange è in grado di offrire. Splendido anche il doppiaggio inglese che, insieme ai sottotitoli in italiano, ci ha permesso di vivere un'avventura emozionante e ricca di atmosfera.

Life is Strange: True Colors

Come avrete capito, Life is Strange: True Colors non è un titolo perfetto. Siamo rimasti parzialmente delusi dallo sviluppo della trama principale e da alcune scelte di ritmo davvero particolari. Nonostante ciò, le avventure di Alex ci hanno coinvolto a tal punto da desiderare realmente di vivere nella cittadina di Haven Springs. Abbiamo amato i personaggi che popolano questo gioco e ci siamo deliziati del comparto tecnico che avvolge l'intera produzione.

Premettendo che i voti non sono il modo migliore di valutare un titolo basato sulle emozioni, ci sentiamo di premiare il lavoro di Deck Nine. Se cercate una valutazione più fredda e che non prenda carico dei sentimenti provati durante il nostro viaggio, sottraete al numero qui sotto un punto. Vi invitiamo però a non farlo, dato che Life is Strange è un prodotto da accogliere a braccia aperte, facendoci carico di tutte quelle emozioni che solamente questo franchise è in grado di donare.

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