Life is Strange 2 – episodio 3, è tempo di diventare adulti – Recensione

Il terzo episodio di Life is Strange 2 esplora il rapporto tra i due fratelli, innescando contemporaneamente delle idee per la parte finale della serie: la nostra recensione

Condividi

Nei primi istanti del terzo episodio di Life is Strange 2, quando la narrazione torna al presente e l’interessante (e propedeutico) flashback a tre mesi prima dell’incidente del primo episodio viene esaurito, c’è una inquadratura a mezza figura di una ragazza nuda dalla cintola in su che augura il buongiorno al nostro Sean il quale, poco imbarazzato, la saluta e si accinge ad iniziare la giornata.

Questa è l’istantanea che più caratterizza l’episodio che funge da giro di boa del gioco. I Dontnod continuano a calcare su temi più adulti e su un racconto più elaborato degli stessi, ma sempre con la stessa delicatezza ed intelligenza che contraddistingue lo studio francofono.

Daniel e Sean continuano il loro viaggio verso il Messicoe nel farlo si imbattono di nuovo in Cassidy (la ragazza che avevamo già incontrato nel secondo episodio) e nel suo gruppo, composto da ragazzi vagabondi, degli hippy dell’era moderna, che tra un viaggio clandestino su un treno e l’altro cercano di dare un senso alla loro vita, trovargli un futuro. Mentre il gruzzoletto di soldi si rimpingua lavorando ad una piantagione di marijuana, il rapporto tra i due fratelli è a rischio, ed è uno dei punti focali della narrazione e dei momenti di svolta più importanti.

[caption id="attachment_195523" align="aligncenter" width="1920"]Life is Strange 2 episodio 3 screenshot Il nuovo "branco" di Sean creerà problemi nel rapporto con suo fratello[/caption]

Sean è più attratto dai suoi coetanei (più o meno), tra cui l’intrigante Cassidy ovviamente, e spesso durante l’episodio racconterà di quanto inizi a trovare difficoltà nel dover sempre badare a Daniel. D’altro lato, il più giovane dei fratelli inizia a fraternizzare con uno dei ragazzi potenzialmente più pericolosi della compagnia, mentre ha sempre più voglia di mostrare a tutti i suoi poteri.

"L’equilibrio tra parti giocate e vissute è sempre più bilanciato ed interessante"L’equilibrio del rapporto tra i fratelli fuggitivi è sviluppato molto bene, attraverso situazioni molto empatiche e dialoghi coerenti come mai prima d’ora. Questo, e in generale l’attenzione a dialoghi e prosecuzione degli eventi, fa dell'episodio uno dei migliori dell’intero franchise. Certo, Wastelands si aggira perlopiù all’interno dell’accampamento (costruito a livello estetico in modo molto pregevole, curato nei dettagli) e non si sposta mai da una singola location, ma è proprio per questo che funziona, paradossalmente.

In questa puntata c’è una grande attenzione per il racconto umano, dei protagonisti e dei comprimari. Si ha la possibilità di sentire ognuna delle storie di chi abita l’accampamento e ognuna riesce in pochissime frasi a delineare dei caratteri abbastanza solidi. I momenti intorno al fuoco, o in generale le riflessioni tra una giornata e l’altra di lavoro, sono tutte istantanee molto calde, raccontate sempre con grande attenzione e cura nel restituire dei personaggi il più realistici possibili.

[caption id="attachment_195524" align="aligncenter" width="1920"]Life is Strange 2 episodio 3 screenshot Ancora una volta le scelte fatte da Sean avranno un impatto molto importante su suo fratello[/caption]

Mentre Daniel e Sean crescono, anche i Dontnod dimostrano di non avere paura di osare, di parlare di tanti temi cari ai giovani di quell’età, ma sempre con grande attenzione. Inoltre, l’equilibrio tra parti giocate e vissute è sempre più bilanciato ed interessante. Si gioca anche di più in questo episodio, tra piccoli momenti di azione, stealth, ed addirittura un accenno di rhythm game per quanto riguarda le dinamiche lavorative.

Nel momento in cui si arriva alla parte finale, dopo aver mangiato la foglia un paio di volte, in realtà Wastelands sorprende con dei minuti finali molto importanti, coraggiosi e forieri di uno status quo del tutto nuovo per il futuro. Curiosando tra le possibilità rese note a fine partita abbiamo anche scoperto che, sebbene in alcuni casi conti più il come che il cosa succeda, è proprio il finale della puntata ad avere il maggior numero di diramazioni possibili. Quello stesso finale, della serie in quel caso, che rappresentava una delle incertezze più grandi del primo Life is Strange.

Wastelands ci ha lasciato quindi fiduciosi per la seconda, e conclusiva, parte dell’avventura di Life is Strange 2. I personaggi secondari ci sono piaciuti, così come l’organicità dell’evoluzione del rapporto tra Daniel e Sean. La speranza è che, alla luce di alcune idee e frasi piantate in questo episodio, ci sia il coraggio di spiccare il volo e scrivere davvero un bel capitolo della storia delle avventure videoludiche. Passerà troppo tempo, purtroppo, per il quarto episodio, ma la curiosità è molta.

Continua a leggere su BadTaste