Life is Strange 2 – episodio 1, un viaggio di formazione tra politica e consapevolezza di sé - Recensione

La recensione del primo episodio di Life is Strange 2, Roads

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“Questo è il motivo per cui dobbiamo costruire un muro per quelli come voi”, dirà ad un certo punto un personaggio ai due protagonisti di Life is Strange 2, Daniel e Sean Diaz, i quali, l’avrete intuito dal cognome, sono di origini messicane. Un risvolto politicoa che raramente si vede nei videogiochi, e che viene affrontato con intelligenza da Dontnod Entertainment.

In Life is Strange 2, infatti, seguiremo la storia di due fratelli, il maggiore Sean ed il piccolo Daniel. I due, a seguito di un’escalation di equivoci e tensione che porta alla morte prematura di loro padre, sono costretti a scappare da un momento all’altro, poco prima di una serata di Halloween che si prospettava essere solo una serata tra amici ed un possibile risvolto amoroso per Sean. Sin da subito, quindi, il team di sviluppo dimostra di aver scelto una narrazione più matura, con temi molto attuali e sfaccettati.

L'evoluzione non la si rintraccia solo nelle tematiche però. La capacità registica, la messa in scena, ma anche i dialoghi, ora molto più naturali e ben scritti, che raramente cedono agli stereotipi e a quella gioventù a volte forzata che capitava di vedere nella serie originale. Tutto è molto più organico ora, coerente con la situazione e le dinamiche tra personaggi. Complice anche un motore grafico, l’Unreal Engine, che migliora notevolmente la resa scenica della produzione.

[caption id="attachment_189671" align="alignnone" width="1920"]Life is Strange 2 La quotidianità della famiglia Diaz[/caption]

Non è solo una questione poligonale, perché Life is Strange 2 si basa ancora su quell’estetica disegnata al pennello, ma di una maggior coerenza e pastosità in ciò che mette a schermo. Gli effetti di luce sono nettamente migliori (bellissima la composizione di una scena in riva al fiume al tramonto), così come gli scenari ed ovviamente i personaggi, soprattutto nella mimica e gestualità. Essendo questa una produzione molto legata all’empatia che il giocatore deve sviluppare con le sue controparti virtuali, in questo senso è importantissimo non avere l’impressione di muovere dei pupazzi sullo schermo, una problematica che finalmente il gioco si lascia alle spalle.

Dicevamo di Sean e Daniel. Il rapporto tra i due è al centro della storia, ma anche del gameplay. Tramite una metafora, visiva e concettuale, che vede i due ragazzi paragonati a due lupi fratello, le azioni di Sean (quindi del giocatore) saranno importanti per influenzare la crescita di Daniel. Nel corso del primo episodio tornerà più volte il concetto del furto, e di come in situazioni estreme potrebbe essere legittimo lasciarsi andare a questo reato.

A seconda di come risponderemo al piccolo Daniel, lui si comporterà di conseguenza in futuro (nell’episodio, ma presumibilmente nell’intera serie). Allo stesso modo, più banalmente, spiegarli che le bacche nella foresta in cui i due finiranno durante la fuga sono commestibili farà sì che se ne nutrirà in automatico, arrivando meno affamato in una fase successiva dell’episodio. Sono vari i casi in cui, già in Roads, abbiamo modo di sperimentare con questa meccanica di gioco, tutti più o meno sottili.

[caption id="attachment_189672" align="alignnone" width="1920"]Life is Strange 2 La sequenza del minimarket è la più "giocosa" dell'intero franchise[/caption]

Per quanto riguarda la narrativa non faremo spoiler, ma sappiate che questo primo episodio è molto introduttivo per forza di cose, e non ci saranno grosse evoluzioni in termini di sceneggiatura. L’occasione, quindi, è ghiotta anche per sperimentare come i Dontnod abbiano inserito molti più elementi prettamente ludici all’interno di Life is Strange 2.

La gestione dei soldi, ad esempio, è molto importante per due ragazzi in fuga. Quando ci sarà l’occasione di spendere denaro per comprare beni di prima necessità bisognerà avere a che fare con Daniel, che invece implorerà per avere barrette di cioccolato o monetine da investire in macchinette mangia-soldi. C’è anche un inventario completamente rinnovato, così come la possibilità di collezionare adesivi e portachiavi per abbellire lo zaino di Daniel. Nel primo episodio c’è una lunga sequenza in un supermarket in cui sperimentare proprio questa rinnovata libertà, nella speranza che anche in futuro ci saranno molti più momenti di questo tipo.

Arriviamo infine alla dinamica delle scelte, colonna portante della serie. In questo secondo episodio appaiono per la prima volta alcuni momenti in cui sarà necessario scegliere tra alcune opzioni di dialogo entro un breve limite di tempo. Si tratta di azioni contestuali, in cui il gioco non si ferma ma prosegue anche in base a ciò che decideremo di fare nei panni di Sean. Al contrario delle scelte più importanti, che invece danno al giocatore tutto il tempo di poter riflettere su quale sia l’opzione più giusta. In questo caso, in Roads ci saranno anche possibilità a più di due vie, elemento inedito che darà senz’altro più profondità all’intera storia.

Chiudiamo con una informazione importante riguardo il passato della serie. Non è assolutamente necessario aver giocato l’originale Life is Strange per poter apprezzare Life is Strange 2. Tuttavia, all’inizio del gioco vi verrà chiesto se avete finito l’avventura originale, ed in quel caso quale finale abbiate scelto: il tutto è collegato ad una citazione abbastanza emozionante. Per quanto riguarda The Awesome Adventures of Captain Spirit, invece, non c’è ancora modo di saggiare le scelte effettuate nella demo-prequel.

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