Licantropus, la recensione del nuovo speciale targato Marvel Studios

Licantropus è un'opera bizzarra perché mescola elementi tipici dei film di supereroi con un contesto horror che ancora mancava nel MCU

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Durante il recente D23 Expo di Disney sono in molti a essere rimasti a bocca aperta di fronte al trailer di Licantropus. Per chi non lo sapesse, stiamo parlando del nuovo speciale televisivo targato Marvel Studios con protagonista il lupo mannaro Jack Russell.
Se siete interessati ad approfondire le sue origini, vi lasciamo il link qui sotto allo speciale che gli abbiamo dedicato poche settimane fa.

Come dicevamo, in molti sono rimasti stupiti dalla presentazione di una produzione in bianco e nero, caratterizzata da un design riconducibile alle pellicole con i mostri targate Universal. Eppure, giorno dopo giorno, lo stupore si è trasformato e la curiosità e la curiosità in fascino. Negli scorsi giorni abbiamo finalmente potuto vedere lo speciale intitolato inizialmente Werewolf by Night e siamo finalmente pronti per parlarvene. Sarà riuscito Michael Giacchino a dare vita a un’opera affascinante come sembra, oppure in realtà ci troviamo di fronte a una tipica produzione Marvel mascherata da qualcosa di più complesso?

LA CACCIA È APERTA

La trama vede Elsa Bloodstone (Laura Donnelly) raggiungere la casa di famiglia in seguito alla morte di suo padre. Per scoprire chi erediterà una potente reliquia magica, infatti, il genitore ha deciso di organizzare una competizione tra i migliori cacciatori di mostri provenienti dalla varie parti del mondo. Decisa a ottenere ciò che gli spetta, Elsa farà la conoscenza dei suoi rivali, tra i quali spicca un uomo di nome Jack. Un uomo che sembra diverso da tutti gli altri e che nasconde un segreto.

Come sempre, evitiamo di entrare nel dettaglio per non rovinarvi l’esperienza, focalizzandoci piuttosto sul lavoro di scrittura fatto da Peter Cameron e Heather Quinn. Licantropus è uno speciale davvero atipico. Nonostante la narrazione non si discosti troppo da una produzione supereroistica, è evidente come gli autori abbiano voluto premere un po’ il piede sull’acceleratore. Ecco che quindi ci troviamo di fronte a una delle opere targate Marvel Studiospiù violente di sempre, elemento che ci ha lasciati davvero sorpresi. Nulla di splatter o eccessivamente proibitivo, sia chiaro, ma senza dubbio spanne sopra a tutto ciò che abbiamo visto sinora.

SEMPLICE, MA DIRETTO

Come già accennato, la trama non si può dire certo innovativa, ma riesce in meno di un’ora a dare vita a un immaginario davvero riuscito, che ci auguriamo di rivedere in futuro, magari in un filone di opere legate ai mostri della Casa delle Idee. Se la prima parte dello show ci ha incuriositi per il suo stile grafico, una volta abituati al bianco e nero ci siamo calati maggiormente nel racconto. Questo ci ha permesso di affezionarci anche ai due protagonisti, senza focalizzarci troppo sul comparto tecnico, che abbiamo trovato davvero riuscito.

Laura Donnelly e Gael Garcia Bernal portano in scena un’Elsa e un Jack nettamente differenti da quelli dei fumetti, ma non per questo meno affascinanti. Avremmo senza dubbio preferito la violenta e sboccata cacciatrice di mostri che negli anni abbiamo imparato ad amare, ma la determinazione della Donnelly ci è piaciuta comunque molto. Talvolta ci ha ricordato la Jessica Jones della serie Netflix, ma con quel tocco personale fondamentale per renderla unica. L’attore celebre per Mozart in the Jungle, invece, mescola charme e mistero per dare vita a un personaggio umano e dolce, nonostante i suoi pericolosi poteri. In coppia i due funzionano alla grande, dimostrando evidente chimica grazie sia ai dialoghi che a giochi di sguardi.

Ottimi anche tutti i vari comprimari che, mascherati da macchiette, danno vita a una divertente caciara d’altri tempi. La maggior parte di essi recita in costante overacting, ma parte del fascino della produzione proviene proprio da questo atteggiamento bizzarro dei personaggi. La Verusa interpretata da Harriet Sansom Harris, per esempio, sembra veramente provenire dalle pagine di un fumetto e ci ha affascinati con il suo grande (e spesso volutamente esagerato) carisma.

Licantropus è uno speciale effettivamente unico, che sicuramente ci ha lasciati con l’acquolina in bocca e il desiderio di vedere qualcosa di più. Speriamo, a questo punto, che non rimanga un unicum all’interno delle produzioni Marvel e che qualcuno si decida a riprendere in mano i personaggi presentati. Personaggi tra i quali segnaliamo essere presente anche l’interessantissimo Uomo Cosa, tanto caro ai fan dei fumetti. Insomma: i Midnight Sons sono sempre più vicini a divenire realtà e, a questo punto, attendiamo con impazienza l’arrivo nel MCU anche di un certo motociclista dalla testa infuocata.

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