Libere, Disobbedienti e Innamorate, la recensione

Determinato a raccontare figure difficili da incasellare, Libere Disobbedienti e Innamorate purtroppo si accontenta delle scelte più facili

Critico e giornalista cinematografico


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Ogni film è una lente d’ingrandimento su un solo aspetto, spesso molto piccolo e circoscritto, di una realtà. La periferia italiana oppure gli abitanti del centro storico, gli operai in un certo tipo di fabbrica o gli studenti di una certa zona, i testimoni di Geova oppure i malati di mente di un centro particolarmente progressista. Tutti contesti e personaggi specifici che il cinema ingrandisce. Del medio oriente e in particolar modo di Israele tendiamo ad avere sempre la medesima visione, la lente dei film ingrandisce sempre la medesima realtà. Libere, Disobbedienti e Innamorate si distingue subito perché sposta questa lente e magnifica altro: un trio di ragazze di diverse etnie, provenienze, gusti sessuali e religione. In uno dei luoghi che tendiamo ad identificare con la difficoltà ad esprimere se stessi se non si appartiene alla corrente mainstream, ha luogo una storia di diversità di successo.

Certo le vite delle tre ragazze che dividono un appartamento non sono prive di difficoltà, sono maltrattate e vivono la loro aspirazione ad essere quel che desiderano con diverse opposizioni. Un marito violento imposto dalla famiglia per la musulmana, dei parenti bigotti musulmani secolari che non accettano una lesbica e una donna di provenienza cattolica che fatica ad affermare il proprio desiderio di indipendenza. Il titolo originale, In Between, rende bene l’idea di questi personaggi che cercano di non essere classificabili, di non aderire ad una categoria ma di posizionarsi tra una categoria e l’altra, con tutta la difficoltà del caso.

Tutto ciò è uno spunto ma il film sembra considerarlo un punto di arrivo. Invece che partire da qui le storie si fermano alla presentazione della situazione e un intreccio da risolvere.

Maysaloun Hamoud insomma imbastisce un racconto molto esile in cui tutto è molto chiaro ed evidente: cosa desiderino le protagoniste e quanto sia legittima tale aspirazione, chi gli si opponga, perché e quanto sia sbagliata quest’opposizione. Libere, Disobbedienti e Innamorate è così certo delle proprie idee da non cercare mai di metterle in questione, di capire i limiti di tutto questo o anche solo che problemi implichi, così nonostante un intreccio interessante (c’è una vendetta femminile su un maschio arrogante da portare a termine), il film rimane sul territorio più sicuro, quello dei pareri che è semplice condividere e delle situazioni nelle quali è facile prendere una posizione sicura. Nessuno è messo in questione. Il massimo della pigrizia in un contesto e con dei personaggi che invece potevano essere interessanti.

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