Lethal Weapon 2x22 "One Day More": la recensione [FINALE DI STAGIONE]

La nostra recensione del ventiduesimo episodio e finale della seconda stagione di Lethal Weapon intitolato One Day More

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Spoiler Alert
E' con un'inevitabile nota di malinconia che recensiamo il finale di stagione/serie di Lethal Weapon, non solo per l'ovvia tristezza legata al suo epilogo, ma in gran parte per il polverone che negli ultimi tempi si è sollevato intorno a questo show e che ha inevitabilmente finito per influire negativamente sul piacere di poter giudicare semplicemente una serie basandosi sull'interpretazione degli attori ed il lavoro degli autori. Che triste, triste epilogo per uno show che era partito sconfiggendo i pregiudizi degli spettatori e riuscendo a conquistare il cuore del pubblico con un prodotto fresco, divertente, pieno di azione e, perché no, anche buoni sentimenti, che è stato in grado di declinare il migliore aspetto dell'amicizia maschile costruendo due personaggi solidi e godibili.

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Persino il fatto che la notizia del licenziamento di Clyne Crawford sia arrivata a poche ore dalla messa in onda dal finale è una conferma di quanto poco rispetto in questo mondo si abbia per il pubblico al quale è stato così negato il diritto di guardare almeno questo finale senza dover essenzialmente pensare a tutti i drammi del dietro le quinte.
Dovendo fare un'analisi spietatamente oggettiva dell'accaduto, se c'è una cosa che questo finale dimostra è che le decisioni sul possibile futuro dello show erano già state prese da tempo: One Day More è infatti un episodio chiaramente scritto guardando alla possibilità di recuperare Lethal Weapon dal baratro in cui è caduto. Tra la stesura di un copione, la pre-produzione, le riprese e la messa in onda vera e propria passa infatti normalmente più di un mese, un tempo in cui - evidentemente - il futuro dell'interprete di Riggsera già segnato e presumibilmente era anche già stato ampiamente comunicato all'interessato.

Il resto, come si suole dire, è storia. Per quanto il pubblico possa illudersi di avere un'idea chiara di ciò che possa essere accaduto sul set, non si rischiano dozzine di posti di lavoro e la cancellazione di una serie per qualche sporadica intemperanza di uno dei protagonisti, dietro alle molte dichiarazioni dell'attore in questione e alle decisioni del network e degli Studio deve esserci quindi una verità che non ci sarà mai dato conoscere, ma è anche ovvio che la situazione sul set doveva essere molto più compromessa di quanto si possa immaginare.
Il fatto che la decisione di sostituire Clyne Crawford con un altro attore sia ciò che deciderà del futuro della serie è di per sé piuttosto triste: Lethal Weapon è uno show basato sull'interazione e la chimica che i due protagonisti erano riusciti a costruire, levare uno di questi termini dall'equazione è quindi molto difficile. Serie come Castle, Criminal Minds e Grey's Anatomy ci hanno provato, la prima non è arrivata oltre ad una mera ipotesi, la seconda ha visto un calo consistente e severo degli ascolti e la terza è l'unica che è egregiamente sopravvissuta, ma è anche vero che sia Criminal Minds che Grey's Anatomy sono show corali, con cast numerosi che hanno contribuito ad aiutare ad assorbire il colpo dell'eliminazione di uno dei protagonisti principali, e non sono basati sul successo e sulla sinergia di una coppia di interpreti come Arma Letale.

Provando a distaccarsi da quello che all'inizio di questa recensione abbiamo definito appunto come "rumore", quel che resta da giudicare non ci lascia comunque un buon sapore in bocca. La stagione si conclude infatti con Martin Riggs che viene lasciato per morto di fronte alla tomba della sua amata Miranda proprio quando la sua vita aveva preso la piega giusta e persino lui aveva creduto di poter avere una speranza di felicità assieme a Molly e suo figlio, con i quali intendeva costruirsi una nuova vita tornando in Texas.

Nonostante la tristezza di quell'ultima immagine, c'è tuttavia una sorta di struggente quadratura nel cerchio nella possibilità che Martin sia davvero morto. Riggs è sempre stato in un certo senso un anima  dannata, destinato a portare il peso di una personale malinconia che lo ha anche reso il personaggio ricco di sfumature che è sempre stato. Sebbene sia difficile immaginare la serie senza Crawford Damon Wayans, essenziale controparte comica ed equilibrata rispetto ad un carattere tanto volatile come quello del suo partner, bisogna comunque ammetter che a fare il lavoro pesante è quasi sempre stato l'interprete di Riggs, il quale ha saputo giostrarsi magnificamente con tutto quello che gli autori gli hanno messo di fronte: la sua apparente indifferenza, l'atteggiamento scanzonato, la costante depressione, il dolore, la paura della felicità. Non si può sicuramente affermare che l'interpretazione dell'attore di questo eclettico personaggio non sia stato una montagna russa emotiva che abbiamo affrontato molto volentieri in sua compagnia, un rincorrersi di emozioni che, forse, avrebbe meritato maggiore pietà da parte degli autori.

Sostituire tutto questo non sarà facile.
Roger Murtaugh, l'immagine dell'uomo di famiglia scanzonato e solido funziona perché fa da contraltare alle intemperanze di Martin Riggs, l'uno senza l'altro non hanno molto senso e gli autori lo sanno, da cui la scelta di salvare il salvabile con un nuovo nome che subentri a quello di Crawford.
Ponendo che questo accada e che lo show venga rinnovato, non è chiaro come gli autori intendano rimediare alla situazione, se il nuovo venuto sarà semplicemente un volto diverso da apporre davanti ad un vecchio nome, è evidente che Riggs non può essere morto, il che andrebbe però inevitabilmente ad inficiare l'effetto del finale tanto drammatico che ci siamo appena lasciati alle spalle, annullando in qualche modo la decisione di Riggs di ricostruirsi una vita con Molly, nonché quella di Roger di diventare davvero capitano.
Martin e Roger devono restare sul campo, perché immaginare una terza stagione senza tutte le gloriose scene d'azione che questo show ci ha regalato sarebbe un'ulteriore privazione a cui è troppo difficile rinunciare.
Se invece per "sostituto" si intende proprio un altro protagonista, allora il destino di Riggs sarebbe segnato, l'universo si dimostrerebbe particolarmente crudele ed al pubblico non resterebbe che immaginare una serie  completamente rinnovata: ma ne varrebbe davvero la pena?

Tra le altre cose sottolineiamo anche come gli autori abbiano scelto di non eliminare il personaggio di Nathan Riggs, per non parlare della new entry del fratellastro di Martin che gli sparerà al cimitero, il che potrebbe indicare che, qualunque cosa accada, Lethal Weapon 2.0 dovrà comunque, prima o poi, tornare ad affrontare il problema Nathan con un nuovo Martin Riggs o un personaggio completamente diverso, il che sarebbe comunque, nel prima caso, una ripetizione di cui probabilmente potremmo fare volentieri a meno e nel secondo una scelta strana, considerata la dipartita di Riggs. Insomma, da qualsiasi angolazione si guardi la questione, trovare una soluzione valida ci sembra davvero arduo, il che ci fa congedare dalla serie con rammarico sebbene ci abbia regalato momenti di puro divertimento che non dimenticheremo.
Nel panorama televisivo questa versione di Arma Letale, un franchise cinematografico portato al successo dall'interpretazione di un altro attore noto per le sue intemperanze (possiamo cominciare a parlare della maledizione di Martin Riggs?!), si era comunque ritagliato un posto particolare nel portare sullo schermo una dinamica maschile che non si vede spesso in TV e che proprio per questo motivo era riuscito a conquistare una nicchia di pubblico grazie alla quale avrebbe potuto continuare a prosperare a lungo se le cose fossero andate diversamente. Peccato.

Continuate a seguire la nostra sezione news, nella quale vi terremo aggiornati su tutte le novità sul futuro della serie.

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