Lethal Weapon 2x07 "Birdwatching": la recensione

La nostra recensione del settimo episodio della seconda stagione di Lethal Weapon intitolato Birdwatching

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Spoiler Alert
A volte c'è da domandarsi come Martin Riggs riesca ad essere un adulto funzionale con l'enorme bagaglio emotivo che si porta sulle spalle sin dall'infanzia e che tende a nascondere al resto del mondo, rifiutandosi di condividere con qualcuno le sue paure ed i suoi incubi: un dubbio perfettamente legittimo, soprattutto - come lui stesso ammette tra il serio ed il faceto - quando ci troviamo di fronte ad una persona che gira per le strade di Los Angeles con in mano un'arma carica in mano.

L'episodio di questa settimana di Lethal Weapon è chiaramente una diretta conseguenza degli eventi del precedente e della ricomparsa, nella sua vita, del suo ex amico di infanzia, nonché esecutore della morte di suo padre. Nathan Riggs (Rex Linn), dopo essere stato il tormento di suo figlio in vita, si è infatti letteralmente tramutato nel suo incubo. Sono giorni ormai che Martin non riesce a dormire, perseguitato da foschi presagi e terrificanti sogni che lo tormentano appena prova a chiudere gli occhi, il che è comprensibile considerato che il detective non sembra aver mai affrontato il problema delle violenze subite da suo padre, né tanto meno quelle della violenta morte del genitore.
Nonostante le insistenze della dottoressa Cahill ed il tentativo di farlo aprire con lei, l'unica cosa che Riggs sembra desiderare è trovare un modo per far tornare a tacere le sue paure, grazie all'aiuto di qualche medicinale che gli permetta di crollare finalmente in un sonno senza sogni, ma la dottoressa non sta al suo gioco ed oltre a sollevare la questione della sua (passata?) dipendenza dall'alcool, cerca di convincerlo della necessità di aprirsi con qualcuno. Ma nonostante la situazione sia palesemente preoccupante, la Cahill non sembra prendere minimamente in considerazione la possibilità che Martin non sia in grado di svolgere le sue funzioni sul lavoro il che - considerato ciò che passa per la testa del detective in questo episodio - sembra una disattenzione preoccupante.
La scena in cui lui e Murtaugh irrompono nel covo dei rapitori per salvare una vittima di rapimento al culmine del caso della settimana ha quasi dell'incredibile: Riggs continua a sentire la voce del padre ed il fatto che riesca, nonostante tutto, a portare a casa la missione è stupefacente, ma è anche qualcosa che non sarebbe dovuto accadere, perché il detective, non si è limitato a mettere a repentaglio la sua stessa vita, ma anche quella di Roger.

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Immagini promozionali di Fork-Getta-Bout-It ©2017 Fox Broadcasting Co. CR: Ray Rickshaw/FOX

C'è un fatto, poi, al quale abbiamo accennato anche la scorsa settimana, che continua a lasciarci perplessi e cioè il rifiuto categorico di Martin di aprirsi con il suo partner. Nonostante Roger abbia dimostrato in diverse occasioni quanto tenga al suo amico e quanto degno di fiducia egli sia, Riggs non vuole condividere il suo problema con lui e in una piccola, quasi insignificante, scena tra il capitano Avery e Murtaugh che, nel caso non lo ricordaste, era il suo vecchio partner, ci rendiamo conto che esiste un feeling maggiore tra loro due, piuttosto che tra Roger e Martin, almeno per quanto concerne questioni di una certa serietà. Sarà infatti Avery a consigliare a Murtaugh di tornare a casa e mettere le cose in chiaro con sua moglie, dopo averla messa in imbarazzo con un cliente durante un importante evento di beneficenza il cui ospite d'onore era il famoso ex cestista dei Chicago Bulls, Scottie Pippen, guest star della puntata.

E proprio a proposito dell'impasse tra la coppia d'oro di Lethal Weapon, per quanto effettivamente Roger si sia reso ridicolo di fronte al famoso giocatore, è Trish questa volta che avrebbe dovuto condividere le scuse che suo marito decide di farle. Per quanto è evidente che la moglie di Roger non avesse nessuna intenzione di tradirlo, è anche vero che il suo comportamento non è stato dei più esemplari o corretti. Vedere la propria moglie ridere come un'adolescente di fronte ai messaggi di un altro uomo che, peraltro, arrivano a tutte le ore della notte e del giorno, certamente, non deve essere stato piacevole per lui, forse quindi - in questo particolare caso - la ragione stava dalla parte di entrambi e Murtaugh non sarebbe dovuto essere l'unico a porgere le proprie scuse.

Infine, in quanto alla situazione di Riggs, fortunatamente, l'episodio si chiude con una nota positiva.
Risvegliatosi dal suo ultimo incubo in cui Martin scopre che c'è una voce, dentro di lui, che ha il suono di quella del padre, che lo invita a spararsi un colpo in testa, il detective si arrende e si rende conto della necessità di parlare con la dottoressa Cahill. Che Riggs abbia tendenze suicide è un problema che la serie ha affrontato già, soprattutto nella prima stagione, ma che non ha mai davvero risolto, soprattutto perché sembrava che questo suo desiderio fosse sparito con la risoluzione del caso della morte di sua moglie Miranda. Ma il ritorno degli incubi del suo passato, evidentemente, hanno riportato a galla queste tendenze e fortunatamente Martin sembra deciso a parlare della cosa con qualcuno, piuttosto che ignorarla, soprattutto quando si rende conto che, questa volta, deve essere andato davvero molto, molto vicino a dare retta al suo incubo e farla davvero finita.

La seconda stagione di Lethal Weapon va in onda negli Stati Uniti ogni martedì su Fox.

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