Lethal Weapon 2x01 "El Gringo Loco": la recensione

La nostra recensione della première della seconda stagione di Lethal Weapon intitolata El Gringo Loco

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Spoiler Alert
La première della seconda stagione di Lethal Weapon (sì, Riggs e Murtaugh sono finalmente tornati!) riprende a due settimane da dove ci aveva lasciato il finale di maggio, con Roger (Damon Wayans) ancora in Messico - il giallissimo Messico - a giudicare dalle scelte cromatiche della regia, ancora sulle tracce del suo partner, deciso a porre fine alla vita di Tito Flores, responsabile della morte di sua moglie Miranda e del bambino che portava in grembo.

Come spesso accade con questa serie, da un iniziale, apparente, tranquillità, l'azione si intensifica improvvisamente e così, mentre Roger è al telefono con la moglie Trish (Keesha Sharp), Martin (Clayne Crawford) riesce a far fuori senza troppe difficoltà la scorta di Flores e ad immobilizzarlo, ma proprio mentre sta per premere il grilletto e ucciderlo, Roger lo interrompe nel modo più goffo eppure efficace di sempre, gridandogli di volergli bene. Nonostante l'evidente disagio che entrambi provano per l'improvvisa uscita di Murtaugh, è quasi socialmente inaccettabile che un uomo esprima così chiaramente dei sentimenti per un altro uomo, soprattutto nella linea di lavoro dei nostri eroi, la spontaneità di Roger servirà a impedire, almeno per pochi minuti a Martin di andare fino infondo e compiere la propria vendetta. La relazione di amicizia tra questi due partner, che potrebbero apparentemente essere i peggio assortiti della storia della Polizia di Los Angeles, conferma ancora una volta come questa strana coppia sia la vera forza di questa serie. Pur essendo due persone profondamente diverse, Martin e Roger condividono più di quanto non sembri: un profondo affetto per la propria famiglia ed un grande senso di giustizia. Se Tito Flores non avesse impedito a Martin di diventare padre famiglia, non sarebbe stato poi molto diverso dall'attuale Roger. L'uomo che abbiamo visto spesso nei flashback era infatti aperto, disposto a dimostrare i propri sentimenti, protettivo e amorevole, esattamente come è Murtaugh con la propria famiglia e forse è proprio per questo che Roger ha sempre voluto ad ogni costo impedire che il suo partner si lasciasse andare, perché comprende perfettamente cosa proverebbe lui stesso se qualcuno gli portasse via la propria famiglia.

Quello che troviamo particolarmente interessante di questo episodio è che gli autori, con la morte di Tito Flores, hanno avuto il coraggio di chiudere una storyline fondamentale per il personaggio di Martin Riggs per come ci è stato presentato all'esordio dello show ed è un atto un po' incosciente, narrativamente parlando, perché è una trama che avrebbe potuto essere trascinata ancora molto a lungo regalando non poche soddisfazioni. Eppure gli autori hanno saputo giocare con notevole destrezza la carta della vendetta della morte di Miranda, perché pur avendo eliminato il principale responsabile, sono stati tanto saggi da non dare per scontato che questo potesse "guarire" automaticamente Riggs, esattamente come gli fa presente la dottoressa Cahill (Jordana Brewster) dentro quell'ascensore:
"Se pensi davvero di essere guarito sei più pazzo di quello che pensassi".
Riggs ha adesso la possibilità di lasciarsi questa tragedia alle spalle, la scena in cui seppellisce la propria fede nuziale di fronte alla lapide della moglie non potrebbe essere più esplicativa, ma questo non significa che il fardello che si porta dentro sia scomparso con un colpo di spugna, perché non bisogna dimenticare altri aspetti di questo personaggio a cui gli autori hanno fatto cenno in passato, ma che non hanno avuto modo di approfondire, come per esempio la sindrome post traumatica da stress di cui soffre a causa del suo passato come militare. I motivi per cui in sostanza Martin è quasi impazzito dal dolore, affondano le radici in questioni molto più complesse che la sola morte della moglie e del loro bambino mai nato ed il fatto che il Riggs che abbiamo imparato a conosce, ed anche un po' ad amare, sia ancora con noi, rende l'incipit di questa nuova stagione solo più interessante, perché apre le porta a nuove possibilità, senza tuttavia tradirne la vera natura dei suoi protagonisti.

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Le immagini promozionali dell'episodio 2x02 Dancing in September ©2017 Fox Broadcasting Co. CR: Ray Mickshaw/FOX

E, a proposito degli altri attori dello show come appunto la Cahill o il capitano Avery (Kevin Rahm), la loro reazione alle azioni di Riggs e Murtaugh, la strenua difesa dei loro di fronte ad una commissione ufficiale pronta a richiedere una vittima sacrificale, sono un altro perfetto esempio del motivo per cui questa serie funzioni così bene: perché tra tutti i membri del cast si è instaurata una notevole chimica e soprattutto perché lo show non si concentra solo ed esclusivamente sui due protagonisti, ma è frutto di uno sforzo corale in cui gli autori sono riusciti a dare spessore a tutti i personaggi, il che non è una cosa che si vede spesso in TV, né che riesce con i medesimi risultati di Lethal Weapon, motivo per cui non potremmo essere più contenti che questa serie sia tornata dalla sua lunga pausa estiva.

La seconda stagione di Lethal Weapon va in onda negli Stati Uniti ogni martedì su Fox.

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