L’estate in cui imparammo a volare – Firefly Lane (stagione 2, parte 1): la recensione

L’estate in cui imparammo a volare 2 Firefly Lane non reca con sé grandi novità e si focalizza sulla spaccatura che si creerà tra Tully e Kate

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La recensione della parte 1 della stagione 2 della serie L'estate in cui imparammo a volare - Firefly Lane, disponibile su Netflix

Dal punto di vista strutturale non ci sono grandi differenze tra L’estate in cui imparammo a volare 2 e la prima stagione, lo show narra sempre la vita e l'amicizia di Tully Hart (Katherine Heigl) e Kate Mularkey (Sarah Chalke) in tre diversi periodi - i primi anni Settanta, gli Ottanta e gli anni Duemila - e resta disseminato di cliffhanger. Quello che c'è di nuovo, invece, è che questa seconda - come è già stato annunciato da Netflix - sarà l'ultima stagione dello show e che i suoi 16 episodi sono stati divisi in due parti, con i primi 9 disponibili dal 2 novembre ed i restanti 7 che verranno distribuiti nel 2023, a data da destinarsi.

UNA NARRAZIONE TROPPO FRAMMENTARIA

E proprio la struttura narrativa frammentaria di L’estate in cui imparammo a volare 2 continua ad essere uno dei problemi più evidenti di questa serie ed in particolare di questa stagione. Forse a causa del fatto che il fattore novità sia ormai andato perso, i salti temporali risultano persino più evidenti e fastidiosi, soprattutto per come interrompono il flusso emotivo del racconto, che dovrebbe invece focalizzarsi sullo sviluppo interiore delle protagoniste e le loro reazioni ai tanti eventi che le investono.

Buona parte di questa stagione, almeno per quanto concerne il personaggio di Tully, sarà incentrata sulla scoperta di se stessa e delle sue origini in un momento in cui ciò che conta maggiormente per lei, la carriera, vacilla a causa di problemi legali con il produttore per cui lavora. Quando però la serie dovrebbe andare più a fondo e trovare lo spazio di esporre i più intimi sentimenti delle sue protagoniste, quasi sistematicamente fallisce, in una sorta di frenesia di raccontare l'evento successivo, in qualunque epoca esso accada.
Persino un fatto così traumatico come l'aggressione sessuale che Tully subisce nella prima stagione, in L’estate in cui imparammo a volare 2 diventano una scusa per raccontare una semplicistica storia di emancipazione femminile, di una giovane donna che trova la forza di affrontare il suo aguzzino, senza soffermarsi troppo sulle vere ricadute psicologiche di un trauma come lo stupro, in uno sforzo eccessivo di semplificare circostanze complesse e tutto al fine di descrivere Tully come l'indomita ragazza/donna che trova sempre la forza di rialzare la testa.
Anche la risoluzione del suo problema legale da adulta, che prende una parte significativa di spazio in questa seconda stagione, viene chiusa con un dialogo di qualche minuto ed uno escamotage poco credibile in cui Tully riesce ad incastrare il cattivo produttore con un bluff.
E così come Tully risulta quindi essere un personaggio davvero troppo stereotipato, che in L’estate in cui imparammo a volare 2 riserva a quella che dovrebbe essere la sua migliore amica alcune stoccate di una cattiveria davvero gratuita, così Kate subisce lo stesso destino, ma in senso opposto.

Come una pubblicità di una crema antirughe con una testimonial di vent'anni, L’estate in cui imparammo a volare 2 vorrebbe continuare a venderci l'idea che Kate Mularkey sia troppo impacciata e bruttina per meritare di camminare sullo stesso pianeta in cui esiste una Tully, quando è difficile crederlo anche solo dando un'occhiata di sfuggita a Sarah Chalke, persino mentre viene filmata durante una ridicola sessione di aerobica davanti alla TV o è vestita come una delle protagoniste di La casa nella Prateria che va a trovare l'amica nella Grande Città. Superato l'aspetto umoristico della scelta narrativa, la ridondanza della cosa è così degradante per il personaggio da essere per lo più fastidiosa.
L'insistenza con cui si vuole dimostrare quanto Tully sia fantastica paragonata a Kate questa volta è evidente anche nelle storyline dedicate ai due personaggi, molto più varie ed interessanti quelle della prima e decisamente più monotone quelle di Kate, di cui ci si limita quasi solo a raccontare l'evoluzione della storia con l'ex marito.

AMICHE NEMICHE

Quando non è sopra le righe, tuttavia, L’estate in cui imparammo a volare 2 riserva ancora qualche piccola sorpresa, soprattutto nei momenti di maggiore tensione tra Tully e Kate, in cui la loro amicizia viene messa a dura prova e sembra non riuscire a superare una crisi che, per la prima volta dopo anni, le terrà lontane per molto tempo. Ogni volta che alla Heigl ed alla Chalke viene concesso di comportarsi da adulte, la loro chimica è evidente ed in quelle occasioni danno entrambe il meglio di sé.

Per comprendere la ragione della rottura tra le due, bisognerà aspettare diversi episodi e passare per la risoluzione di un mistero e, seppure la ragione sarà indiscutibilmente seria, sarà anche evidente che non basterà infine a separarle, anche se il cliffhanger con cui si concluderà il nono episodio, in vista della seconda ed ultima parte della stagione, sarà piuttosto sinistro.

La prima parte della seconda stagione di L’estate in cui imparammo a volare - Firelfy Lane è disponibile su Netflix a partire d venerdì 2 dicembre 2022.

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