Les Revenants 2x03 "Morgane"/2x04 "Virgil": la recensione
Siamo già a metà della nuova stagione di Les Revenants: scopriamo qualcosa sui nuovi ritornati
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I due episodi, come la coppia che li ha preceduti, prendono il nome da due nuovi ritornati. Si tratta di Morgane e Virgil, entrambi accomunati dal tragico epilogo delle loro vite. In mezzo a tanti personaggi al limite, sofferenti, persi negli eventi straordinari che si stanno verificando, Milan, il padre-orco di Toni e Serge è un mostro fatto e finito. In prospettiva possiamo scoprire le basi dei disturbi dei suoi figli, soprattutto di Serge, e rintracciarli nella loro infanzia, quando il loro padre era solito aggredire, catturare e rinchiudere in cantina degli innocenti. Tra questi i due personaggi che dicevamo prima, ma anche e soprattutto Lucy. Si tratta di due personaggi però diversi nella loro rappresentazione. Morgane fa parte di quel gruppo di ritornati quasi inconsapevoli, che si muovono tra gli ambienti spinti da motivazioni che non capiamo e che nemmeno loro capiscono. Virgil è un personaggio molto più definito e con una sua personalità.
Finora la dicitura "35 anni fa" identificava solo il periodo del massacro di Victor e della sua famiglia, ad eccezione di suo padre che ora vegeta in ospedale. Scopriamo che è stato un periodo di omicidi e sparizioni, ma anche e soprattutto di disastri, come il crollo della diga – momento di forte impatto con cui si apre l'episodio – che sommerse il villaggio portandosi via molte vite. Lena incontra una donna che ricorda l'accaduto, e come la colpa ricadde proprio su Victor (che già all'epoca probabilmente era parecchio inquietante e magari aveva il dono della preveggenza) sfociando poi nella rappresaglia che sappiamo. Tutto da definire ancora il ruolo di Berg, i misteri nascosti nel profondo della terra, il legame tra i ritornati.