Les Revenants 2x03 "Morgane"/2x04 "Virgil": la recensione

Siamo già a metà della nuova stagione di Les Revenants: scopriamo qualcosa sui nuovi ritornati

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Spoiler Alert
Anche nel terzo e quarto episodio, che ci portano esattamente a metà della nuova stagione, Les Revenants continua a dare segnali contrastanti. Spiega qualcosa, ma è impossibile fidarci delle parole dei suoi protagonisti. Segue la storia di tantissimi personaggi, ma visto che non abbiamo idea dell'obiettivo finale non sappiamo chi sarà veramente importante e chi invece sta solo girando a vuoto. Meno affascinante e più deprimente della prima stagione, ma ancora coinvolgente e interessante, la serie francese continua a imboccare una strada oscura e difficile da decifrare.

I due episodi, come la coppia che li ha preceduti, prendono il nome da due nuovi ritornati. Si tratta di Morgane e Virgil, entrambi accomunati dal tragico epilogo delle loro vite. In mezzo a tanti personaggi al limite, sofferenti, persi negli eventi straordinari che si stanno verificando, Milan, il padre-orco di Toni e Serge è un mostro fatto e finito. In prospettiva possiamo scoprire le basi dei disturbi dei suoi figli, soprattutto di Serge, e rintracciarli nella loro infanzia, quando il loro padre era solito aggredire, catturare e rinchiudere in cantina degli innocenti. Tra questi i due personaggi che dicevamo prima, ma anche e soprattutto Lucy. Si tratta di due personaggi però diversi nella loro rappresentazione. Morgane fa parte di quel gruppo di ritornati quasi inconsapevoli, che si muovono tra gli ambienti spinti da motivazioni che non capiamo e che nemmeno loro capiscono. Virgil è un personaggio molto più definito e con una sua personalità.

È lui a interagire nel corso della puntata con il gruppo di Camille e degli altri. Ed è qui che la serie fa un passo indietro deciso rispetto ai traumatici addii e separazioni dell'ultimo season finale. Qualcosa non ha funzionato, erano solo i ritornati a dover lasciare i vivi, non era previsto che questi li accompagnassero. Ed è così che, per motivazioni varie, sia Julie che Claire – nel frattempo anche Lena giunge sull'altra sponda del lago – devono abbandonare il posto, rigettate come organismi estranei in quel contesto così strano. Per qualcuno che se ne va, altri devono arrivare. Lucy continua a fare pressioni su Simon affinché porti suo figlio tra di loro, portandolo via ad Adele, perché in qualche modo è fondamentale per ciò che deve accadere. Alla fine il neonato arriva, ma sarà un rapimento di breve durata. Simon capisce che quello che sta facendo è sbagliato e lo riporta a sua madre.

Finora la dicitura "35 anni fa" identificava solo il periodo del massacro di Victor e della sua famiglia, ad eccezione di suo padre che ora vegeta in ospedale. Scopriamo che è stato un periodo di omicidi e sparizioni, ma anche e soprattutto di disastri, come il crollo della diga – momento di forte impatto con cui si apre l'episodio – che sommerse il villaggio portandosi via molte vite. Lena incontra una donna che ricorda l'accaduto, e come la colpa ricadde proprio su Victor (che già all'epoca probabilmente era parecchio inquietante e magari aveva il dono della preveggenza) sfociando poi nella rappresaglia che sappiamo. Tutto da definire ancora il ruolo di Berg, i misteri nascosti nel profondo della terra, il legame tra i ritornati.

Alcune risposte arrivano. Nulla di concreto, né di definitivo. Ma come potrebbe esserlo? Qualcuno afferma che chi torna lo fa perché ha qualcuno a cui manca, e che i ritornati-zombie non avrebbero questa fortuna. Il meglio che si può sperare allora è un po' di concretezza dove possibile, e lasciare tutto il resto nell'ombra e in un mistero che forse se venisse svelato del tutto perderebbe parte del suo fascino.

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