Les Revenants 2x01 "L'Enfant"/2x02 "Milan": la recensione

I primi due episodi della nuova stagione di Les Revenants: un inizio confuso che a poco a poco ci fa immergere ancora nel mistero

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Spoiler Alert
È di un ritorno traumatico che stiamo parlando, in tutti i sensi. Intanto per i protagonisti della storia, i vivi e i morti, ancora incapaci di elaborare quanto accaduto sei mesi prima, e ora alle prese ancora una volta con un evento inspiegabile. E poi per lo spettatore occasionale, a maggior ragione se questo ha scoperto Les Revenants poco tempo dopo il suo folgorante debutto alla fine del 2012. A quasi tre anni dalla fine della prima stagione (il riassunto della storia) bisogna dire che non è affatto facile rientrare nel ritmo e negli avvenimenti della storia. Tuttavia, come giudizio parziale dopo la visione delle prime due puntate, possiamo dire che il risultato è valso l'attesa. Dopo una prima parte nebulosa e difficile da digerire, i nodi della storia iniziano a sciogliersi, mentre nuovi fili vengono aggiunti e si intravede all'orizzonte una mitologia più corposa.

La storia riprende sei mesi dopo l'allagamento della piccola valle incastonata tra le montagne. Un po' per l'accaduto, ma soprattutto per la tragica notte durante la quale il rifugio Mani tese è stato assaltato dai ritornati, la gran parte degli abitanti ha deciso di abbandonare il paesino. Quelli che sono rimasti dividono il posto con i militari, che ignorano la componente sovrannaturale di quanto è accaduto e cercano di capire che fine abbia fatto il gruppo di gendarmi scomparsi e perché il livello dell'acqua in sei mesi si sia mantenuto perfettamente stabile. Il punto di ripartenza della storia coincide con l'arrivo di Berg, nuovo incaricato delle rilevazioni, personaggio che fin da subito dimostra di saperne molto di più sulla faccenda, come quando si reca a casa di Jerome a chiedere notizie di Camille.

Altro fatto, molto più importante, è una seconda ondata di resurrezioni che investe la città. Ritornano due giovani morti insieme a Camille nell'incidente del pullman di quattro anni prima, ritorna la madre di Victor/Luis, ritornano Toni e Serge. E torna anche il padre dei due, una figura su cui non sappiamo molto, ma che vediamo implicata all'inizio di un flashback nel secondo episodio come mandante del massacro della famiglia di Victor. Scopriamo anche che fine hanno fatto i ritornati e i vivi – Claire e Julie – che avevano deciso di seguirli nell'ultimo season finale. E bisogna dire che la scoperta inevitabilmente toglie qualcosa a quel finale così sospeso e misterioso che ormai ci siamo lasciati alle spalle. Semplicemente il gruppo si è spostato sull'altra sponda della valle, occupando le case tagliate fuori. Quello che è più importante è che la nuova e molto più massiccia ondata di resurrezioni starebbe anticipando qualcosa di importante, come avverte Lucy nel parlare con Simon. C'è poi un gruppo di ritornati inquietanti e pericolosi di cui non capiamo gli obiettivi.

È un Les Revenants che fa i conti con se stesso e con ciò che vuole essere. Tre anni dopo la stessa formula può funzionare solo fino a un certo punto. L'elemento sovrannaturale è stato ampiamente sdoganato, l'idea della morte e del ritorno, così suggerita e quasi astratta nella prima stagione, è una realtà concreta quanto un cervo ferito a morte che si aggira tra le case abbandonate. Si rilancia quindi puntando sulla storia, recuperando tutti i punti in sospeso della prima stagione e, possiamo spingerci a credere, integrandoli nel più grande mistero della vicenda. Qual è il segreto di Victor, e perché la sua famiglia avrebbe dovuto andarsene? Gli isolati ritorni della prima stagione sono il preludio a qualcosa di più grande, un evento in cui Adele, che finora ha rifiutato le sue responsabilità e il bambino avuto con Simon, potrebbero avere un ruolo decisivo.

Il ritorno, come detto, è traumatico, e si fa parecchia fatica nella prima mezz'ora a rientrare nella storia. Poco a poco però tutto si scioglie e il coinvolgimento – musiche dei Mogwai e scenari meravigliosi come cornice – si fa sempre più intenso, lasciandoci con un forte desiderio di conoscere la prosecuzione della storia.

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