L'Era Glaciale: in Rotta Di Collisione, la recensione

Più vicino alla vera matrice della serie, cioè le Looney Tunes, L'Era Glaciale: in Rotta di Collisione allarga a tutto il film lo stile delle gag di Scrat

Critico e giornalista cinematografico


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Scrat non è il solo condannato di L’Era Glaciale. Tutti i personaggi di questa serie appaiono tremendamente obbligati a ripetere se stessi, per questo forse questo quinto film è il più sottilmente rivoluzionario.

Se Scrat inseguirà per sempre la sua ghianda senza poterla mai davvero possedere (stavolta addirittura nello spazio), Manny, Diego e Sid vivrano avventure senza poter mai davvero poter cambiare, condannati a ripetere le medesime dinamiche. La Pixar anche nella sua saga più longeva, quella dei giocattoli di Toy Story, dimostra ogni volta di cambiare le interazioni tra personaggi, L’Era Glaciale invece conferma di avere la medesima continuità di una serie animata per la tv.

A portare avanti ogni capitolo è solo l’evoluzione della famiglia formatasi nel primo film tra animali tra di loro lontani nella catena alimentare, poi arricchitasi di femmine della specie, figli, nonne e amici. Come in una gigantesca cronaca delle fasi che vivono le famiglie convenzionali. Se dunque nel film precedente il tema portante era la ricerca d’indipendenza della figlia di Manny il mammuth (sua è la “famiglia” principale che fa da traino alle storie, Sid e Diego sono come degli zii che gli orbitano intorno), qui sarà il momento di trovare per lei un marito e staccarsi dai genitori che invece vogliono tenerla con sé. A vivacizzare il tutto ci pensa la caduta di un meteorite sulla Terra che spetterà agli animali evitare.

Già dall’obiettivo dell’avventura (ma anche dal ritorno dell'assurdo Buck) è però evidente quella che è la caratteristica più saliente di questo quinto film: il demenziale.

Anacronismi, modernismi, battute nonsense ed eventi completamente slegati non solo dalla fisica che conosciamo (altrimenti non sarebbe un cartone animato) ma anche da quella su cui si era sempre basato il film, fanno qui la loro prima comparsa. Come già era accaduto al terzo episodio per la serie della Dreamworks Madagascar, L’Era Glaciale: in Rotta di Collisione è una gioiosa avventura insensata, che punta tutto sulle gag, la velocità e le battute rapide, di fatto avvicinandosi ancora di più alla sua matrice originale, cioè le Looney Tunes della Warner. E in questo, va detto, è formidabile.

Scrat, lo sappiamo, è sempre stato il protagonista segreto di questa saga, ora lo spirito dei suoi intermezzi è stato allargato a tutta la più noiosa e conservativa parte principale, quella dei buoni insegnamenti familiari e della tenerezza delle convenzioni. Mike Thurmeier e Galen T. Chu (precedentemente animatori della serie o per la Blue Sky) fanno un lavoro sopraffino di editing in ogni scena, e dalla più scema delle trame tirano fuori un concentrato brevissimo (solo 94 minuti) di battute e assurdità una in fila all’altra. La forma pura dell’animazione classica che guarda alla perfezione dei Chuck Jones e dei Tex Avery.

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