L'Era Glaciale 4: Continenti alla Deriva , la recensione

Questo quarto episodio conferma la natura "seriale" dei cartoon Blue Sky. Nulla cambia, tutto si ripete in eterno e senza novità, per confermare il segreto del successo di Scrat...

Critico e giornalista cinematografico


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Un'intera saga spinta da un corto in stile Looney Toones.

Ad ogni nuovo capitolo della serie L'Era Glaciale (ovvero più o meno ogni 3 anni) ci ricordiamo il perchè di questo continuo riproporre la serie di avventure di un gruppo che ad ogni film si arricchisce di membri e conferma il suo essere "famiglia": Scrat.

I segmenti del roditore che insegue la ghianda che non potrà mai possedere (come Wile Coyote non potrà mai prendere il Road Runner) costituiscono la parte di maggior successo e paradossalmente più nuova e originale (nel suo non essere nè nuova nè originale) di una serie di cartoni che per il resto non fanno che riproporre parti dell'immaginario filmico già canonizzate.

Se l'episodio precedente era il cinema della scoperta e quello dei dinosauri (molto in voga negli anni '90), stavolta è il cinema dei pirati (molto in voga negli anni 2000) ad essere la cornice nella quale inserire l'ennesima avventura a sfondo famigliare, nella quale cioè i protagonisti si confronteranno con i temi tipi del nucleo famigliare.

Ghiande e diatribe con figli, assunzioni di responsabilità, distacco e indipendenza, comunicazione e affetto. In controtendenza a qualsiasi trend dell'animazione moderna L'era glaciale è la controriforma. Nemmeno la Dreamworks che nella lotta con la Pixar è sempre stata l'anima tradizionale, si spinge a tanto.

Come prevedibile al quarto film il meccanismo è oliato e le novità sono tante e contemporaneamente nessuna. Ci sono molti personaggi nuovi che coprono l'assenza di reali novità, confermando le solite dinamiche e le medesime gag.

Come in una serie animata tutto è portato avanti senza che nulla cambi, nuove avventure confermano ruoli, compiti e destini dei personaggi senza che niente muti o che nessuna nuova consapevolezza emerga. Ognuno è condannato a ripetere se stesso in una nuova iterazione del medesimo canovaccio. Esattamente come Scrat, condannato per sempre ad inseguire la sua ghianda mentre intorno i continenti si separano, il ghiacchio si scioglie e gli spettatori si avvicendano.

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