Leopardi e Ranieri: Veri Detective, la recensione
Abbiamo letto e recensito per voi Leopardi e Ranieri: Veri Detective, il nuovo, divertentissimo fumetto disegnato male di Davide La Rosa
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Il letterato del pessimismo cosmico, il poeta dell'Infinito, l'intellettuale gobbo e infelice non è solo un uomo di lettere, ma anche un brillante detective bambino. Il suo amico Ranieri, che parla pochissimo, quasi come un famoso homo sapiens neanderthalensis del fumetto italiano, lo accompagna nelle sue avventure, silente, ma non meno brillante.
Se non conoscete Davide La Rosa, il suo umorismo parodistico e tagliente applicato a disegni che sembrano scaturiti dalle costine bianche dei libri di testo dei tempi di scuola, vergati in fretta dal vostro compagno burlone che non sa disegnare, non è facile farvi capire di fronte a cosa vi trovate nella lettura delle sue storie. Se siete in cerca di talento compositivo, di matite ispirate e di bellezza formale del disegno, dovete fermarvi ad ammirare la copertina di Giuseppe Camuncoli, con La Rosa stesso come guest star. Il resto sono omini a bastoncino e un immaginario assolutamente folle in cui la bellezza dovete andarvela a cercare voi, nelle trovate fantasiose che l'autore ci regala, prendendosi in giro da solo per non saper disegnare.
Insomma, se il tratto di La Rosa fosse quello della copertina bellissima di Camuncoli, sareste disposti ad accettare Leopardi come protagonista di un giallo assurdo, letterati cospiratori tra fantascienza e viaggio lisergico, pipponi sull'infinitesimalità della natura di fronte alla possibilità di pensare l'infinito stesso e sulle conseguenze nefaste che questa condizione impone all'uomo, finito, ma condannato a desiderare l'infinità? No, che non lo sareste. Chi vi parla è un insegnante di lettere e ha dovuto impegnarsi per uscire vivo dall'ultima frase. Figuratevi voi.
Ma La Rosa non sa disegnare, non ci prova nemmeno a comunicare serietà istituzionale, a entrare nei ranghi. Ecco perché vederlo manipolare il materiale letterario e la poetica di Leopardi per stravolgerli e renderli parte di una storia comica, che cita True Detective come i Paralipomeni della Batracomiomachia, Martin Mystère come Papà Gambalunga, è divertimento assicurato. Soprattutto, Davide ha un progetto di ampio respiro e mette in scena un crossover tra Ugo Foscolo e questo Leopardi e Ranieri. Siamo di fronte a una trama articolata, signori e siamo solo alla seconda, spassosissima puntata. Buona lettura a tutti.