Leonid - Vita da gatti, la recensione
Leonid è un fumetto all'apparenza per bambini, ma in realtà rivolto a lettori più maturi...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Il protagonista è Leonid, un giovane micio che vive in una casa vicina alla campagna assieme ad altri due gatti domestici. Il suo giro di conoscenze comprende però anche alcuni cani e gatti randagi, che interagiscono liberamente riproducendo la distinzione tra classi sociali del genere umano.
Il primo episodio della serie si apre con due giovani pecore massacrate nella notte, probabilmente da un animale selvaggio; la comunità felina si preoccupa che una volpe - o un lupo - possa essersi trasferita nel villaggio, ma Leonid sospetta che i colpevoli possano essere due gatti albini assetati di sangue, e cerca inutilmente di convincere i suoi compagni. Avrà così inizio un'indagine degna di un thriller, decisamente distante dai toni definiti visivamente dai colori pastello e dagli occhioni cartooneschi tipici di un libro per l'infanzia.
Leonid è un fumetto che cattura grazie al suo comparto visivo; opera di un Turconi che, come sempre, tratteggia personaggi dalla grande espressività e scene di forte dinamismo frutto del suo studio dell'animazione. La vicenda è avvincente, ricca di azione e humour, ma sorprende per alcuni passaggi adulti che non ci si aspetterebbe da un racconto di animali, pur senza vederci particolari metafore della società, o scomodando paragoni azzardati con La fattoria degli animali di Orwell.
L'universo costruito attorno ai personaggi è bucolico e piuttosto limitato, cosa che rende Leonid - Vita da gatti un prodotto decisamente compiuto; per questo motivo non sentiamo l'urgenza di vederlo approfondito in nuovi episodi, ma, conoscendo la tradizione delle serie francesi, non ci stupiremmo di vedere nuovi albi dedicati, nei quali sarebbe però necessario trovare nuovi spunti narrativi che propongano qualcosa di più di un semplice more of the same.