Leonardo: la recensione degli ultimi 2 episodi della serie
Gli ultimi 2 episodi di Leonardo concludono una serie che, pur con qualche mancanza, si è rivelata un prodotto di grande effetto
A seguito della messa in onda di Leonardo, la serie ideata da Frank Spotnitz e Steve Thompson, co-prodotta da Lux Vide e Sony Pictures Television, uno dei dati più rincuoranti che emergono dalla fotografia dell'Ufficio studi dell'Associazione Italiana Editori-Aie su dati Informazioni Editoriali e Nielsen, è che le opere letterarie sull'artista hanno segnato un incremento di vendita del 156%, a sottolineare il genuino interesse del pubblico della serie per il genio di Anchiano.
Il complesso mistero che si cela dietro la morte di Caterina da Cremona (interpretata da una Matilda De Angelis doppiata da Myriam Catania) e la paternità del figlio di lei, Francesco, viene infatti risolto per la fine di questi ultimi due episodi. Un intreccio sicuramente concepito con lo scopo di lasciare un segno e sottolineare ulteriormente, persino con questa trama orizzontale che ha caratterizzato tutta la stagione, la genialità di Leonardo e la sua capacità di essere sempre un passo avanti agli altri. Se non sorprende quindi che vi siano state molte reazioni positive, mosse sicuramente da un finale dal ritmo serrato e ricco di colpi di scena, non è possibile non tenere in considerazioni le voci di coloro che hanno espresso qualche perplessità su questa storyline.
Riteniamo sia veramente difficile, se non virtualmente impossibile, seguire una serie TV dedicata ad un personaggio tanto noto senza avere le proprie aspettative su un prodotto che celebra un uomo il cui nome è capace, dopo più di 500 anni, di suscitare ancora tanta meraviglia, ma nel complesso ci troviamo d'accordo con chi avrebbe preferito un intreccio meno creativo, che dedicasse maggiore attenzione all'uomo e al suo genio artistico.
Leonardo non aveva bisogno di essere raffigurato come uno Sherlock del Rinascimento per essere ricordato ed il fatto che ogni volta che la serie si sia soffermata sul suo talento sia stata capace di regalare grandi emozioni, ci lascia sperare che la seconda stagione sfrutti a piene mani l'incredibile vita vissuta dal Maestro.
Non fraintendeteci, senza la storia creata da Spotnitz e Thompson non avremmo potuto godere dell'interpretazione della De Angelis, un'attrice generosa, che ha recitato con le parole e con il suo intero corpo, regalando una performance davvero coinvolgente, il che sarebbe stata una perdita, ma la sensazione è che, dal punto di vista della sceneggiatura, meno a volte sia davvero meglio.
A nostro avviso sarebbe stato infatti possibile far vivere questo epico e coraggioso rapporto d'amicizia sfruttando la storia delle opere perdute di Leonardo e di un bellissimo volto senza nome da lui ritratto, senza dover necessariamente condire il tutto di un superfluo mistero e non abbiamo dubbi circa il fatto che sarebbe stato comunque un successo.
Gli ultimi 2 episodi di Leonardo, dal punto di vista artistico, sono incentrati sulla prosecuzione della Gioconda e sulla realizzazione della Battaglia di Anghiari, un'opera commissionata per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze e che, per lungo tempo, si è creduto fosse stata coperta da un affresco del Vasari, per poi giungere alla recente conclusione di un team di esperti che non sia invece mai stata realizzata. In Leonardo, proprio Palazzo Vecchio diventa invece teatro dello scontro artistico tra Il Maestro e un giovane Michelangelo (Pierpaolo Spollon), reduce dal successo per la realizzazione del David, un uomo pieno di vita che, con il suo carattere da guascone, è anche la perfetta antitesi dell'uomo per cui prova un'immensa ammirazione.
Alcuni dei momenti migliori degli ultimi 2 episodi di Leonardo sono infatti proprio quelli in cui i due personaggi condividono la scena, che culminano nel loro ultimo dialogo, in cui finiscono per confidarsi e affidarsi l'uno all'altro nella penombra del Salone dei Cinquecento. C'è qualcosa di magico nell'idea che due miti come Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti abbiano potuto vivere un momento tanto intimo e che, nonostante le loro differenze, abbiano riconosciuto la loro reciproca grandezza e sono proprio fotografie come questa che nobilitano Leonardo la serie.
Un altro punto costante che ha caratterizzato la serie è quello del carattere tormentato del protagonista ed anche in questo caso si è lasciato sicuramente maggiore respiro alla drammatizzazione della realtà, piuttosto che alla storia. Sebbene la tendenza al perfezionismo faccia indiscutibilmente parte della storia artistica di Leonardo, così come l'aver lasciato molte opere incompiute, anche in questo caso avremmo forse preferito che si lasciasse maggiore spazio ai lati luminosi, più che a quelli ombrosi del suo carattere. Oltre ad essere un uomo estremamente sensibile ed incline allo scherzo, Leonardo era più di ogni altra cosa uno sperimentatore, un artista a tutto tondo che amava le sfide e che ha spesso provato e fallito per la sua smania di creare sempre qualcosa di nuovo. Immaginare il Maestro come un uomo tormentato, alla ricerca della perfezione divina non è in senso stretto un falso storico, ma avremmo apprezzato venisse anche esplorata una parte del suo carattere più aperta e così bramosa di fare, da passare avidamente da un progetto all'altro, colto dalla sua fame di creatività e non solo dalle sue personali insicurezze.
Gli 8 episodi della serie Leonardo sono disponibili su RaiPlay.