Leonardo: la recensione degli episodi 3 e 4 della serie
Gli episodi 3 e 4 di Leonardo affrontano il periodo vissuto dall'artista presso la corte di Ludovico Sforza
Ieri sera sono andati in onda in prima assoluta su RAI 1 gli episodi 3 e 4 della serie di Franz Spotnitz dedicata a Leonardo e la direzione voluta dagli autori, se possibile, è ancora più evidente in queste puntate di quanto non fosse in quelle del debutto. Leonardo appare infatti sempre più come uno show solo marginalmente dedicato all'esperienza artistica di uno dei più grandi geni del Rinascimento il che, a conti fatti, è un vero peccato.
Lasciati quindi alle spalle i gloriosi panorami toscani, la storia si concentra principalmente sugli sforzi del protagonista per riuscire a guadagnarsi i favori di Ludovico Sforza e di sua moglie. Come in occasione delle precedenti puntate, il 3° e 4° episodio di Leonardo si focalizzano in particolare sulla realizzazione di alcune sue opere ed anche su come funzioni per lui l'ispirazione ed è proprio in questi momenti che si ha un moto di rimpianto per quello che questo show avrebbe potuto essere.
Nonostante la serie continui ad essere assolutamente godibile, pur avendo il difetto di centellinare con molta poca generosità l'esperienza artistica del protagonista, è ciò che riguarda le sue vicende personali che lascia invece perplessi. Per quanto concerne per esempio la sessualità di Leonardo, che è tutt'ora motivo di discussione tra gli studiosi, non sorprende tanto che gli autori abbiano scelto di rendere il personaggio manifestamente omosessuale, ma lascia davvero perplessi come questo racconto sia inserito in un'era in cui sarebbe stato impensabile che due uomini si baciassero in pieno giorno in presenza delle più alte cariche della città senza pagarne le conseguenze. Come sottolineato in occasione della recensione della première, non è tanto un problema che Leonardo la serie non sia storicamente accurata - quando non si è mai posta come la realistica rappresentazione della vita del Maestro - ma che non faccia nemmeno lo sforzo di calare nel suo tempo le scelte dei vari personaggi.
La modernità dei dialoghi, il rapporto tra Leonardo e Caterina da Cremona, il modo in cui i due decidono di indagare sui sospetti che qualcuno stia cercando di fare del male al giovane Gian Galeazzo Maria Sforza (che nella realtà morì venticinquenne in circostanze sospette dopo aver sposato Isabella D’Aragona ed essere diventato padre di tre figli), sono tutti elementi che cozzano prepotentemente con il fatto che tutto ciò avviene alla fine del 1400 e non certo nel XXI secolo.
Persino il modo in cui viene descritto il carattere di Leonardo lascia qualche dubbio. Nella realtà il Maestro era conosciuto come una persona incline allo scherzo, paziente, riflessiva, ma anche come un uomo che non amava chi si lasciava andare al vizio o non sfruttasse appieno i propri doni. Il Leonardo dello show, per contro, sembra una persona molto insicura e bisognosa di conferme, troppo spesso vittima degli eventi, da cui viene quasi inconsapevolmente trascinato, oltre ad essere esageratamente autocritico, una caratteristica che finisce per banalizzare una mente che è tutt'oggi considerata invece incredibilmente complessa ed affascinante. Gli autori di Leonardo danno invece l'impressione di essersi concentrati su molti aspetti inventati e privi di rilevanza storica, quando la realtà avrebbe potuto essere decisamente più affascinante.
Il 5° e 6° episodio di Leonardo va in onda su Rai1 martedì 6 aprile.