LEGO Worlds, un intero universo da montare e smontare - Recensione

Traveller's Tales lancia il brand videoludico di LEGO nel mondo dei sandbox: la recensione di LEGO Worlds

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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LEGO Worlds si affaccia con colpevole ritardo nel mondo di PC e console. Nonostante non sia la prima volta che un gioco ispirato ai mattoncini danesi offra la concreta possibilità di dare sfogo alla propria fantasia, qualcuno ricorderà LEGO Creator per esempio, contrariamente a quanto fosse lecito aspettarsi, è toccato a Minecraft concepire, inaugurare ed evolvere quello che, ad oggi, è fondamentalmente un genere a sé stante che, tuttavia, non sarebbe esistito senza l’esperienza accumulata dagli sviluppatori, in giovane età, nello smontare e rimontare modellini di case, imbarcazioni, castelli e quant’altro.

Va da sé che mentre Mojang aveva solo da guadagnarci nello scommettere su una formula fondamentalmente inedita per l’industria videoludica, per uno dei marchi più famosi dell’intero globo l’approccio avrebbe dovuto essere certamente più ragionato, accurato, progettato analizzando ogni fattore in ballo.

[caption id="attachment_170667" align="aligncenter" width="600"]Lego Worlds screenshot Esplorando i vari mondi, incapperete anche in creature poco amichevoli che potrete affrontare e sconfiggere per ottenere nuovi mattoncini d’oro.[/caption]

Il successo dei tanti giochi su licenza partoriti negli anni da Traveller's Tales non ha certo messo fretta a Warner Bros., già lieta di registrare le ingenti entrare assicurate da una sequela di titoli che, dopo l’esordio avvenuto nel lontano 2005 con LEGO Star Wars: Il Videogioco, non hanno fondamentalmente introdotto mai nulla di realmente nuovo, affacciandosi solo di recente, con LEGO Jurassic World, ad una struttura maggiormente libera e aperta.

Inutile comunque perdersi in dietrologie o ripassi di storia recente. LEGO Worlds, dopo un paio d’anni in Early Access è finalmente tra noi e, nonostante alcune innegabili magagne, il risultato è più che degno dell’attenzione dei fan.

Si sarebbe potuto fare di più, innegabile, né possiamo ritenerci completamente soddisfatti dalla progressione dell’avventura proposta. Eppure, staccarsi dal pad è difficile; non farsi prendere dalla curiosità di esplorare affondo ogni pianeta è una tentazione troppo forte; perdere ore su ore, nel costruire la città dei propri sogni, magari in compagnia di un amico, è più facile di quanto si possa immaginare.

Senza alcun preambolo, LEGO Worlds ci scaraventa in un mondo alieno con un semplice compito: raccogliere alcuni mattoncini dorati per riparare l’astronave andata distrutta nell’impatto con un meteorite e riconquistare, così, il firmamento, a caccia di nuovi mondi da esplorare. Le prime ore in compagnia del gioco trascorrono fondamentalmente guidati, passo dopo passo, in una serie di brevi missioni che hanno il solo compito di istruirci sull’utilizzo dei vari strumenti che, soprattutto in un secondo momento, saranno indispensabili per modificare lo scenario che si estende intorno all’avatar.

Un portentoso cannone è in grado di creare avvallamenti o di far sprofondare intere porzioni della mappa. Uno strambo fucile colora ogni superficie. Non manca poi uno spara-mattoncini, fondamentale per costruire, pezzo per pezzo, tutto ciò che il videogiocatore desidera, e uno strumento tecnologico in grado di catalogare i vari elementi sparsi per lo scenario, pronti ad essere ricopiati e riprodotti nell’ambientazione quando lo si desidera.

[caption id="attachment_170668" align="aligncenter" width="600"]Lego Worlds screenshot La telecamera è tutt’altro che irreprensibile. Soprattutto durante le fasi di costruzione, non è sempre reattiva come si vorrebbe.[/caption]

I primi incarichi, insomma, servono a prenderci la mano, a scoprire quanto siano malleabili e modificabili i mondi che l’astronauta può, di volta in volta, raggiungere con il suo razzo. Si tratta di un gustoso contorno che, purtroppo, si interrompe, proprio sul più bello, bruscamente e senza alcun preliminare.

Almeno inizialmente, difatti, si ha la sensazione di essere alle prese con una vera e propria campagna, contraddistinta da un inizio, l’atterraggio di fortuna del protagonista sul primo pianeta, e da una fine. Il simpatico narratore, doppiato nella nostra lingua da un ottimo Claudio Moneta, incentiva la sensazione di essere inseriti in un ben preciso contesto narrativo. L’aumento del proprio grado di esperienza, eventualità in cui si incappa dopo aver raccolto un certo numero di blocchi d’oro, lascia presagire una progressione di qualche genere.

"Si sarebbe potuto fare di più, innegabile, né possiamo ritenerci completamente soddisfatti dalla progressione dell’avventura proposta. Eppure, staccarsi dal pad è difficile."

Nulla di più illusorio, purtroppo. Perché se è vero che completando le missioni si aumenta il raggio d’azione dell’astronave, permettendo la progressiva esplorazione di questa galassia immaginaria, tutt’un tratto ci si ritrova a corto di quest, con una sequela infinita di mondi creati proceduralmente ricchi di tesori da scovare, ulteriori elementi da catalogare e spazio in cui posizionare le proprie creazioni, ma senza NPC con cui interagire o ulteriori blocchi d’oro da recuperare.

Quello che all’inizio sembrava un gioco piuttosto trasversale, rivolto agli amanti degli editor, ma anche a chi cercava un’avventura un po’ più canonica, si dimostra, in breve, per quello che è: un sandbox con un tutorial piuttosto corposo.

LEGO Worlds, insomma, propone un approccio piuttosto classico al genere di riferimento, tale per cui solo chi è intenzionato a trascorrere la maggior parte del tempo a dare forma alle proprie creazioni, ai propri progetti, troverà realmente interessante la proposta di Traveller's Tales.

Analizzato e giudicato da questo punto di vista, il lavoro degli sviluppatori è sopraffino, sporcato, solo su console, dai limiti imposti da un control scheme che, avvalendosi dei canonici pad, tradisce una cronica imprecisione di fondo. Nulla di così penalizzante, fortunatamente, nulla che un pizzico di pazienza in più non possa sormontare.

Previa esplorazione di una manciata di mondi, pratica imprescindibile per ottenere tutti gli strumenti del caso e sbloccare qualche elemento decorativo extra, l’unico limite è realmente rappresentato dalla propria fantasia. In compagnia dell’amico giusto, inoltre, il titolo prodotto da Warner Bros. può diventare in una vera e propria droga, un passatempo che risucchierà e prosciugherà il vostro tempo libero.

[caption id="attachment_170669" align="aligncenter" width="600"]Lego Worlds screenshot Anche senza un fidato amico, il matchmaking online vi permette di pescare nella rete un compagno d’avventura con cui dedicarvi alla costruzione di un palazzo o di un castello.[/caption]

LEGO Worlds è esattamente quello che ci aspettavamo che fosse: un sandbox che ci permette di dare forma a tutto ciò che vogliamo, a partire da mondi che, ispirandosi ai set realmente esistenti, inseriscono l’opera costruttiva del videogiocatore in scenari specifici, ma comunque altamente modificabili. Il corposo tutorial ci ha illusi sulla presenza di una campagna degna di questo nome, che potenzialmente avrebbe potuto avvicinare un numero maggiore di curiosi e appassionati. Nulla che futuri aggiornamenti e DLC non possano effettivamente introdurre, ma allo stato attuale, le poche missioni messe a disposizione rappresentano un attrazione fin troppo debole e poco longeva per appassionare chi è alla ricerca di un nuovo Little Big Planet, di un titolo che alle potenzialità offerte dall’editor, potesse proporre anche una modalità single player coinvolgente e profonda.

Consigliatissimo agli irriducibili di Minecraft, indicato a chi ha la casa piena di set LEGO e, magari, un amico con la stessa passione e una console o un PC a disposizione.

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