LEGO Dimensions, la recensione

I mattoncini sfondano le dimensioni e costruiscono tantissimi mondi da giocare: la recensione di LEGO Dimensions

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Cosa succede quando il mattoncino sfonda le barriere del singolo brand, della serie cinematografica, del fumetto, della serie tv di appartenenza e si va ad infilare in un rutilante universo di dimensioni alternative, mondi diversissimi tra di loro, personaggi e situazioni mischiati in maniera esilarante? Succede che ci si ritrova tra le mani LEGO Dimensions, che il nostro viaggetto ce lo fa fare grazie all'intelligente espediente sul quale poggia tutta la categoria del toy to life, ovvero prendere un oggetto reale, in questo una Minifigure LEGO, porlo sull'apposita base ed avere immediatamente a disposizione un personaggio da utilizzare nella storia principale o nel mondo di quel personaggio, qualora la cosa sia prevista.

Dal punto di vista strettamente ludico quanto LEGO Dimensions propone non differisce in maniera significativa da tutta la produzione a mattoncini, della quale riutilizza la stessa, solita formula di base, con tutti i pregi ed i difetti che ne derivano. Se quindi un'immediatezza totale ed una struttura di gioco che prevede poco che vada oltre il picchiare nemici ed il costruire cose possono attirare il giocatore alla ricerca di un divertimento rapido e poco impegnato non troverà qui particolare soddisfazione colui invece più propenso a impianti ludici più profondi e complessi. E' la solita questione che si pone dopo anni ed anni di giochi a mattoncini: piacciono così tutto sommato, hanno successo nella loro forma, li si conosce per quello che sono, quanto è lecito aspettarsi particolari innovazioni? Ogni giocatore darà la risposta che preferisce, qua siamo nel mezzo, ovvero siamo convinti che le fondamenta vadano rispettate, ma che un lavoro di svecchiamento e modifica di alcune dinamiche vada presto fatto.

[caption id="attachment_160576" align="aligncenter" width="600"]LEGO Dimensions screenshot LEGO Dimensions - screenshot[/caption]

E' il motivo per cui si viene tirati dentro la storia principale del gioco più dalla sua bizzarrìa e dai suoi momenti esilaranti che dal gameplay in senso stretto, e LEGO Dimensions in tal senso dà il meglio di sé, staccando anche altre produzioni analoghe di Traveller's Tales legate a singoli universi. Il viaggio attraverso i vari mondi è sempre stuzzicante, perché ad ogni capitolo del gioco ne corrisponde uno, e quando ci si tuffa nel portale dimensionale non si sa mai dove si va a finire. Sarebbe delittuoso rivelarvene anche solo uno, vi basti sapere che sarà praticamente impossibile non avere almeno un paio di momenti nel quale vi si stringerà il cuore dall'emozione, perché appena catapultati nell'universo di una qualunque opera alla quale si è particolarmente affezionati.

"Il gioco di Traveller's Tales ha molte, molte più possibilità di far breccia nel cuore del trentenne (quasi, o da un po') che del ragazzino"

Quanto appena detto ci permette una riflessione sulla natura di LEGO Dimensions come opera pop, compendio di decenni di personaggi, luoghi, eventi per la maggior parte, ed è qui il punto fondamentale, distanti dal cuore delle giovani generazioni contemporanee. Il gioco di Traveller's Tales ha molte, molte più possibilità di far breccia nel cuore del trentenne (quasi, o da un po') che del ragazzino. Perché certo, alcune produzioni di riferimento sono trasversali, altre sono più legate all'immaginario contemporaneo, ma la maggior parte profumano di anni '80 e '90: ve ne accorgerete giocando, lo capirete guardando la lista dei set aggiuntivi disponibili o prossimi, che omaggiano Ritorno al futuro, Il Signore degli Anelli, Ghostbusters, Mission: Impossible, A-Team, Supercar, E.T. e tanti altri ancora. Lo sentite il profumo della nostalgia? Bene, ora aprite i portafogli.

[caption id="attachment_160577" align="aligncenter" width="600"]LEGO Dimensions screenshot LEGO Dimensions - screenshot[/caption]

LEGO Dimensions è quindi un colpo all'anima ed uno al conto in banca, perché è vero, l'avventura principale la si completa con i personaggi dello Starter Pack, Batman, Gandalf e Wyldstyle, ma alcune sezioni di tutti i livelli, e nemmeno poche, si aprono solo grazie alle peculiarità dell'una o dell'altra Minifigure aggiuntiva. Al giocatore consumato difficilmente verrà in mente di acquistare un nuovo set solo per avervi accesso: è molto più probabile che lo faccia per spirito collezionistico, o per avere l'ennesimo gadget di una opera che ama. Non è abbastanza attraente la formula di gioco da invogliare a riesplorazioni dell'avventura principale, piuttosto le si preferisce l'esplorazione un po' open world dei mondi singoli, tre quelli disponibili, altri sbloccabili tramite l'acquisto dei set, ma nei quali comunque non cambia la sostanza del gameplay.

L'action adventure secondo Traveller's Tales non trova quindi in LEGO Dimensions il cambiamento tanto atteso e sospirato, procede ancora una volta su binari comodi comodi, ma non per questo non diverte, a patto ovviamente di non aspettarsi chissà quali picchi ludici. E' fortissimo però il gioco nell'incatenare l'appassionato, grazie al fascino dei mattoncini, abbinato a riferimenti che è praticamente impossibile non tocchino le corde dell'animo. Accogliamo quindi LEGO Dimensions più come celebrazione pop che come opera videoludica, ben sapendo che giocherà con i nostri sentimenti. E con i nostri soldi.

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