LEGO City Undercover, il porting che meritavamo - Recensione
Una detective story in salsa mattoncini danesi: la recensione di LEGO City Undercover
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
La metropoli è nel caos e il burbero e irascibile capo della polizia non sa che pesci prendere, umiliato e puntualmente gabbato dall’imprevedibile avversario che si fa beffe degli agenti che pattugliano ogni quartiere e strada.
LEGO City Undercover introduce setting e personaggi inediti, feature piuttosto rara per un brand che solitamente prende ispirazione e si basa su altre saghe e opere d’intrattenimento, ma non cambia la sostanza, la formula su cui si basa ogni iterazione videoludica.
TT Games, così come la sussidiaria TT Fusion, sviluppatrice del gioco, sotto il profilo narrativo ci ha sempre abituati bene, ma con questo episodio gli sceneggiatori sono addirittura riusciti a superarsi, regalandoci una delle trame più appassionati e spassose tra le molteplici iterazioni del brand. Naturalmente non dovete aspettarvi colpi di scena e personaggi dotati di un profondo spessore psicologico. Semplicemente, ogni cut-scene, ogni dialogo saprà strapparvi più d’una risata grazie alle continue battute e gag inscenate dai tanti comprimari che si alterneranno sul palco.
Anche sotto il profilo puramente ludico, le meccaniche sono le stesse di sempre. Accondiscendente e facile da padroneggiare, il gameplay è regolato per offrire un’esperienza rilassata, distesa, mai realmente impegnativa, ideale per un pubblico di giovanissimi, di inesperti, di videogiocatori in cerca di un piacevole passatempo.
LEGO City Undercover, feature che più di altre caratterizza la creatura di TT Fusion, è di fatto un open world. Sin dal primo minuto di gioco, avrete a vostra disposizione un’intera città da esplorare liberamente, a piedi o prendendo in prestito uno dei tantissimi veicoli a disposizione. Tra migliaia di monete da raccogliere, utili per sbloccare gustosi extra; blocchi Lego da depredare, distruggendo il distruggibile; collezionabili che rendono disponibili abilità e poteri bonus, girovagare per la città è una sorta di gioco nel gioco, un’attività che, da sola, può tenere incollato allo schermo per ore e ore l’appassionato del collezionismo, l’utente che si pone come obiettivo ultimo il totale completamento del titolo di turno.
[caption id="attachment_171219" align="aligncenter" width="600"] Non mancano naturalmente piccoli mini-giochi da affrontare per recuperare altri collezionabili.[/caption]
Più che in altri titoli del brand, in cui la componente sandbox è del tutto assente o ricopre un ruolo secondario, perdersi tra le file di monete e strutture da abbattere a calci e pugni è fondamentalmente inevitabile, quasi un obbligo e un dovere quando ci si ritrova in compagnia di un amico, spalla a spalla, compagni d’armi nella comodissima e divertentissima modalità co-op, unica novità rispetto all’edizione per Wii U. Supportati da un altro giocatore, magari un nipotino o il proprio fratello minore, LEGO City Undercover sprigiona tutto il suo carisma, rendendo ancora più lampante l’efficacia del suo semplicissimo e pur ammaliante gameplay.
Non c’è solo spazio per l’esplorazione naturalmente. Come in un qualsiasi open-world, difatti, la trama si sviluppa attraverso un nutrito numero di missioni che vi permetteranno di avvicinarvi progressivamente al fuggitivo Rex Fury. In questi frangenti, il titolo si comporta alla stregua di qualsiasi altro esponente del brand. Il superamento del livello passa attraverso la risoluzione di semplicissimi enigmi, che il più delle volte prevede la costruzione di particolari strutture con i pezzi di Lego trovati in giro; la sconfitta di uno sparuto manipolo di malintenzionati, a mani nude o sfruttando qualche arma ritrovata sul campo; il continuo cambio e scambio dei vari costumi di Chase che gli doneranno particolari abilità.
Come da tradizione, anche LEGO City Undercover sottende un po’ di backtracking a mano a mano che entrerete in possesso di nuove uniformi. Il minatore, per esempio, può far deflagrare blocchetti particolarmente resistenti, il ladro è abilissimo nello scassinare porte bloccate. Per mettere le mani su ogni collezionabile presente nel gioco, insomma, dovrete riaffrontare più di una volta alcune missioni, oltre che esplorare a fondo ogni anfratto della mappa.
[caption id="attachment_171218" align="aligncenter" width="600"] LEGO City Undercover rifugge il realismo anche quando si tratta di mettersi al volante di un qualsiasi mezzo. Tuttavia non aspettatevi di guidare allo stesso modo una limousine e un fuoristrada.[/caption]
Purtroppo tecnicamente, laddove il gioco avrebbe necessitato una pesante svecchiata, non si notano chissà quali miglioramenti. La linea d’orizzonte è sicuramente aumentata, così come è migliorata la definizione e la pulizia d’immagine. Peccato permangano diverse magagne tecniche, come bug, tempi di caricamento prolungati e frequenti casi di pop-up, che anni dopo l’uscita originaria non avremmo voluto rivedere.
LEGO City Undercover è uno dei migliori capitoli mai pubblicati del brand sviluppato da TT Games. All’epoca del Wii U, viste le scarse vendite della console Nintendo, pochi ebbero la fortuna di giocarci. Questo porting per PC, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch era proprio ciò di cui avevamo bisogno, ciò che si meritava il buon Chase, protagonista di un’avventura scanzonata, spassosissima e coinvolgente, che farà la gioia e felicità dei tanti fan del brand, oltre che di coloro che speravano che la saga evolvesse in qualche modo. Il gameplay, di fatto, è il solito di sempre, ma la componente open-world, unitamente al co-op, rende LEGO City Undercover un titolo estremamente assuefacente e intrigante.