Legion 3x05 "Chapter 24": la recensione

David Haller è il demone, anzi i demoni di se stesso: in questo nuovo episodio sperimentale di Legion ne abbiamo una nuova prova

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Spoiler Alert
David Haller è il demone di se stesso, anzi i demoni. La pluralità si impone, dato anche il nome di ispirazione biblica "Legione" che definisce il suo personaggio. Una consapevolezza che è emersa in diversi strati nell'arco delle tre stagioni di Legion. Nella prima era ancora un'ombra celata dietro l'influenza nefasta di Farouk. Ma non era solo quel mostro a possedere la mente del potentissimo mutante. Lo si capiva bene nella seconda stagione, quando, ormai libero, David doveva imparare a conciliare poteri e limiti, e non vi riusciva, cadendo in una spirale di violenza e mortificazione delle persone che amava, soprattutto Syd.

La terza stagione è la più espressiva in tal senso. Ci ripropone, anche in questo Chapter 24, una moltitudine di David. Ogni versione è una parte del tutto, e il tutto è più della somma di quei riflessi. David, vittima di se stesso, che nega il dolore e in quel dolore annega. Come un bambino, continua a ripetere di poter mutare il presente, di poter cancellare i propri errori. E in questa convinzione trascina tutti gli altri in una spirale di morte forse senza ritorno. C'è tanto di tutto questo nel quinto episodio della terza stagione, che lo vede arrivare sul "dirigibile" della Division alla ricerca di Switch.

L'intreccio lascia il posto ad una serie di momenti molto forti, definiti in uno spazio alternativo, trascinato da emozioni, passioni, poteri all'opera. Lenny, Clark, Syd si lasciano andare ad un barlume di consapevolezza prima della morte o dell'oblio. È inutile vivere una vita condotta dalla rabbia e dall'ossessione, dal continuo tormentarsi su ciò che avrebbe potuto essere, convinti che basti ciò per attuare una riscrittura degli eventi. Tutto questo David non lo capisce e forse non lo capirà mai. Syd non prova più rabbia per quel che è accaduto, e dopo riesce addirittura a cogliere per alcuni momenti il caos che affolla la mente dell'uomo che ama, con tutte le versioni diverse che premono l'una sull'altra nell'affermare "io sono Legione".

Un episodio scuro per Legion, di durata minima per un drama, come lo sono praticamente tutti questi episodi. Non potrebbe essere altrimenti, trascinati come sono dalla loro natura sperimentale ed emotiva. Così tutto riesce a trovare un senso, compreso un momento musicale trascinato dalle note di “(What’s So Funny ’Bout) Peace, Love, And Understanding”. È Legion al suo meglio, che può citare il momento di musica condivisa di Magnolia per raccontare una forma di dolore condivisa, che non si fa fermare nemmeno dalla morte.

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