Legion 2x04 "Chapter 12": la recensione
La recensione del quarto episodio stagionale di Legion
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C'è un loop, come ne abbiamo già visti nel caso di Ptonomy, e un blocco, come nel caso di Melanie. Ma qui la ripetizione assume le dimensioni di una vita intera. David entra nella mente della donna che ama, ne sperimenta ancora e ancora le sofferenze fin dall'uscita dal grembo materno, e cerca di individuare la chiave che gli permetta di sbloccare la situazione. Syd non è la vittima pura, per cui provare pietà ed empatia e basta. Certo, ci sarà anche quella, ma questa non è la storia di come Syd sia rimasta sempre e comunque una bambina spaurita. Questa è la storia di come sia riuscita a sviluppare degli anticorpi e a diventare grande attraverso il trauma.
L'episodio non va molto oltre tutto ciò, né vuole farlo. La sfida allora è rimanere bloccati in uno stallo per 45 minuti senza annoiarsi e avendo sempre qualcosa di nuovo da dire. E la serie come al solito ci riesce grazie al suo stile peculiare. Viene poi fuori in conclusione che quasi tutto ciò che abbiamo visto è una strana cold open della durata di una puntata, come se fosse una piccola parentesi slegata dal tempo che si consuma tra i due protagonisti e che poi si interrompe nel momento in cui la storia riparte. Non il migliore episodio di Legion, ma interessante comunque.