Legion 2x04 "Chapter 12": la recensione

La recensione del quarto episodio stagionale di Legion

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Spoiler Alert
Difficile non dare una lettura simbolica dei superpoteri, soprattutto nel caso di Syd. La paura di toccare gli altri per paura delle conseguenze diventa nell'ultimo episodio andato in onda il mezzo per raccontare una vita intera. La vita di una ragazza tutto sommato semplice, se non fosse per la sua specificità che ben conosciamo. Eppure Syd è una giovane che ha paura del contatto, che viene presa in giro da altre ragazzine, che si allontana da una madre con cui non ha un buon rapporto, che ferisce se stessa per attirare l'attenzione. Ma quella Syd è anche una mutante, che si porta dietro un potere che ne ha condizionato l'intera esistenza. In questo Chapter 12 di Legion impariamo insieme a David a capire le sfumature che si celano dietro quella sofferenza.

C'è un loop, come ne abbiamo già visti nel caso di Ptonomy, e un blocco, come nel caso di Melanie. Ma qui la ripetizione assume le dimensioni di una vita intera. David entra nella mente della donna che ama, ne sperimenta ancora e ancora le sofferenze fin dall'uscita dal grembo materno, e cerca di individuare la chiave che gli permetta di sbloccare la situazione. Syd non è la vittima pura, per cui provare pietà ed empatia e basta. Certo, ci sarà anche quella, ma questa non è la storia di come Syd sia rimasta sempre e comunque una bambina spaurita. Questa è la storia di come sia riuscita a sviluppare degli anticorpi e a diventare grande attraverso il trauma.

È una lettura diversa da quella attesa, e da quella che lo stesso David si attende. Tant'è che ci metterà molto a capire la realtà dei fatti. Syd, che non ha mai ricevuto un abbraccio dalla madre, che ha affrontato ragazzine stupide e non ha esitato a prendersi la propria vendetta quando possibile, non aspetta certo un principe azzurro che la salvi. Anzi, è tutto l'opposto. Qui la lezione da imparare, secondo il suo punto di vista, è per David. L'amore non salva, l'amore ammorbidisce, l'amore rende deboli. Parola di chi ne ha fatto a meno per tutta la vita ed è riuscita in qualche modo a venirne fuori.

L'episodio non va molto oltre tutto ciò, né vuole farlo. La sfida allora è rimanere bloccati in uno stallo per 45 minuti senza annoiarsi e avendo sempre qualcosa di nuovo da dire. E la serie come al solito ci riesce grazie al suo stile peculiare. Viene poi fuori in conclusione che quasi tutto ciò che abbiamo visto è una strana cold open della durata di una puntata, come se fosse una piccola parentesi slegata dal tempo che si consuma tra i due protagonisti e che poi si interrompe nel momento in cui la storia riparte. Non il migliore episodio di Legion, ma interessante comunque.

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