Legion 2x02 "Chapter 10": la recensione

La recensione del secondo episodio stagionale di Legion

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Spoiler Alert
Si incontrano ai confini del mondo, infine, in un luogo abitato più dalle loro menti che dai corpi, David Haller e Ahmal Farouk. Per quanto illusorio, si tratta di uno dei momenti più lineari della storia di Legion, in un episodio decisamente meno straniante del solito. Che non vuol dire per la serie di Noah Hawley distaccarsi del tutto dagli sperimentalismi e dai tocchi di regia (questa settimana di Ana Lily Amirnpour), ma agganciare il treno della narrazione ad un impegno a lungo termine, che pone i paletti per il resto della stagione, introduce una minaccia, costruisce una fragile tregua con il Re delle Ombre. Ci si diverte forse di meno rispetto al solito, ma Legion aveva bisogno di ancorarsi ad un intreccio riconoscibile.

Farouk e qualunque cosa sia Lenny in questo momento spargono frammenti di caos e morte ovunque vanno. Il loro obiettivo è quello di trovare un monaco che conoscerebbe l'esatta ubicazione del corpo di Farouk. Tutto si risolve in varie uccisioni e nello sconvolgimento momentaneo di Cary e Kerry (i momenti più riempitivi dell'episodio). Lo scontro ha un esito già scritto, che viene preannunciato da una Syd del futuro, nera e apatica. David ucciderà Farouk, ma perderà un potenziale alleato in uno scontro ancora peggiore che si profila all'orizzonte. È necessario spezzare questa catena di eventi. Tra linearità e predeterminazione, Legion ha gioco facile nello sfruttare il proprio stile peculiare per gestire sconvolgimenti di trama che includono una sorta di viaggio nel tempo ("multidimensional perception"), e tutto appare più digeribile di quel che sarebbe normalmente.

Qui si tratta di spezzare una linea temporale di cui abbiamo appena appreso l'esistenza. Quindi, per citare King "l'uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì". Solo che in questo caso il pistolero è un mutante, e il suo obiettivo non è uccidere il suo avversario, ma stipulare una tregua. Qui fa il suo debutto in una forma più riconoscibile Farouk, che vediamo interpretato da Navid Negahban. Ed è un bel debutto quello di questo personaggio sfuggente, ma interessante, che conosciamo non più solo come parassita furioso e impazzito, ma come personaggio capace di una sua eleganza e pacatezza (ma non fidiamoci troppo). Più ai margini rispetto al primo episodio Vermillion, con la sua voce da Glados, che potrebbe non prendere bene il nuovo patto, soprattutto dato che già ora sospetta un possibile tradimento di David.

La sottotrama di Cary e Kerry non è particolarmente interessante, e in generale l'episodio non offre molto sul piano della sperimentazione. Che comunque vuol dire avere a che fare con una serie di intuizioni registiche – soprattutto nell'attacco di Farouk alla Division – e momenti di stampo cinematografico (tra Fargo e Legion i titoli di testa delle serie di Hawley sono una meraviglia). In generale questo Chapter 10 aveva lo scopo di raccontarci la trama della stagione e il grande conflitto che la animerà. Nel finale intravediamo anche il tanto cercato monaco. La ricerca del corpo di Farouk ha inizio.

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