Legends of Tomorrow 3x13, "No Country for Old Dads": la recensione

La nostra recensione del tredicesimo episodio della terza stagione di Legends of Tomorrow, intitolato "No Country for Old Dads"

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A seguito del nobile intento di salvare la vita di Nora Darhk, Ray è stato catturato ed è ora prigioniero di suo padre Damien, mentre le Leggende - con il contributo di Rip Hunter e Wally West - lo cercano tra le pieghe del tempo.

Nel frattempo, l'improbabile trio si ritrova catapultato nella Germania dell'Est degli anni Sessanta, al fine di salvare la vita di uno scienziato di nome Vogal le cui ricerche si riveleranno fondamentali per riparare il Totem del Fuoco. L'unico problema è che, nel passato, Vogal è stato assassinato proprio da (una giovane versione di) Damien Darhk.

Ennesima, curiosa parentesi per Legends of Tomorrow: No Country for Old Dads, infatti, sposta i riflettori sui villain principali della terza stagione. Verrebbe da dire "finalmente", se non fosse che Damien Darhk è oramai divenuto inevitabilmente il proverbiale "prezzemolo" onnipresente nelle pagine più dimenticabili dell'Arrowverse. Dopo il suo esordio nell'orribile quarta stagione di Arrow (nella quale, spoiler, muore), abbiamo ritrovato una sua versione più giovane proprio nella seconda annata di Legends, in cui, assieme ai suoi illustri colleghi della Legion of Doom, provava a riscrivere la storia per cambiare il suo nefasto fato. Oggi ce lo siamo ritrovati davanti nuovamente, in versione "risorto-grazie-alla-magia-nera" e con una figlia della quale non sapevamo sulla sino a pochi mesi fa, che è anche il veicolo terreno di un potentissimo villain di nome Mallus. Vista così, la figura di Darhk viene facilmente interpretata come quella di un una pezza a colori da apporre per rattoppare un buco identificabile alla voce di "mancanza di nuove idee".

Ci sono però dei "ma", molto importanti e da tenere in doverosa considerazione: il modo in cui gli autori hanno imparato a giocare con questa figura contestualmente minacciosa e farsesca ha raggiunto un livello piuttosto alto, e dunque, in qualche modo e al netto delle solite forzature recitative di un Neal McDonough invecchiato malissimo, la presenza di questo villain funziona ed è credibile. Spesso alla meno peggio, ma comunque funziona ed è credibile. Molto scaltro, inoltre, l'affiancare a questa figura quella di sua figlia, aspetto catalizzante per uno sviluppo inedito - quello di padre - per il personaggio di Darhk.

L'episodio, inoltre, ci propone una storia che va dichiaratamente a scimmiottare il film vincitore di quattro premi Oscar No Country for Old Men (2007) - in Italia intitolato Non è un Paese per vecchi - diretto dai fratelli Coen e adattamento del romanzo omonimo, vincitore del premio Pulitzer, scritto da Cormac McCarthy. La parodia del suddetto titolo si manifesta in termini di toni ed estetica generale della storia, il che comprende la singolare capigliatura sfoggiata dalla versione "passata" di Dahrk e ispirata a quella del personaggio dell'assassino Anton Chigurh interpretato magistralmente dall'attore Javier Bardem. Inutile dire, anche stavolta, come questo sia sempre un gradevole marchio di fabbrica per Legends of Tomorrow.

Al netto degli elementi fortemente caratterizzanti di quasi ogni singolo episodio della quarta stagione dello show, abbiamo però sempre di più l'impressione che lo stesso sia sempre più sofferente e manchevole in termini di sviluppo verticale della trama. In poche parole, la serie TV esprime il suo meglio episodio dopo episodio - a volte più, a volte meno - prendendo questi come elementi a sé stanti, ma convince poco se valutata nel complesso, andando a dare priorità al filo rosso comune che unisce tutti i capitoli della storia. Per essere certi di tali affermazioni, però, dovremo aspettare ancora un po'.

In termini di easter eggs, segnaliamo come sull'app per incontri dello smartphone di Damien Darhk appaia la foro del personaggio di Carrie Cutter alias Cupid, villain minore già apparso più di una volta in Arrow. Curioso, infine, lo sviluppo del rapporto e della chimica tra i personaggi di Ray e Nora, interpretati rispettivamente da Brandon Routh e Courtney Ford, marito e moglie nella vita reale.

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