Legends of Tomorrow 3x12, "The Curse Of The Earth Totem": la recensione

La nostra recensione del dodicesimo episodio della terza stagione di Legends of Tomorrow, intitolato "The Curse Of The Earth Totem"

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Mentre Sara si prende una serata libera per un appuntamento galante con l'agente Sharpe, pur senza il loro capitano le restanti Leggende viaggiano nel tempo fino alle Bahamas del 1717. La loro missione è quella di recuperare il terzo dei sei misteriosi totem mistici, che sembrano essere l'unica arma in grado di fermare il demone Mallus.

Sulla loro rotta, però, i protagonisti trovano il re dei Sette Mari, il pirata Barbanera.

Nel frattempo, Rip Hunter chiede aiuto a Wally West alias Kid Flash per una missione davvero speciale, e dal sapore molto personale.

The Curse Of The Earth Totem, dodicesimo episodio della terza stagione di Legends of Tomorrow, è solo l'ultimo capitolo di una striscia sostanzialmente vincente di simil-parodie di grandi classici cinematografici, o più in generale di topoi della letteratura. In questa occasione si viaggia nel passato fino all'epoca in cui i pirati dominavano i Caraibi e avevano nella cittadina di Nassau la loro storica roccaforte. Nonostante un verismo storico anche più accentuato rispetto a ciò che è il canone di questa serie, l'episodio in questione rappresenta un mezzo falso falso, specie se confrontato a quelli che lo hanno direttamente preceduto.

L'intento, reso manifesto dagli autori fin dal titolo, è quello di dar vita a un omaggio parodistico della celebre saga Disney de I Pirati dei Caraibi. Ci sono però delle considerazioni da fare al riguardo: prima di tutto, il franchise cinematografico con protagonista Johnny Depp è già di per sé una sorta di parodia, cosa che trasforma The Curse Of The Earth Totem in una poco funzionale parodia della parodia. La sensazione, infatti, è quella di aver già visto tutto - ogni potenziale gag, ogni virtuale twist narrativo - cosa che rende lo spettacolo meno frizzante e capace di carpire il nostro interesse rispetto al solito. Inoltre, il tema piratesco è uno dei più abusati nelle arti visive moderne, dal cinema, alla televisione, fino al videogaming: dunque, si tratta di fatto di un terreno abbastanza minato, dove è difficile, se non impossibile, riuscire a raccontare qualcosa di nuovo.

Inoltre, la trama suddivisa in due filoni "e mezzo", in questo specifico caso, si dimostra un punto debole per la narrazione: la frammentazione dello storytelling principale - quello ambientato nei Caraibi del XVIII secolo - provocata dalla debolissima sotto-trama con protagonisti Rip Hunter e Kid Flash si dimostra una soluzione piuttosto anticlimatica.

Infine, mai come in questo episodio, vengono fuori tutti i limiti delle produzioni Arrowverse di The CW, in termini di scenografia: ricreare delle ambientazioni piratesche con set appositi non dovrebbe essere nulla di troppo complicato - anche considerando quanto queste storie siano inflazionate - e invece in The Curse Of The Earth Totem ci sembra sempre di trovarci, in termini di location, su un'attrazione di un parco divertimenti come quella di Disneyland Paris. Se confrontate con quelle di una produzione televisiva come Black Sails non c'è proprio paragone.

Elenchiamo ora i tanti riferimenti storici ed easter eggs dell'episodio, a partire dal titolo che richiama il film Pirates of the Carribean: The Curse of the Black Pearl (2003) - Pirati dei Caraibi: La maledizione della prima luna - primo capitolo della celebre saga Disney.

Il ritratto di Edward "Barbanera" Teach come di un codardo, o perlomeno di un uomo che cercava sempre di evitare il conflitto con l'astuzia, è abbastanza veritiero, stando alle ricostruzioni storiche pervenuteci: il pirata, pur avendo una reputazione lusinghiera, era un individuo molto teatrale, che compensava la mancanza di coraggio con una profonda furbizia e grandi capacità dialettiche. Come fatto notare in questo episodio, la nave di Barbanera, denominata The Queen Anne's Revenge, era nota come La Concord, prima di essere rubata dal pirata. Costruita nei cantieri navali di Bristol nel 1710, fu dapprima rubata agli inglesi dai francesi, e poi reclamata proprio dal capitano corsaro nel 1717. L'inseparabilità di Barbanera e del suo cappello è invece fittizia, ed è un chiaro omaggio al Capitano Jack Sparrow di Johnny Depp.

Dread Pirate Jiwe, nome piratesco affibbiato ad Amaya da Rory, è un evidente rimando al fuorilegge Dread Pirate Roberts del film The Princess Bride - La storia fantastica - diretto del 1987 da Rob Reiner.

Ancora, Rip afferma di aver visitato la Cina durante le Guerre dell'oppio, conflitti svoltisi tra Cina e Inghilterra tra il 1839 e il 1860, e di essersi ubriacato sia con lo scrittore Ernest Hemingway che con l'artista Vincent Van Gogh, due noti bevitori. Wally, infine, cita la saggezza del Dom Toretto interpretato da Vin Diesel nella saga di Fast an Furious, che la canzone Careless Whisper di George Michael (che Rip e lo stesso West cantano poi al karaoke).

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