Legends of Tomorrow 3x10, "Daddy Darhkest" [midseason première]: la recensione
La nostra recensione del decimo episodio della terza stagione di Legends of Tomorrow, intitolato "Daddy Darhkest"
Queste premesse trascinano John, Sara e Leo negli anni Sessanta, al fine di provare a sconfiggere una volta per tutte il demone Mallus, mentre nel presente Ray e Zari devono cercare di tenere a bada la giovane posseduta di nome Nora.
Il John Constantine del piccolo schermo, interpretato da Matt Ryan e protagonista della sfortunata serie TV prodotta nel 2014-2015 dalla NBC, fa la sua seconda incursione nell'Arrowverse, dopo averlo già visto in passato in Arrow. Il gradito ritorno - si tratta di una versione dell'anti-eroe della DC Comics molto coerente e credibile - funge da pretesto per dar vita a un episodio che spazia nell'horror, abbandonando per l'ennesima volta il canone originario dello show.
La terza stagione di Legends è un po' il massimo esempio in questo senso: nei vari episodi abbiamo esplorato tantissime storie e svariati generi narrativi, da E.T. a Jurassic Park, fino ad arrivare a Daddy Darhkest, capitolo nel quale sono "rubate" tante idee viste in tempi recenti e non, sul grande o piccolo schermo, da L'esorcista ad American Horror Story. Sorprendentemente, però, il risultato finale di ogni singolo capitolo dello show ha un sapore sostanzialmente originale, oltre che uno storytelling dinamico e quasi sempre molto gradevole (anche se ovviamente non sono mancati, e non mancheranno, degli scivoloni).
Il modo in cui gli autori riescono a recuperare un personaggio come John Constantine dal dimenticatoio per renderlo il perno di una storia apprezzabile, oltre che ben inserita nella trama principale della stagione, è qualcosa che merita il nostro plauso. In Legends non vi è quasi mai puro esercizio stilistico, ma ogni elemento a disposizione - anche quelli scenografici, per dirne una - è sfruttato nella maniera più pragmatica e quindi funzionale possibile. Questo è lo show dell'Arrowverse che, paradossalmente, è sempre più facile seguire, perché non richiede allo spettatore particolare attenzione o partecipazione, proponendo uno spettacolo sincero, che non nasconde mai i suoi limiti fisiologici, trasformandoli anzi spesso in punti di forza, anche grazie a una chiave di lettura molto (auto)ironica.
Protagonista assoluto di Daddy Darhkest è quindi Constantine, personaggio creato da Alan Moore e Rick Veitch sulle pagine di Saga of the Swamp Thing #37 (1985). C'é molto dell'iterazione originale del mago inglese nell'episodio, a partire dal riferimento alla giovane Astra - ragazza che John non è riuscito a salvare in passato, consegnandone l'anima all'inferno - fino al suo segno zodiacale (la data di nascita di Constantine è il 10 maggio, ed è dunque del Toro). Simpaticissima è inoltre la ripetuta gag della sigaretta: John è un tabagista incallito, ma nel suo show della NBC non era consentito mostrarlo nell'atto di fumare a causa di un regolamento interno del network. Il personaggio è inoltre di orientamento bisessuale, e a questo proposito si spiega il suo flirt verbale con Leo Snart. Ancora, la dottoressa del Sumner Asylum è accreditata come Ellen Moore, riferimento in termini di assonanza al creatore di Constantine, Alan Moore. Infine, a un certo punto John esclama "Allons-y, Alonso!", rimando evidente al personaggio del Dottor Who (e per precisione maniacale a una gag dell'episodio dello show inglese intitolato Voyage of the Damned).