Legends of Tomorrow 3x09, "Beebo the God of War"[midseason finale]: la recensione
La nostra recensione del nono episodio della terza stagione di Legends of Tomorrow, intitolato "Beebo the God of War"
Ancora sconvolti dal recente lutto, i protagonisti devono investigare su un anacronismo che ha cambiato sensibilmente la storia dei vichinghi giunti in Nordamerica attorno all'anno 1000 D.C.. Tutto sembra avere a che fare proprio con Stein, nella sua versione giovanile, che si è ritrovato catapultato nel passato, con un bizzarro giocattolo, direttamente dalla Central City del 1992.
In questo episodio si strizza evidentemente l'occhio a un show di successo come Vikings, del quale vengono riprese tematiche ed estetica. In una storia con toni e atmosfere evidentemente serie, violente ed epiche viene poi calata la "variabile Legends", che rovescia ogni aspetto, trasformando tutto in un teatro dell'assurdo: rendere un buffo pupazzo parlante il MacGuffin perfetto per sovvertire qualsiasi elemento serioso trasformandolo in una parodia è, se ci pensate, geniale: provate a chiedervi cosa accadrebbe in Vikings se improvvisamente giungesse dal futuro un Tamagotchi, per esempio.
Al netto dei difetti congeniti dello show, dalle location, alla fotografia a evidenti carenza recitative di alcuni degli attori, in questo specifico episodio si è prestata grande attenzione a ricreare la giusta estetica dell'era dei vichinghi, dai costumi al "trucco e parrucco".
Beepo è una creazione originale dello show dal design molto simile al Waldo di Black Mirror, ma è evidentemente ispirato a tanti, famosi pupazzi parlanti molto in voga negli anni Novanta, dalle Cabbage Patch Dolls ai Beanie Babies, mentre i fratelli vichinghi Lief Erikson e Freydís Eiríksdóttir sono personaggi storici realmente esistiti, figli di Erik il Rosso e fondatori di una colonia in Canada, attorno al 1000 D.C. Correttamente, viene fatto notare come i vichinghi abbiano provato a colonizzare il Nordamerica quattrocentonovantadue anni prima dell'arrivo di Cristoforo Colombo.
Infine, nel momento in cui il giovane Stein scocca una freccia giocattolo per riuscire ad accaparrarsi l'ultimo Beepo rimasto in negozio, possiamo chiaramente ascoltare il tema musicale di Arrow, che conferma sia la grande attenzione al dettaglio degli autori che la capacità di non prendere davvero nulla sul serio.