Legends of Tomorrow 3x04, "Phone Home": la recensione

La nostra recensione del quarto episodio della terza stagione di Legends of Tomorrow, intitolato "Phone Home"

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Decisi a sistemare tutti gli anacronismi da loro stessi creati, le Leggende fanno tappa a Ivy Town, nell'anno 1988. La missione, questa volta, è più personale che mai: l'anomalia temporale, infatti, rischia di provocare la morte del Ray Palmer bambino del passato, evento che se si concretizzasse cancellerebbe ogni traccia di Atom dalla realtà.

Giunti negli anni Ottanta, i protagonisti scopriranno un intrigo che coinvolge una misteriosa organizzazione malvagia e un cucciolo alieno, con il piccolo Ray catturato nel mezzo.

Nel frattempo, il professor Stein sembra nascondere un segreto ai suoi stessi compagni di squadra.

Gli anni Ottanta sono tornati, più prepotentemente che mai, e dominano lo showbiz in modo lapalissiano, con Stranger Things che è forse l'esempio più calzante per validare questa tesi. I produttori di Legends of Tomorrow scelgono di cavalcare quest'onda, e con Phone Home producono uno dei capitoli più divertenti e ben confezionati di questo show (la cui qualità è cresciuta esponenzialmente, e in modo impensabile).

Già dal titolo dell'episodio, traducibile con "Telefono casa", capiamo subito come lo spettacolo che ci verrà proposto sarà all'insegna del citazionismo; ma E.T. - L'extra-terrestre, pellicola cult di Steven Spielberg della quale viene ricalcata la tematica di fondo (un alieno deve tornare a casa e trova un bambino ad aiutarlo) e l'estetica (la sequenza delle biciclette volanti e anche quella d'apertura), è solo la punta dell'iceberg. In Phone Home non manca praticamente nulla di tutti quelli elementi chiave in grado di identificare quel particolare periodo storico: alieni, bambini, biciclette, scienziati cattivi, Halloween, e molto altro ancora rendono l'episodio qualcosa di sì derivativo, ma non per questo privo di fascino e originalità, vista l'abilità con la quale i produttori rimescolano tutti questi tòpoi per dar vita a un bel prodotto d'intrattenimento. Il tutto è inoltre "ricalcato" con grande consapevolezza e (auto)ironia, cosa che paradossalmente dà ancora più credibilità alla storia.

È davvero difficile spiegare a parole la bellezza di Phone Home, probabilmente l'episodio più riuscito di sempre di Legends of Tomorrow, senza cadere nel rischio dello spoiler e privare la storia dei suoi elementi più funzionali: di questo capitolo bisogna vivere più che mai le atmosfere e studiarne i tanti dettagli in maniera minuziosa. Sono proprio la ricercatezza estetica e il non lasciare nulla al caso ad averci lasciati francamente entusiasti.

Anche sotto il profilo più tecnico, la CGI utilizzata per animare i due esemplari di Dominatori - uno adulto, l'altro cucciolo - è assolutamente credibile e dinamica, oltre che in grado di competere con prodotti di ben più alto budget.

Ciliegina sulla torta è inoltre l'esilarante "sequenza musical", nella quale un gruppo di persone è costretto a cantare e ballare da una forza in grado di controllare i loro corpi: anche in tal caso è identificabilissima la citazione a un altro cult degli anni Ottanta, il film Beetlejuice - Spiritello porcello di Tim Burton.

Infine, l'unico rimando ai fumetti DC Comics è il costume che il personaggio di Zari - ottima aggiunta al cast della serie TV - indossa occasionalmente, che richiama quello del personaggio di Isis, uno dei comprimari dei fumetti di Shazam/Capitan Marvel.

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