Legends of Tomorrow 2x12, "Camelot/3000": la recensione

La nostra recensione del dodicesimo episodio della seconda stagione di Legends of Tomorrow, intitolato "Camelot/3000"

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Spoiler Alert
Il dodicesimo episodio della seconda stagione di Legends of Tomorrow, intitolato Camelot/3000 e diretto da Antonio Negret, vede i protagonisti viaggiare dapprima nel remoto futuro, dove trovano il corpo senza vita del Doctor Mid-Nite, storico membro della JSA, per poi recarsi nell'anno 507 d.C., presso la corte di Re Artù a Camelot, per rintracciare un nuovo frammento della Spear of Destiny (Lancia del Destino) prima che la Legion of Doom possa metterci le mani sopra.

La storia si apre mostrandoci un Rip Hunter sempre più corrotto: il suo definitivo passaggio al "lato oscuro" si verifica quando uccide senza pietà un eroe come Charles McNider, il quale si era rifugiato nell'anno 3000 d.C. per custodire una parte della Lancia. Scopriamo così ciò che ha portato alla divisione in pezzi del potente e mistico artefatto in grado di riscrivere la realtà: nel XIX secolo fu proprio Hunter ad affidare un frammento diverso a ciascun membro della JSA, nel corso dell'ultima, leggendaria missione di questo team di eroi, che si sparpagliarono poi in diversi periodi storici per custodire ciò che era stato loro affidato, a costo della vita. Vita che appunto abbandona il Dottor Mid-Nite, e fa sì che il suo frammento finisca nelle mani dei villain.

Dopo aver fatto questa macabra scoperta, i protagonisti si recano nel Medioevo, dove una nuova alterazione temporale è stata rilevata: scoprono così che le leggende riguardo Re Artù, la sua Tavola Rotonda e Camelot sono in realtà Storia. Qui, un altro membro della Justice Society of America, Star Girl, ha trovato rifugio, nascosto il suo frammento e iniziato una nuova vita con l'identità di Merlino, il celeberrimo stregone. L'improvvisa apparizione di Hunter e Damien Darhk, nei panni del Black Knight (Cavaliere Nero) sconvolge ben presto i piani delle Leggende: per mezzo di un futuristico dispositivo, i due villain assoggettano al loro volere sia Artù che diversi altri cavalieri, portando guerra e morte a Camelot. I protagonisti dovranno dunque allearsi con la regina Ginevra e ciò che rimane del suo esercito per cercare di liberare il re dal giogo dei criminali, riuscendo anche a proteggere il frammento della Lancia.

Non è facile fare una valutazione oggettiva di questo episodio della serie TV Legends of Tomorrow, data la contemporanea presenza di elementi narrativi positivi e di altri davvero pessimi. Senza ombra di dubbio, Camelot/3000 è un capitolo migliore del precedente - molto brutto - andato in onda due settimane fa: la storia presenta una struttura più complessa e solida, c'è una migliore caratterizzazione dei personaggi e dei dialoghi, così come il contesto narrativo, in particolare quello che si svolge nel passato, è più coerente pur avendo insiti diversi elementi assolutamente fantasiosi. Nella trama di questo episodio ci sono più pathos e ricercatezza, oltre alla presenza di più di un twist narrativo. Anche la parte umoristica è maggiormente riuscita - molte gag funzionano e strappano sorrisi - così come lodevole è il lavoro dei costumisti, i quali, per quanto sia evidente che dispongano di un budget limitato, riescono a ricreare validamente uno scenario medioevale. Apprezzabili anche le location scelte per le riprese, specie quelle in esterno, che conferiscono un valore aggiunto per la fotografia, così come buone si dimostrano le coreografie delle battaglie, alcune delle quali a cavallo.

Di contro, Camelot/3000 è un pasticcio - quasi comico nel suo essere confuso, raffazzonato e privo di qualsiasi fondamento storico: oltre al fatto che, manuali di Storia alla mano, l'inizio del Medioevo viene fatto corrispondere al 600 d.C. circa - quindi ben trent'anni dopo rispetto a quanto indicato nella serie TV - è davvero improbabile che all'epoca potesse esistere una società organizzata come quella di Camelot, così come è assurdo pensare che in questa realtà le donne potessero essere cavalieri e combattere al fianco degli uomini, con tanto di armatura fatta su misura. Non è credibile, inoltre, che un re potesse prendere come consigliere sempre una donna come Star Girl - che, visti i suoi poteri, al massimo sarebbe stata accusata di stregoneria e messa a morte. Scegliamo di non fare facile ironia, infine, sulla scena del bacio finale.

A conti fatti, dunque, facendo un compromesso con se stessi e accettando di chiudere un occhio sulla completa - e forse persino voluta - mancanza di verismo storico, questo capitolo di Legends of Tomorrow riesce nel suo principale intento - intrattenere - fornendo anche un'importante rivelazione su uno dei misteri che aleggiavano da diverso tempo, cioè quello sul destino dei vari frammenti della Spear of Destiny.

Come già indicato dal titolo, l'episodio è liberamente ispirato a una miniserie a fumetti DC Comics degli anni Ottanta, intitolata proprio Camelot 3000 e firmata da Mike W. Barr e Brian Bolland: questa saga aveva per protagonisti proprio Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda, fatti resuscitare in un futuro distopico per fermare un'invasione aliena favorita dalla perfida Morgana LeFay. Evidente, inoltre, il riferimento alla saga di Star Wars e alle iconiche spade laser dei cavalieri Jedi.

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