Legends of Tomorrow 2x12, "Camelot/3000": la recensione
La nostra recensione del dodicesimo episodio della seconda stagione di Legends of Tomorrow, intitolato "Camelot/3000"
La storia si apre mostrandoci un Rip Hunter sempre più corrotto: il suo definitivo passaggio al "lato oscuro" si verifica quando uccide senza pietà un eroe come Charles McNider, il quale si era rifugiato nell'anno 3000 d.C. per custodire una parte della Lancia. Scopriamo così ciò che ha portato alla divisione in pezzi del potente e mistico artefatto in grado di riscrivere la realtà: nel XIX secolo fu proprio Hunter ad affidare un frammento diverso a ciascun membro della JSA, nel corso dell'ultima, leggendaria missione di questo team di eroi, che si sparpagliarono poi in diversi periodi storici per custodire ciò che era stato loro affidato, a costo della vita. Vita che appunto abbandona il Dottor Mid-Nite, e fa sì che il suo frammento finisca nelle mani dei villain.
Non è facile fare una valutazione oggettiva di questo episodio della serie TV Legends of Tomorrow, data la contemporanea presenza di elementi narrativi positivi e di altri davvero pessimi. Senza ombra di dubbio, Camelot/3000 è un capitolo migliore del precedente - molto brutto - andato in onda due settimane fa: la storia presenta una struttura più complessa e solida, c'è una migliore caratterizzazione dei personaggi e dei dialoghi, così come il contesto narrativo, in particolare quello che si svolge nel passato, è più coerente pur avendo insiti diversi elementi assolutamente fantasiosi. Nella trama di questo episodio ci sono più pathos e ricercatezza, oltre alla presenza di più di un twist narrativo. Anche la parte umoristica è maggiormente riuscita - molte gag funzionano e strappano sorrisi - così come lodevole è il lavoro dei costumisti, i quali, per quanto sia evidente che dispongano di un budget limitato, riescono a ricreare validamente uno scenario medioevale. Apprezzabili anche le location scelte per le riprese, specie quelle in esterno, che conferiscono un valore aggiunto per la fotografia, così come buone si dimostrano le coreografie delle battaglie, alcune delle quali a cavallo.
A conti fatti, dunque, facendo un compromesso con se stessi e accettando di chiudere un occhio sulla completa - e forse persino voluta - mancanza di verismo storico, questo capitolo di Legends of Tomorrow riesce nel suo principale intento - intrattenere - fornendo anche un'importante rivelazione su uno dei misteri che aleggiavano da diverso tempo, cioè quello sul destino dei vari frammenti della Spear of Destiny.
Come già indicato dal titolo, l'episodio è liberamente ispirato a una miniserie a fumetti DC Comics degli anni Ottanta, intitolata proprio Camelot 3000 e firmata da Mike W. Barr e Brian Bolland: questa saga aveva per protagonisti proprio Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda, fatti resuscitare in un futuro distopico per fermare un'invasione aliena favorita dalla perfida Morgana LeFay. Evidente, inoltre, il riferimento alla saga di Star Wars e alle iconiche spade laser dei cavalieri Jedi.