Legends of Tomorrow 2x10, "The Legion of Doom": la recensione
La nostra recensione del decimo episodio della seconda stagione di Legends of Tomorrow, intitolato "The Legion of Doom"
The Legion of Doom si apre con un'inedita sequenza introduttiva, narrata proprio da Darhk, che mette al centro i tre avversari delle Leggende, e non sarà questa l'unica novità. Subito dopo scopriamo infatti come venne a formarsi il trio definitivo, quando Merlyn fu reclutato dagli altri suoi due compagni otto mesi prima rispetto al presente della narrazione, il giorno in cui, nel 2016, Darhk fu ucciso da Green Arrow: i motivi che hanno spinto questi criminali a unire le forze sono finalmente chiari, almeno per due componenti su tre: un Damien proveniente dal passato è desideroso di cambiare il suo futuro, per prevenire così la sua morte, mentre un Malcolm ridotto in disgrazia nel presente vuole provare a migliorare la sua situazione attuale modificando qualcosa nel passato. Quello che resta da scoprire è cosa ha spinto Thawne a imbarcarsi in quest'avventura: perché un velocista proveniente dal futuro e in grado di viaggiare indipendentemente nel tempo - alterando quindi il (suo) passato a proprio piacimento - dovrebbe voler mettere le mani su un oggetto in grado di modificare la realtà, come la Spear of Destiny? Proprio attorno a tale quesito ruoterà la narrazione, e un'esaustiva risposta ci sarà presto fornita.
La rivelazione più grande è quella che Thawne è in fuga da qualcuno, o meglio qualcosa, del quale non si può liberare contando unicamente sulla sua velocità: la ragione di tutto questo risale direttamente agli eventi narrati alla fine della prima stagione di The Flash, dove l'Anti-Flash avrebbe dovuto essere cancellato dalla realtà a seguito della morte del suo antenato, Eddie Thawne. Come sappiamo, Eobard fu protetto e salvato dalla Forza della Velocità, energia dimensionale che trascende il tempo e lo spazio, ma che ha anch'essa dei meccanismi di difesa: per saperne di più, vi rimandiamo al nostro articolo al riguardo, così da evitare potenziali spoiler. Il finale dell'episodio, inoltre, sarà foriero di un interessante cliffhanger.
Molto - e forse inaspettatamente - curata si dimostra essere la regia, in grado di gestire al meglio i tanti eventi e personaggi di questo capitolo. Apprezzabili le scene di azione, a partire dal duello con le spade tra due componenti della Legion, sino al climax finale, davvero sorprendente e suggestivo, che vede i tre criminali confrontarsi contro un nemico oscuro. A fare la parte dei leoni nell'episodio sono senza dubbio i personaggi di Darhk e Merlyn, interpretati da Neal McDonough e John Barrowman - due attori con tanta esperienza, specie sul piccolo schermo: assieme questi personaggi formano un duo criminale a tratti irresistibile, grazie a una perfetta combinazione di dialoghi funzionali e scene d'azione che li vedono protagonisti. Come abbiamo già avuto modo di ribadire, le potenzialità di questo franchise sono grandi, e siamo contenti di vederle per una volta pienamente sfruttate.
Una particolarità di questo episodio è quella che, subito dopo l'inedita sequenza introduttiva, quando appare il titolo della serie, invece che la classica sequenza dei loghi dei vari componenti delle Leggende, vediamo comparire sullo schermo quelli dei tre villain protagonisti. Sempre durante la suddetta sequenza, la voce di Darhk afferma di essere stato rimosso dalla timeline trentuno anni prima della sua morte, datata 2016: in realtà, sappiamo che Damien è stato reclutato da Eobard nel 1987, quindi ventinove anni prima della sua morte. Scopriamo quindi che gli sceneggiatori di Legends of Tomorrow di sicuro non eccellono in matematica.
Per quanto concerne l'oscuro nemico che la Legion affronta, possiamo dirvi per certo che si tratta di un personaggio con un corrispettivo ben preciso nei fumetti DC Comics, del quale vi parleremo esaustivamente la prossima settimana, evitando così di rovinarvi una bella sorpresa.