Legends Of Tomorrow 2x03, "Shogun": la recensione

La nostra recensione del terzo episodio della seconda stagione di Legends of Tomorrow, intitolato “Shogun”

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Spoiler Alert
Il passo dalla Parigi del 1942 al Giappone feudale è breve, o almeno lo è stato per i protagonisti di Legends of Tomorrow, che nell'episodio intitolato Shougun sono stati catapultati nel celebre periodo Edo, fatto di samurai, katane e inafferrabili ninja. Un'ambientazione ricca di spunti narrativi che gli autori hanno saputo sfruttare decisamente bene, costruendo intorno a essa un forte arco narrativo per Nate (Nick Zano) e Ray (Brandon Routh), chiamati a confrontarsi con le proprie debolezze al fine di trarne importanti insegnamenti.

Perno della vicenda è stata la nascita dei superpoteri nel giovane storico, ora in grado di trasformarsi completamente in acciaio sulla falsariga di quanto avviene al celebre Colosso degli X-Men. Nate si è scontrato dapprima con l'euforia di poter diventare finalmente l'eroe che ha sempre sognato di essere e poi con la difficoltà di padroneggiare le abilità appena acquisite, finendo col trascinare in questa sua personale battaglia anche il povero Ray. L'alter ego di Atom ha sfruttato questo breve soggiorno nel Giappone feudale per riflettere su ciò che è veramente, arrivando a comprendere che il suo essere un eroe non dipende dall'indossare un'armatura milionaria ma dall'essere una brava persona. Nonostante a questa conclusione Ray ci sia già arrivato diverse volte dalla sua prima apparizione sullo schermo, la distruzione della tuta Atom ha significato un punto di non ritorno importante per il personaggio, finalmente pronto ad abbracciare il suo destino e a compiere una significativa evoluzione.

Perno della vicenda è stata la nascita dei superpoteri nel giovane storico, ora in grado di trasformarsi completamente in acciaio

Oltre a mostrarci i mutamenti fisici e interiori Nate e Ray, Shougun è servito anche per introdurre e meglio esplorare la figura di Vixen (Maisie Richardson-Sellers), unitasi all'equipaggio della Waverider per rintracciare l'assassino di Hourman e vendicarne la morte. Nonostante il modo in cui è stata fatta salire a bordo della trama sia stato gradevole, il disinteresse quasi totale per l'omicidio di Rex mostrato dai suoi nuovi compagni ci ha lasciato perplessi, visto lo spirito caritatevole che da sempre ha contraddistinto il gruppo. Sono state però ottime le sue interazioni con le varie "Leggende", in particolare il rapporto che si è venuto a creare con Mick (Dominic Purcell), sempre più destinato a diventare l'elemento comico dello show.

Nonostante possa essere considerata una puntata d'intermezzo e abbia prevalentemente lavorato sulla crescita dei personaggi, Shougun ha gettato silenziosamente le basi per qualcosa di molto grosso. Le due metà di Firestorm hanno infatti scovato un vano segreto all'interno della Waverider, una stanza in cui, tra armi di ogni tipo, Rip teneva custodito un messaggio vocale speditogli direttamente dal Flash del futuro. Gli autori si sono ovviamente visti bene dal rivelarne il contenuto, ma le facce di Jax (Franz Drameh) e Stain (Victor Garber) dopo il suo ascolto non promettono nulla di buono. Il tutto potrebbe essere collegato tanto alla trama della stagione - con riferimento magari all'operato di Reverse-Flash - quanto al maxi crossover tra le serie dell'Arrowverse previsto per dicembre; quel che è sicuro è che questo nuovo mistero, se esplorato nel giusto modo, potrebbe essere una dei motivi principali per cui seguire lo show.

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