Legends of Tomorrow 1x13, "Leviathan": la recensione

Al suo tredicesimo episodio, Legends of Tomorrow confeziona una puntata entusiasmante e di grande impatto visivo come non se ne vedevano da tempo

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Spoiler Alert
Dopo aver alzato la posta in gioco con Last Refuge, questa settima Legends of Tomorrow ha premuto violentemente l'acceleratore in vista del finale di stagione, confezionando una puntata entusiasmante e di grande impatto visivo come non se ne vedevano da tempo. Epico e adrenalinico come ogni "episodio chiave" dovrebbe essere, Leviathan ha portato in scena tutto il meglio che uno show di questo tipo può offrire, valorizzando efficacemente quasi tutti i personaggi e imbastendo una trama ragionata senza drastici colpi di testa - caso più unico che raro visto cosa accade settimanalmente nei serial supereroistici di The CW.Leviathan ha portato in scena tutto il meglio che uno show di questo tipo può offrire

Partiti con il concetto che alcuni eventi della storia dell'umanità sembrano essere destinati a compiersi per forza, Rip Hunter (Arthur Darvill) e il suo team hanno sempre fatto di tutto per cercare di dimostrare l'inesattezza di questa legge, finendo però con l'andare in contro a ripetuti fallimenti. Anche Leviathan - almeno nella sua prima parte - ha portato avanti questo trend negativo, mettendo ancora una volta in ginocchio le "Leggende di Domani" senza però creare malumori all'interno della squadra, facendo compiere a essa il primo, significativo passo in avanti nella sua missione. Finalmente abbiamo avuto davanti agli occhi un gruppo unito e con un obiettivo comune, che non si è lasciato intimorire neanche dall'entrata in scena di Cassandra Savage (Jessica Sipos) o dalla minaccia di enorme androide derivato dalla tecnologia Atom, due elementi che, per motivi diversi, hanno fatto evolvere lo show e ne hanno ampliato la mitologia. Se l'introduzione della figlia dell'immortale tiranno è stato un fattore decisivo per rendere vulnerabile il villain interpretato da Casper Crump, la presenza del Leviatano ci ha permesso di assistere alla prima trasformazione "in grande" di Ray Palmer (Brandon Routh), un passaggio che i fan attendevano da inizio stagione. Lo scontro tra Atom e il gigantesco androide da esso derivato ha portata in scena una cgi degna di questo nome, mettendoci davanti a un buonissimo "scontro tra titani" in cui i lentissimi movimenti dei due sfidanti ci hanno portato alla mente quelli dei robottoni di Guillermo del Toro in Pacific Rim.

Oltre a questo, Leviathan ha avuto anche il pregio di dare un grosso scossone alla soporifera e stantia storia d'amore tra Ray e Kendra (Ciara Renee), riportando in scena nel finale una nuova versione di Carter Hall (Falk Hentschel) e mostrandoci una volta per tutte quanto l'alter ego di Hawkgirl sia il personaggio più fragile e debole di tutta la serie, ma forse per questo il più umano. Alla vista del suo passato amore soggiogato dal potere di Savage, la ragazza non è infatti riuscita a togliere la vita al suo più grande nemico, sacrificando la missione e la sua credibilità agli occhi della squadra - e soprattutto di Rip - pur di poter riabbracciare ancora una volta colui con cui ha condiviso la vita fin dai tempi dell'Antico Egitto. Da odiata e inutile, con un solo episodio la figura di Kendra ha riacquistato credibilità ai nostri occhi, tornando a essere un personaggio di cui siamo interessati a scoprire l'evoluzione dopo settimane in cui abbiamo sperato soltanto di vederla morire nel peggiore dei modi. La cattura di Savage da parte di Rip a seguito di questo evento lascia presagire che la prossima puntata sarà basata più sul dialogo e che sull'azione, andando ad approfondire la complessa mentalità del villain e il suo rapporto con il Capitano Hunter. Un confronto di cui il telefilm, arrivato alle sue battute finali, aveva urgentemente bisogno.

Ci è dispiaciuto un po' veder nuovamente messo in panchina la figura di Firestorm e le sue due metà. Nonostante il grosso potenziale a disposizione del personaggio, è ormai chiaro che gli autori abbiano deciso di inserirlo nello show soltanto come unità supporto per gli altri membri del team, utilizzando nella sua forma finale in poche occasioni e solo per regalare al pubblico la dose settimanale garantita di effetti speciali. Ci auguriamo che nelle ultime puntate dello show l'Uomo Nucleare torni ad avere la stessa centralità vista nella storyline ambientata nella Russia del periodo Guerra Fredda, l'unica in cui la sua presenza trovò una motivazione ai fini della trama. Nonostante ciò, non possiamo esimerci dal classificare Leviathan come uno dei tre episodi più riusciti di questa prima serie di Legends of Tomorrow, avendoci dimostrato che si può costruire qualcosa di qualitativamente molto buono anche senza dover ricorrere a mostrare epoche passate e pittoresche stile Doctor Who. Un particolare che gli autori dovrebbero tenere bene a mente nel caso volessero riprendere la "staticità temporale" vista in questa stagione anche il prossimo anno.

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