"Che Satana ci benedica tutti quanti!" Basterebbe questa emblematica frase pronunciata da Sabrina Spellman (
Kiernan Shipka) per chiarire come l'episodio natalizio di
Le terrificanti avventure di Sabrina non abbia molto a che vedere con la melensa tradizione cinematografica e televisiva legata a questa festività; nel rispetto dell'ironia dissacrante che ha caratterizzato i suoi primi dieci episodi, la serie
Netflix continua infatti a filtrare le vicende dei propri personaggi attraverso una lente cupa e originalissima, rielaborando tematiche care al Natale - su tutte, la famiglia - in una chiave graffiante ma non per questo meno coinvolgente.
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, Un racconto di mezzo inverno (questo il titolo dell'episodio) non è una puntata a sé stante come spesso avviene per questo tipo di capitoli, ma è anzi strettamente collegata agli eventi della prima stagione e, presumibilmente, anticamera di ciò che vedremo nella seconda.
Sabrina è alle prese con le conseguenze della sua "rivelazione" agli amici: Roz (
Jaz Sinclair) e Susie (
Lachlan Watson) hanno ancora qualche difficoltà ad accettare la natura di strega della ragazza, e l'ex fidanzato Harvey (
Ross Lynch) è ancora fortemente scottato dagli eventi che portarono alla morte di suo fratello, ragion per cui mantiene una certa distanza con la sua antica amata. Proprio la fine della relazione con Harvey è uno dei motivi che spinge Sabrina a tentare di contattare lo spirito della propria defunta madre per ricevere consiglio.
Alla storyline di Sabrina e della sua perduta genitrice si affiancano quelle di Zelda (Miranda Otto), che ha sottratto a Blackwood la neonata Leticia e deve difenderla dagli attacchi di una strega che va a caccia di bimbi orfani o abbandonati, e di Susie, che si trova a lavorare nei panni di elfo per i tradizionali servizi fotografici dei ragazzini con Babbo Natale. Anche la giovane, tuttavia, si troverà a dover fronteggiare le minacce del mondo magico, che metteranno in serio pericolo la sua incolumità.
Con un episodio che bilancia alla perfezione horror vecchio stile, buoni - ma mai stucchevoli - sentimenti e umorismo, Le
terrificanti avventure di Sabrina coglie ancora una volta nel segno, riuscendo a declinare l'iconografia natalizia secondo il proprio stile ormai codificato; attinge inoltre dalla mitologia nordica legata al solstizio d'inverno per conferire al racconto una vernice fresca e nuova, che conferma quanto di buono abbiamo apprezzato nella prima stagione e rinnova la nostra curiosità nei confronti del prosieguo della storia della protagonista e dei suoi compagni d'avventure.