Le stagioni del Commissario Ricciardi vol. 2: La condanna del sangue, la recensione

Abbiamo recensito per voi il secondo volume della collana Le stagioni del Commissario Ricciardi

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Le stagioni del Commissario Ricciardi 2: La condanna del sangue, anteprima 01

La condanna del sangue è la trasposizione del secondo romanzo de Il Commissario Ricciardi, scritto da Maurizio De Giovanni. L'inverno de Il senso del dolore ha lasciato il posto alla primavera nell'ambientazione della vicenda, e l'azzurro è stato sostituito da una tonalità meno fredda e più consona alla stagione: il verde. La scelta della gradazione da parte di Ylenia Di Napoli e Andrea Enrico è ancora tenue e delicata, nuovamente molto suggestiva.

Se per quanto riguarda i colori i nomi sono gli stessi del precedente appuntamento, cambiano i responsabili di sceneggiatura e matite: lo script è firmato da Sergio Brancato, professore universitario e scrittore poliedrico capace di spaziare dal giornalismo alla televisione, qui all'esordio su un fumetto di Sergio Bonelli Editore; le matite sono invece di Lucilla Stellato, giovane ma già navigata artista che ha esordito alla casa editrice milanese nel 2014.

Il secondo capitolo di Le stagioni del Commissario Ricciardi, come afferma lo stesso protagonista sul finale, è prima di tutto una storia di madri e figli, e in seconda battuta - aggiungiamo noi - un racconto dominato da personaggi femminili. De Giovanni analizza in maniera drammatica e toccante il rapporto famigliare facendo emergere varianti della sua tenerezza, ma anche della sua deviazione, scavando nel cuore di donne antitetiche per estrazioni sociali, costumi, attitudini e offrendo un eloquente esempio di commedia umana.

Gli intrecci sono più numerosi e intensi rispetto a Il senso del dolore, ma le vittime dell'omicidio che caratterizzano i rispettivi episodi sono figure tutt'altro che irreprensibili; nel primo volume si trattava del famoso e spietato tenore Arnaldo Vezzi, qui è Carmela Calise, dalla doppia identità di cartomante dispensatrice di sogni e usuraia generatrice di tormenti.

Le stagioni del Commissario Ricciardi 2: La condanna del sangue, anteprima 02

La prosa di Brancato, alle prese con una trama decisamente ricca, è più rigida e meno colloquiale di quella di Claudio Falco, oltre a essere pressoché priva di espressioni idiomatiche, tuttavia risulta scorrevole e lineare; al pari delle inquadrature, è impostata soprattutto sulla concretezza della scena, prediligendo la sfumatura pragmatica a quella fantastica e conseguentemente la dimensione terrena a quella sovrannaturale dell'opera di De Giovanni.

Tale risultato è da attribuirsi anche al tratto estremamente pulito e regolare di Lucilla Stellato, ai suoi contrasti netti tra luci e ombre che accentuano il realismo dei soggetti e si contrappongono al segno più patinato e cupo di Daniele Bigliardo, già ammirato in precedenza. Non a caso, la disegnatrice di Salerno si è trovata a suo agio con la fantascienza di Nathan Never, mentre l'artista partenopeo è un decano dell'horror di Dylan Dog.

La pregevolezza grafica, così come la coerenza narrativa del prodotto, è comunque altissima. Siamo dunque di fronte a un'altra grande prova di qualità scaturita dalla neonata proposta editoriale targata Bonelli.

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