Le Regole del Delitto Perfetto 4x08, "Live. Live. Live." [midseason finale]: la recensione
La quarta stagione di Le Regole del Delitto Perfetto arriva al midseason finale con un episodio confusionario e meno emozionante del previsto
Tuttavia, Le Regole del Delitto Perfetto è anche altro: è caos, affastellamento evenemenziale, intrico di trame non sempre ben gestite ed equilibrate, eventi macchinosi e colpi di scena in rapida successione, con l'unico effetto conclusivo di affossare la sorpresa dello spettatore, rintronato dall'overdose di cambi di rotta e dai continui balzi temporali. Un episodio come Live. Live. Live., midseason finale di questa quarta stagione, ne è l'esempio tragicamente lampante e ineluttabilmente fallimentare.
Persino momenti potenzialmente struggenti come il confronto tra Bonnie (Liza Weil) e Annalise, in cui l'ex protetta confessa alla protagonista il proprio amore, risultano schiacciati dal sovraccarico di ingranaggi in moto; scene come quella in cui la stessa Bonnie si reca da Nate (Billy Brown) per trovare conforto e chiedergli consiglio su come dimenticare Annalise sono, in questo senso, puro ossigeno nel soffocante accumulo di eventi e salti temporali compressi in questo singolo episodio.
Se una vita se ne va, un'altra - in un montaggio ovvio ma pur sempre efficace - viene alla luce, seppur appesa a un filo: si tratta dell'ormai famigerato bambino di Laurel e Wes. O Frank (Charlie Weber), fate voi. Proprio l'ex assistente di Annalise, con un movimento involontario, colpisce il ventre della donna amata che, di lì a poche ore, complice uno stress non indifferente, andrà prematuramente in travaglio e partorirà bloccata in ascensore, con un tempismo che avrebbe del comico se non fosse per la profusione di sangue mostrata nella sequenza e per la splendida prova attoriale fornita da Souza.
C'interessa davvero il destino del figlio di Laurel? A costo di suonare cinici, questa quarta stagione di Le Regole del Delitto Perfetto ha fatto poco o niente per farci appassionare a questa maternità imprevista e mal difesa dalla stessa gestante, che in più di un'occasione non ha mancato di mettere il nascituro in secondo piano, attraverso parole e - cosa più rilevante - scelte più che opinabili. La molla emotiva fatta scattare dalla dichiarazione - sincera o meno che sia - di Simon, così come il fatto di aver avuto a che fare con lui per ben due stagioni, ci spingono a tifare più per il giovane in sala operatoria che per il feto inerme trascinato fuori dall'ascensore da Annalise in una scena alquanto splatter.
In conclusione, come prepara il terreno per la seconda parte di stagione questo Live. Live. Live.? Di sicuro, non chiude la porta alla storyline legata a Isaac Roa (Jimmy Smits), alias - non ci stancheremo mai di ripeterlo - il secondo peggior terapeuta della televisione contemporanea, secondo solo a sua moglie. È inoltre legittimo ipotizzare delle conseguenze non da poco della guerra segreta tra i Keating 4 (ex 5) e il padre di Laurel, prefigurata dalla presenza di Dominic (Nicholas Gonzales), che vediamo intento a spiare il povero Connor (Jack Falahee). Chi l'avrebbe mai detto che l'ambizioso, spregiudicato pupillo di Annalise sarebbe risultato, a metà stagione, l'unico personaggio ragionevole in una spirale di apparente obnubilamento collettivo?
In questo senso, Le Regole del Delitto Perfetto continua a stupirci; la speranza è che, con la seconda metà di stagione, l'effetto sorpresa smetta di avere la priorità assoluta a scapito di quella verosimiglianza e di quel pathos più profondo e coinvolgente che più di una volta la serie ci ha regalato, facendoci affezionare ai suoi antieroi senza doverne puntualmente disprezzare le mosse.