Le Regole del Delitto Perfetto 4x05, "I Love Her": la recensione
La nuova puntata di Le Regole del Delitto Perfetto è un drammatico focus su Bonnie e sulla nascita del suo legame con Annalise
Il passato di Bonnie è stato, fino a ora, accennato solo in pochi flashback, e l'origine della relazione tra lei e Annalise non è mai stati chiarita; questa settimana scopriamo finalmente - e non senza un certo stupore - che il legame tra le due donne è nato sotto la peggiore delle stelle nel 2002, quando la giovane avvocatessa difese uno dei molti uomini colpevoli di aver abusato di Bonnie quando quest'ultima aveva solo quattordici anni. La rivelazione è un fulmine a ciel sereno e rimette in discussione le reali motivazioni che spingono Annalise a lottare per una buona causa; vederla incalzare, con le proprie domande, una ragazza vittima delle medesime violenze che la stessa protagonista ha subito nell'adolescenza è quanto di più disturbante a cui la serie di Peter Nowalk ci abbia sottoposto quest'anno.
Raramente Le Regole del Delitto Perfetto era stata così impietosa, all'interno di una singola puntata, verso la propria protagonista: l'Annalise manipolatrice ed egoista che emerge dalle parole di Bonnie trova perfetta corrispondenza nei fatti, allorché la donna accoglie in casa un Connor (Jack Falahee) in crisi e lo spinge a ritrovare una motivazione aiutandola a portare avanti la class action. L'aiuto che la donna offre al suo ex allievo, naufrago nel mare della propria confusione esistenziale, è innanzitutto un aiuto a se stessa e alla propria causa; seppur forse non figlia di una strategia machiavellica, la mossa risulta quindi ascrivibile alla sfera della co-dipendenza già più volte evidenziata dalla serie nel tracciare il profilo di Annalise.
Ma si tratta, come detto, di sommovimenti secondari rispetto al terremoto emozionale provocato dai flashback di Bonnie; stupisce in positivo come Le Regole del Delitto Perfetto riesca, nei propri momenti migliori, ad arricchire il profilo di un personaggio che conosciamo ormai già da quattro anni - e questo non vale solo per Bonnie, ma anche e soprattutto per Annalise - senza dover ricorrere necessariamente ai colpi di scena, spesso implausibili, di cui costella la propria trama. Sono episodi come I Love Her a mostrarci come la perdita di estensione, necessaria per focalizzarsi su un solo personaggio, corrisponda - se sapientemente gestita - a un aumento esponenziale della profondità.