Le Regole del Delitto Perfetto 4x01, "I'm Going Away": la recensione

Il primo episodio della quarta stagione di Le Regole del Delitto Perfetto centra l'obiettivo più sul fronte sentimentale che su quello investigativo

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Spoiler Alert
Se c'è un punto su cui Le Regole del Delitto Perfetto non ha mai deluso il proprio pubblico, è la tensione costante dei fili principali della trama verso il nodo centrale rappresentato dal flashforward che conclude ogni episodio, il cui senso complessivo può essere colto solo in concomitanza col midseason finale. Per quanto possa risultare prematuro fare un bilancio simile a poche ore dall'uscita della prima puntata della quarta stagione, I'm Going Away non lascia presagire una conferma in tal senso.

L'episodio è, come sempre, contraddistinto dall'alternanza continua di linee temporali diverse, che si intrecciano a formare un intrico volutamente confuso e, al contempo, accattivante all'occhio dello spettatore, che vaga alla ricerca di indizi e raccordi che possano fornirgli una chiave di lettura utile alla decifrazione del mistero. Ancora una volta, però, a calamitare maggiormente l'attenzione non sono le sfumature più strettamente investigative della storia, bensì il tepore intimo delle vicende personali della protagonista Annalise (Viola Davis), determinata a riprendere in mano le redini della propria vita dopo aver visto andare letteralmente in fumo casa, carriera e affetti.

Mai come adesso, l'ex professoressa Keating si trova in un limbo indefinito, con un futuro avvolto ancora dalle tenebre - sebbene la mancata radiazione dall'albo degli avvocati intervenga a gettare una luce positiva sul buio - e un passato che sta svanendo, metaforicamente esemplificato dalla demenza senile della madre Ophelia (Cicely Tyson). Proprio le scene tra Tyson e Davis costituiscono la parte più godibile e toccante dell'episodio, che per il resto si limita - più che giustamente - a rispondere alla domanda dove eravamo rimasti? riferita agli ex Keating Five, ora ridotti a quattro dopo la provvidenziale potatura dell'ormai secco ramo narrativo Wes Gibbins (Alfred Enoch).

Una volta scremato ciò che non era - da parecchio - più utile alla trama, i superstiti, riuniti da Annalise per una cena in cui la donna dispensa lettere di raccomandazione che suonano come un congedo, sembrano proiettati verso prospettive solo all'apparenza nuove: Connor (Jack Falahee) tentenna nel dare una risposta definitiva alla proposta di matrimonio di Oliver (Conrad Ricamora); Michaela (Aja Naomi King) e Asher (Matt McGorry) sembrano più innamorati che mai; Laurel (Karla Souza) decide - con una prevedibilità che sa di stantìo - di portare avanti la gravidanza, tenendo però all'oscuro il padre Jorge Castillo (Esai Morales).

Proprio attorno al bambino di Laurel sembra ruotare il grande mistero di questa stagione. Se Peter Nowalk, ideatore di Le Regole del Delitto Perfetto, aveva già preannunciato che la domanda di quest'anno non sarebbe stata un chi? bensì un dove?, l'epilogo di I'm Going Away non lascia spazio a dubbi: la prima metà (almeno) della stagione tenterà di chiarire dove sia finito il figlio di Laurel e Wes, strappato al grembo materno con un paio di mesi d'anticipo senza che la ragazza ne avesse cognizione.

Esiste qualcuno del cui fato ci interessi meno di quanto c'importasse di quello di Wes? La risposta è positiva, ed è il fatale difetto che già dobbiamo notare in questo primo episodio. Nella terza stagione, la figura di Wes era divenuta nulla più di un peso narrativo, che rallentava il procedere di storyline ben più accattivanti. Tuttavia, gli si doveva riconoscere di portare sulle spalle l'eredità di due anni in cui il suo personaggio era stato sapientemente centrato nel grande mosaico dello show. La sua dipartita ha alleggerito Le Regole del Delitto Perfetto, ma non è certo stata indolore. Dove sia finito il figlio di Laurel, verso cui non abbiamo motivo di provare affetto né preoccupazione, è purtroppo un quesito a cui buona parte del pubblico non brama di trovare immediata risposta.

Ben più interessante sarà seguire le mosse di Laurel nei confronti del padre: un messaggio non inviato è intervenuto, in questa puntata, a confermare come la ragazza sia perfettamente a conoscenza dell'identità dell'assassino di Wes, contrariamente a quanto supposto alla fine della passata stagione. Sebbene il ferreo schema narrativo non ponga tale rivelazione alla fine dell'episodio, affidando alla sparizione del feto il compito di trainare il pubblico verso il midseason finale di Le Regole del Delitto Perfetto, è il ruolo di Jorge Castillo nell'omicidio di Wes il maggiore - e unico, per ora - mistero a cui il pubblico cercherà risposta nei prossimi episodi.

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