Le Regole del Delitto Perfetto 2x05, "Meet Bonnie": la recensione

Focus su Asher per il nuovo episodio di Le Regole del Delitto Perfetto, che dissipa le nebbie e conferisce coerenza allo show

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Meglio tardi che mai. Dopo settimane passate a girare a vuoto lontano dai misteri insoluti della prima stagione, Le Regole del Delitto Perfetto torna a occuparsi delle proprie linee narrative a lungo termine, tralasciando casi della settimana che distoglierebbero dall'intreccio principale.

"Meet Bonnie" tenta quindi di riconnettersi a tutto ciò che è accaduto da quando lo show è iniziato. L'omicidio di Sam, l'omicidio di Rebecca, e ogni grande decisione fatta per coprire entrambi: questo è al centro del focus di questo episodio. Non sempre viene fatta chiarezza, ma è infine manifesto l'intento di interconnettere le cose in un unica grande trama fatta di fili non più separati, al fine di creare un universo narrativo più coeso.

Le cose iniziano quindi a quadrare e, per una volta, l'episodio passa più tempo a rispondere alle vecchie domande che a sollevarne di nuove. Michaela, Connor, e Laurel trascorrono la maggior parte della puntata in bilico tra equilibrio e paranoia, una volta resisi conto che Asher nasconde qualcosa. E ogni scelta si rivelerà fondamentale per il proseguio della vicenda, anche se non nell'immediato. Finalmente emerge l'importanza dell'assenza di Asher dalla scena del delitto di Sam, mettendo Bonnie in condizione di manipolarlo.

Le tensioni tra i protagonisti crescono, e per una volta sembrano convergere verso un'unica cuspide di climax

Finora, Asher è sempre sembrato parte di una serie a sé stante. Parte di questo ha a che fare con come il personaggio è stato scritto. La sua inizialmente sfacciata stupidità l'ha allontanato dai suoi machiavellici compagni, rendendolo di fatto una mosca bianca e delineandolo, specie nella prima stagione, come un personaggio quasi comico. Persino in questo episodio, che è finora il più importante per Asher, egli assolve una funzione destabilizzante rispetto ai suoi compagni, e "Meet Bonnie" finisce pertanto per concentrarsi più sulle ripercussioni che le azioni del ragazzo sugli altri personaggi piuttosto che sulla sua evoluzione individuale. Asher viene quindi usato per aumentare la tensione.

Il gioco di menzogne tra Bonnie e Asher chiarisce oltre ogni residuo dubbio che la donna sarà sempre disposta a fare di tutto pur di coprire Annalise, impegnata a proteggere solo se stessa e Wes. Certo, rassicura Michaela, Laurel e Connor che avrebbe fatto di tutto per proteggerli tutti, ma se ciò fosse vero, perché conservare l'auto di Connor come potenziale strumento di ricatto? Annalise alimenta anche le bugie su Nate, e il fatto che Bonnie abbia ucciso Sam diventa la nuova menzogna che questi personaggi devono accettare, questionare o rafforzare, a seconda di chi sono e di quanto sanno. Ma il nocciolo della questione è che la bugia colpisce tutti profondamente, senza distinzioni. L'unico pezzo staccato di "Meet Bonnie" è Wes, perché continua a sembrare un personaggio staccato dal resto della serie, ma adesso gli altri personaggi stanno cominciando a notare questo distacco.

Le tensioni tra i protagonisti crescono, e per una volta sembrano convergere verso un'unica cuspide di climax che non vediamo l'ora di intravedere, lontano dalle nebbie narrative che spesso e volentieri hanno offuscato la trama di Le Regole del Delitto Perfetto. Che questa schiarita sia solo momentanea o che perduri il senso di chiarezza, lo dimostreranno solo le prossime puntate.

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