Le Regole del Delitto Perfetto 2x02, "She's Dying" - La recensione

Non solo omicidi: i problemi dei protagonisti di Le Regole del Delitto perfetto sono più sentimentali che legali nel secondo episodio della nuova stagione

Condividi
Spoiler Alert
Tempi duri, durissimi per Annalise Keating (Viola Davis) in She's Dying, secondo episodio della nuova stagione di Le Regole del Delitto Perfetto. La leonessa del foro si trova infatti alla sbarra dei testimoni nell'udienza preliminare per l'omicidio del marito Sam, interrogata dapprima sui suoi rapporti con Eve Rothlow (Famke Janssen) e, successivamente, accusata dell'omicidio proprio dalla stessa Eve, con cui ha appena ripreso una storia d'amore interrotta anni prima. Per quanto la strategia fosse stata in qualche modo previamente concordata tra le due donne al fine di far cadere le accuse contro Nate Lahey (Billy Brown), la violenza delle parole vomitate da Eve in faccia alla nostra protagonista sono chiara spia di un pregresso sentimentale tutt'altro che archiviato.

Prosegue parallelamente il caso dei fratelli Hapstall, che sembra imboccare una china decisamente positiva grazie all'aiuto di Oliver (Conrad Ricamora), il fidanzato di Connor (Jack Falahee) certo più abile ad hackerare che non a gestire la complessa relazione col suo imprevedibile - anche se innamoratissimo - compagno. Sentimentalmente parlando, non va meglio a Laurel (Karla Souza), la cui tresca con Frank (Charlie Weber) sembra subire una battuta d'arresto nel momento in cui l'uomo si nega inaspettatamente di fronte alle pretese sessuali della giovane, palesando il sincero interesse a stabilire una conoscenza che vada ben al di là di quella relegata alla camera da letto.

Se c'è una cosa che le serie di Shonda Rhimes ci hanno insegnato è che i sentimenti del pubblico possono essere plasmati come argilla e cambiati radicalmente nell'arco di un solo episodio

Il cliffhanger di fine episodio ci regala una gioia sadica: vedere Emily Sinclair (Sarah Burns) stecchita nel flash forward, diciamocela tutta, è una gran bella soddisfazione, seppur alla luce di tutte le eventuali ripercussioni che il suo omicidio potrà avere sulla vita dei nostri (anti)eroi preferiti, e compensa almeno in parte la comparsa in sordina di Levi (Matt Cohen) sull'orizzonte di Michaela (Aja Naomi King). Che il ragazzo sia EGGS911 è una conclusione talmente automatica da far sperare, per tutta la durata di She's Dying, in una smentita; e invece eccola lì, a fine episodio, una bella foto che ritrae il bel Levi assieme alla fu Rebecca Sutter (Katie Findlay).

Rispetto a quanto visto nella premiére di stagione, questa seconda puntata compie qualche importante passo avanti: innanzitutto congeda - almeno momentaneamente - il personaggio di Eve, non senza averci fatto intravedere ad Annalise la possibilità di una relazione sana e appagante. Il focus della stagione è parzialmente allontanato da Wes (Alfred Enoch), e questa rinnovata e accresciuta coralità non può che farci piacere. A tal proposito, l'elemento più straniante e affascinante di questa seconda stagione è la sostanziale indifferenza dei protagonisti all'elemento cardine dell'intera serie: il delitto. Le angosce sentimentali dei personaggi che si sono macchiati o resi complici di questo o di quell'omicidio non sono mai legate all'atto di uccidere, ma a questioni private che di criminale hanno ben poco. C'è anzi da dire che, a eccezione del cedimento emotivo di Annalise e di quello di Bonnie (Liza Weil), il restante universo di personaggi sembra muoversi in un universo sentimentale ovattato e pervaso di cinismo.

L'eccezione inaspettata a questo clima è proprio la scena d'amore tra Eve e Annalise e, a gran sorpresa, l'evoluzione del personaggio di Connor. Non che sia divenuto uno stinco di santo, intendiamoci: ma l'affezione sincera nei confronti di Oliver e, forse ancora di più, la sua reazione sconvolta di fronte all'agonia di Annalise nella prolessi di fine episodio sono utili a rafforzare l'empatia del pubblico nei confronti dello studente; empatia che, ahinoi, manca ancora del tutto dal caso Hapstall. Ma è ancora troppo presto, e se c'è una cosa che le serie di Shonda Rhimes ci hanno insegnato è che i sentimenti del pubblico possono essere plasmati come argilla e cambiati radicalmente nell'arco di un solo episodio. Restiamo quindi in attesa della prossima sorpresa.

Continua a leggere su BadTaste