Le Cronache di Narnia: il Principe Caspian

I fratellini Pevensie tornano a Narnia, e non trovano nulla di quello che avevano lasciato. Le loro avventure con Il Principe Caspian, tuttavia, non hanno proprio niente di nuovo...

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Recensione a cura di Andrea

TitoloLe Cronache di Narnia: il Principe Caspian
RegiaAndrew Adamson
CastBen Barnes, Georgie Henley, Skandar Keynes, William Moseley, Anna Popplewell, Sergio Castellitto Uscita14 agosto 2008
Trailer e i video

Realizzare un film tratto da una nota saga di romanzi non è mai facile. C'è sempre da decidere se mantenersi fedeli al materiale originale per non scontentare i fan, o se prendere le distanze per realizzare qualcosa di fedele allo spirito della storia ma anche unico a livello cinematografico. Ci sono casi, come Harry Potter, in cui la troppa aderenza ai romanzi sta creando una saga cinematografica di dubbia qualità ma di sicuro impatto sugli spettatori; casi come Il Signore degli Anelli in cui rielaborando in parte il materiale originale si riesce a ottenere un prodotto di livello cinematografico senza dubbio elevato; casi infine come quello della Bussola d'Oro in cui prendendo le distanze dal romanzo si combinano guai.

Con il primo episodio delle Cronache di Narnia: il Leone, la Strega e l'Armadio, Andrew Adamson era rimasto fedelissimo al romanzo di C.S.Lewis, in maniera anche discutibile (non ho mai digerito Babbo Natale che regala le armi ai fratellini Pevensie). Ebbene, Il Principe Caspian è sicuramente più coraggioso da questo punto di vista (anche perché il romanzo da cui è tratto è molto più sottile del precedente, e andava rimpolpato), ma nel modo sbagliato.

I fan della saga di Lewis non gradiranno, per esempio, una love story banalissima (non entriamo nei dettagli per non rovinare il finale), peraltro telefonata sin dalla prima inquadratura (o meglio 'occhiata', neanche si trattasse di High School Musical). Ed è sempre la banalità a farla da padrona quando si tratta di sviluppare un conflitto come quello tra Caspian e Peter, già scontato di per sé, ma qui portato all'eccesso: ci si chiede ad esempio come mai, di colpo, Peter si trasformi in un personaggio così egocentrico.

Quando poi Adamson resta fedele al libro, finisce per creare delle situazioni inspiegabili. Perché Lucy passa sempre per essere una povera visionaria, quando già nel primo episodio avevamo stabilito che non lo era; e perchè ancora una volta Aslan deve arrivare all'ultimo momento, peraltro dando la solita lezione ai fratellini? Inoltre se nel romanzo poteva anche funzionare che dei bambini combattessero in battaglia, nel film fa una certa impressione vedere dei teenager che decapitano tranquillamente adulti molto più forti e addestrati di loro.

Certo, nel Principe Caspian c'è sicuramente più azione che nel film precedente, ma la cosa incredibile è che proprio in queste scene Adamson scade nella mediocrità più totale scopiazzando dalla prima saga cinematografica che poteva venirgli in mente, ovvero Il Signore degli Anelli. Si dirà: i riferimenti mitologici sono comuni. D'accordo, ma proprio per questo non è il caso di realizzare la città dei Telmarini come fosse una fotocopia di Minas Tirith, si può anche creare qualcosa di originale. E invece il regista finisce per ripetere interi movimenti di macchina del Ritorno del Re nelle sequenze di battaglia, limitandosi poi a riprendere l'inventiva del suo Leone, la Strega e l'Armadio in chiave più dark quando si tratta delle creature di Narnia. Incredibile poi come la sequenza del Fiume che si ribella sia quasi identica a quella della Compagnia dell'Anello, o come in certi atteggiamenti Susan ricordi clamorosamente Arwen.

C'è da dire che tralasciando le soluzioni banali e la scarsità di inventiva, il film di per sè scorre abbastanza velocemente, e sicuramente è più piacevole del primo episodio, anche perché è stato epurato di molta della retorica che rendeva Il Leone, la Strega e l'Armadio quantomeno discutibile. A livello tecnico poi non c'è alcun problema (anzi, se nel primo film gli effetti visivi erano pessimi qui sono notevoli), il che rende l'operazione ancora più insipida perché di potenziale ce n'era.

Per quanto riguarda il cast, come spesso capita il personaggio negativo è quello più interessante: il carisma di Castellitto nel ruolo di Miraz c'è e si sente, mentre Ben Barnes riesce a trasformare un ruolo importante come quello di Caspian in un eroe decisamente moscio, forse per non oscurare i veri protagonisti dell'avventura, che sono ovviamente i Pevensie. Ma i due fratellini maggiori si sono lentamente trasformati in teenager quasi televisivi, con Peter che sembra il riflesso di Zac Efron.

Non tutto è perduto: i due giovani attori più riusciti, Skandar Keynes (Edmund) e Georgie Henley (Lucy), sono fortunatamente anche i due che ritroveremo nella prossima avventura, Il Viaggio del Veliero, già in pre-produzione. E chissà che Michael Apted non riesca a confezionare qualcosa di più convincente... 

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