Le Black Holes, la recensione

Le Black Holes non è immediatamente comprensibile, al punto da spingere a una seconda lettura alla luce del finale

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Le Black Holes, anteprima 01

Nel 2016 tre ragazze adolescenti stanno provando a lanciare un gruppo punk, hanno la grinta necessaria ma il talento musicale e l'ispirazione per i brani sembrano latitare. Nel 1856 la giovane aristocratica Teresa è vessata dalle sorellastre, come la protagonista di una fiaba, ma più che a un suo eventuale matrimonio è interessata a comporre poesie horror. Le Black Holes intreccia in modo non lineare le vicende di queste protagoniste, attraverso i due piani temporali; nonostante i 160 anni che separano le vicende, ci sono dei punti di contatto che le collegano, sottolineando le similitudini tra storie apparentemente distanti tra loro.

Il fumettista spagnolo Borja Gonzalez, alle prese con il suo primo racconto lungo, si cimenta con atmosfere gotiche e un tratto stilizzato, ottenendo un risultato che ricorda l'estetica di molti videogiochi platform indie. I personaggi non hanno un volto, non vediamo mai le loro espressioni facciali e sono sempre inquadrati di profilo, come se il lettore potesse comandarli attraverso un joypad e seguisse il loro cammino. Anche il riflesso nell'acqua e il doppio mondo sono elementi già visti nella narrazione moderna, ma l'impronta dell'autore e l'ispirato utilizzo della palette cromatica sono sufficienti per dare un'impronta caratteristica all'opera.

"Il racconto non è immediatamente comprensibile, al punto da spingere a una seconda lettura alla luce del finale."Il buio della notte, le apparizioni mistiche, i segreti e gli altri elementi sovrannaturali non rendono il racconto immediatamente comprensibile, al punto da spingere a una seconda lettura alla luce del finale. È una storia affascinante e misteriosa, che spesso invece di svelare preferisce evocare, anche attraverso grandi vignette o illustrazioni a tutta tavola. È il comparto grafico quello più sorprendente e suggestivo, con un'atmosfera gotica e onirica che può ricordare una versione più delicata del tratto di Mike Mignola. La scelta cromatica contribuisce fortemente a trasmettere emozioni al lettore, grazie a bicromie e tricromie alternate che alternano sapientemente colori pastello a tinte più tenui. L'utilizzo delle silhouette

Questa favola "dolcemacabra" sugli struggimenti della giovinezza e sul potere dei desideri è senza dubbio un volume in grado di farci ascrivere Gonzalez tra gli autori da tenere d'occhio, curiosi di scoprire le prossime storie che deciderà di raccontare attraverso il suo potente stile grafico.

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