Le avventure di Topalbano, la recensione
Topolino Limited Deluxe Edition ristampa in un volume da collezione La promessa del gatto e Lo zio d'America, i due fumetti con il commissario Topalbano...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Francesco Artibani riesce a ricreare la terra sicula inserendo un sacco di elementi caratteristici che immergono il lettore nella suggestiva isola meridionale: location, usi e costumi, ricette e tradizioni sono presenti in modo più o meno evidente in ogni tavola. L'operazione più interessante è stato fatto però sulla parlata: Topalbano e i suoi conterranei utilizzano spesso termini o espressioni in dialetto stretto, a volte vagamente comprensibili, a volte spiegate da qualche personaggio, o in altri casi lasciati al grado di "sicilianità" del lettore. É un equilibrio precario che riesce a ricreare alla perfezione la sensazione di trasferirsi in un'altra terra, o incontrare qualcuno che parla una lingua differente, senza però inficiare la narrazione; si tratta di un lavoro di precisione che ha saputo misurare la giusta dose di termini siciliani, tale da rendere Topalbano pittoresco e divertente senza però renderlo troppo ostico da capire, specie per i lettori più giovani.
Sono molti i pregi di questi due episodi a fumetti. Di certo spicca la figura di Montalbano, simpatico e dissacrante, pronto a smontare alcuni paletti stilistici e narrativi delle storie disneyane.
Graficamente le tavole di Giorgio Cavazzano e Giampaolo Soldati, impreziosite dai colori di Mirka Andolfo e Max Monteduro, immergono in un altro mondo popolato da personaggi che ci appaiono vivi, come nelle migliori storie a fumetti.
Le trame sono gialli stuzzicanti, che alternano momenti da commedia a sequenze action degne di un poliziesco, con un risultato che non si allontana molto da una puntata di un serial televisivo. Ma ciò che rende davvero speciali queste due storie è la presenza della mafia, non come elemento centrale su cui costruire un messaggio retorico o una morale buonista, ma come veleno che in qualche modo rovina una comunità; ci sono passaggi in cui i personaggi si piegano all'omertà e la loro muta sopportazione aggiunge una vena angosciante alla vicenda.