Lavennder, la recensione

Abbiamo recensito per voi Lavennder, lo Speciale di Le Storie scritto e disegnato da Giacomo Bevilacqua

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Sarebbe ormai riduttivo ricondurre Giacomo Bevilacqua al simpatico Panda con cui ha raggiunto la notorietà: oltre ad alcune brevi storie autoconclusive, l'autore si è da tempo dedicato a progetti sempre più elaborati, come la miniserie Metamorphosis o la graphic novel Il suono del mondo a memoria, uno dei fumetti italiani più apprezzati dello scorso anno.

Dopo mesi di attesa costellati da piccole anteprime, è infine uscito Lavennder, il nuovo lavoro di Bevilacqua pubblicato come speciale a colori della collana Le Storie. Si tratta di un ottimo esordio tra le fila di Sergio Bonelli Editore, che nei prossimi mesi proporrà dell'autore una storia breve su Groucho e un misterioso progetto ancora da annunciare.

All'apparenza, la trama sembra raccontare la vacanza idilliaca su un'isola deserta di due giovani innamorati che hanno deciso di regalarsi un'esperienza degna di Laguna Blu. Presto, però, i toni della storia iniziano a cambiare e risulta evidente che i protagonisti non sono soli sull'isola; così l'idillio si trasforma rapidamente in un racconto di genere, a metà tra un thriller e un mystery alla Lost.

È il tipo di vicenda ricca di rivelazioni e colpi di scena che si potrebbe facilmente rovinare svelando anche solo il più piccolo particolare, quindi, per quanto concerne la trama, ci fermiamo qui. Vi basti sapere che il ritmo narrativo è un continuo crescendo e l'intreccio orchestrato da Bevilacqua non mancherà di stupirvi.

Graficamente, Lavennder è semplicemente uno degli albi migliori della collana. Fa sorridere pensare ai dubbi manifestati in più occasioni dall'autore in merito alla sua capacità di gestire i colori: le tavole di questa storia sono la prova che Bevilacqua è ormai un autore completo che possiede un'ottima tecnica anche nell'ambito della colorazione digitale.

L'unico appunto che ci sentiamo da fare alla resa visiva, facendo un paragone con i lavori più recenti dell'autore, è relativa all'espressività della protagonista femminile: un po' grossolana in certe vignette. Una piccola sbavatura che comunque non va a inficiare la qualità generale dell'opera.

Lavennder è un gioiellino celato dietro un titolo criptico, il cui significato risulterà chiaro ai lettori più perspicaci una volta giunti in fondo alla lettura; una storia che sarebbe potuta benissimo uscire in un volume di lusso da libreria, considerando anche il seguito del suo autore, ma che fa piacere poter trovare in questa edizione accessibile al grande pubblico delle edicole.

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