L'Attacco dei Giganti 21, la recensione
Abbiamo recensito per voi il ventunesimo numero di L'Attacco dei Giganti, edito da Planet Manga
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
La riconquista del Wall Maria - caduto nelle mani del nemico all'inizio della saga - da parte dell'Armata Ricognitiva giunge qui al suo epilogo e porta a una vera e propria raffica di rivelazioni, a partire dalle origini di Zeke, il gigante bestia, colui che ha guidato Berthold, il gigante colossale e Reiner, il gigante corazzato, contro Eren e compagni.
La parte più sconcertante per il prosieguo della serie giunge tuttavia nelle tavole di cui parlavamo in apertura e con le successive, che occupano la seconda metà del volumetto. Viene infatti svelata la verità sulla nascita dei giganti e le conseguenti guerre che ciò ha significato per il mondo intero nel corso dei secoli. Inoltre, si comincia a far luce sulle motivazioni che guidano la fazione di Zeke e sulle ragioni di coloro che si sono stretti intorno alla famiglia reale dei Reiss; sono loro i discendenti di Fritz Reiss, il responsabile - veniamo a sapere - delle costruzione delle mura ciclopiche dove finora si è svolta la vicenda. La sua casata è da sempre depositaria della Coordinata, ovvero del potere supremo del “gigante progenitore”, rubatogli da Grisha Jaeger, il padre di Eren.
Il sensei soddisfa non poche delle curiosità alimentate durante il travolgente racconto, ormai giunto all'ottavo anno di vita editoriale, ma allo stesso tempo apre a nuovi imponderabili sviluppi, irrobustendo con decisione la componente fantasy. Facendo questo, il mangaka sfodera una logica e una complessità del soggetto che sono frutto di una solidità apparsa fin dall'inizio e che contribuiscono a fare di L'Attacco dei Giganti uno dei fumetti più avvincenti ed emozionanti del panorama internazionale, giustificando tutta la fortuna finora riscossa anche dalla eccellente trasposizione anime diretta da Tetsuro Araki, che ad aprile ha esordito in patria con la seconda stagione.